Pubblichiamo stralci di una polemica su Facebook, che un compagno ha avuto con altri, autoproclamatisi, a torto, “compagni”, che hanno visto nel Ciuffettone aranciato un campione della lotta contro le élites occidentali...

La foto a cui si fa riferimento è appunto quella di Trump alla Knesset, che ha tributo un trionfo al miliardario assurto alla presidenza USA.

Chi vuole la sostituzione sullo scacchiere mondiale di questa leadership imperialista con un'altra, per quanto questo verme con sembianze umane [l'immobiliarista presidente, ndr] sia da gettare tra i rifiuti della Storia, non è dalla mia parte.

Le fortune proletarie non si delegano, facendo il tifo per quelli che vogliono prendere il suo posto e relegarlo a un ruolo marginale. L'alternativa non è un mondo multipolare, parola molto in voga tra una certa sinistra sovranista: l'alternativa è un mondo dove gli unici poli siano, geograficamente parlando, l'Artide e l'Antartide, ad evocare nella nostra mente non droni e missili, ma foche e pinguini.

Non saremo "salvati" da quello della foto (che ad alcuni “di noi” - leggi i sinistrorsi sovranisti di cui sopra: specie strana e mostruosa! - stava pure simpatico perché andava dicendo in giro che in politica estera si sarebbe fatto i cazzi suoi: beh, in un certo senso se li è fatti!) per mano dei BRICS, o del patto Mosca - Pechino - Teheran, perché di padroni "buoni" non ne hanno ancora inventati. Hanno gli stessi interessi, il profitto e il dominio su scala globale. Non sarà un cambio della guardia a togliere di mezzo la tirannia a stelle e strisce e a eleggerne un'altra al posto suo. Non c'è nemmeno gusto a sognarlo.

Chi lotta per un'ordine mondiale diverso, più giusto e umano, non ha bisogno di bandiere nazionali perché ha la sua da sempre: è da questa e da chi si schiererà dietro di questa che i killer nella foto (e i loro datori di lavoro invisibili) dovranno essere travolti e spazzati via dalla faccia della Terra.

La Vespa rossa