Sindacati di base

I sindacati di base, sono sindacati ?

A me paiono degli organismi misti, a metà tra il partito e il sindacato. Le posizioni che prendono sono spesso prima politiche e poi di difesa della classe.

La loro traiettoria, li vede nascere da una rottura con la triplice, avere un momento di apice in una lotta a contenuto economico per poi piombare nel pratica politica dei gruppi e gruppettini.

Fino a quando ha senso appoggiarli ?

saluti

Forum: 

Re:Sindacati di base

La tua analisi è corretta. I sindacati di base, infatti, risultano essere in ultima istanza espressioni di ceto politico più o meno radical-riformista, che nulla hanno a che vedere con la spontaneità della lotta di classe, che, quando si manifesta, si incarna in mobilitazioni assembleari fuori e contro TUTTI i sindacati.

Lo sciopero a oltranza dei tranvieri milanesi di qualche anno fa insegna.

Re:Sindacati di base

Quello che tu dici sa molto di anarchismo.

La mia posizione è assai diversa,nella prospettiva della rivoluzione comunista saranno necessari sia il partito che il sindacato di classe ( la famosa cinghia di trasmissione ).

Re:Sindacati di base

Anche secondo me (ma io non sono del PCint) un sindacato di classe è necessario,ma non credo che i cobas possano in nessun modo svolgere questa funzione,nemmeno in prospettiva.

Con l'eccezione di rari casi sono del tutto isolati dalle masse lavoratrici;addirittura a volte convocano cortei a se stanti,con percorsi distinti da quello del 99% degli operai...con questi metodi non si va da nessuna parte.

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

La lotta dei ferrotranvieri un esempio di soviet,assemblee politiche ed autonome di proletari?Come si può sostenere questa sciempiaggine?I tramvieri VOLEVANO SOLO PIU' SALARIO,NON IL SUPERAMENTO DI QUESTO!Hanno estromesso il sindacato perchè lo ritenevano incapace di sostenere rivendicazioni economiche,non politiche!Hanno chiesto aiuto ai rivoluzionari?No,anzi,non volevano sentir parlare di politica!Volete far propaganda a chi vuole solo i quattrini?!LC sarà opportunista,ma BC ha perso l'opportunità di tacere,pochè non ha capito nulla della contingenza!I cobas non sono altro che un sindacato anarchico,non nella teoria,ma nella pratica,senza saperlo.Appoggiarli?Chi?Prima ci vuole un partito rivoluzionario degno di questo nome.Una cosa:la classe arriva prima alle parole d'ordine rivoluzionarie,praticamente nel corso della lotta,PRIMA CHE NOI RIVOLUZIONARI LE URLIAMO!Semmai,il compito del partito,è quello di organizzare la classe che E' GIA' IN MOTO RIVOLUZIONARIO.E' successo questo a Milano?Non mi pare,anche perchè i pendolari e tutti i milanesi che avevano bisogno dei mezzi pubblici,non hanno dato prova di una grande solidarietà.Una cosa ci hanno insegnato i tramvieri:la maturazione in senso rivoluzionario dei più combattivi tra i proletari,è ancora debolissima,quasi nulla.E questo spiega il successo,relativo,dei cobas:sono un sintomo di divisione,di corporativismo,ed un marxista non può appoggiare ciò che discrega l'unità della classe.

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

Adesso le rare occasioni di convinta lotta di classe, si schierano o perlomeno dovrebbero, contro tutti i sindacati, perchè sono uno strumento ormai superato da chi propugna un cambiamento alla base.Purtroppo non vuol dire che venga ancora ritenuto valido da parecchia gente, la maggior parte in Italia...

Dimmi Pietrotskij, veramente sono così chiusi i cobas(chiedo perchè a BZ sono praticamente inesisenti).Se fosse veramente così, anche avendo sviluppato una più approfondita critica in quanto al conflitto di interessi, si rendono praticamente invisibili agli occhi degli altri operai, rendendo vane tutte le loro motivazioni

Un pò scadente come metodo d'azione.

Re:Sindacati di base

Faccio un esempio anchge x esperienza personale:

Cgil-Cisl-Uil-Faisa-Ugl e sindacati minori "di destra" categoriali ( tipo quelli dei piloti Alitalia ) etc. etc. rappresentano ciò che era il sindacato corporativo fascista durante il Ventennio.

E SVENDONO il prezzo della forza lavoro.

La vasta area dei sindacati di base ( spesso in conflitto l'un con l'altro ) rappresentano un pò il sindacato delle origini - con tutti i limiti possibili ed immaginabili, nn fosse altro che x le mutate situazioni internazionali - e vorrebbero contrattare il prezzo della forza-lavoro ( VENDERE ) ad un prezzo più alto, ossia + dignitoso x chi ci vive di salario :wink:

La loro "testa pensante" però è quella del ceto politico proveniente dalle lotte degli anni '70.

In certe realtà coagulano cmq i lavoratori più combattivi, decisi e meno inclini a subire la politica concertativo-mafiosa della Triplice.

Ricordatevi di Pomigliano d'Arco - guardate il dvd di quella lotta è un esempio chiaro,semplice di quanto dico.

Saluti

Re:Sindacati di base

Biricchino di un Babuskin! Come al solito travisi quello che affermano gli altri e lanci squallidi insulti a chi ti ospita ("BC ha perso ancora l'occasione per tacere ecc.")

Per punizione, stasera a letto senza playstation.

Re:Sindacati di base

Rivolunzio,anche a Parma i cobas praticamente non esistono.

Comunque che io sappia sono quasi dappertutto in crisi politica e organizzativa...

Re:Sindacati di base

a lucca inve esistono nella scuola

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

Non ho capito nulla come al solito.GEK,spiegami tu allora!Non è la posizione di BC,bene!Quale é?Cosa rappresenta la protesta dei ferrotramvieri?Una manifestazione di lotta politica o cosa?Credimi,se non ho capito,spiega!Dai l'occasione a me per tacere!Ah,la plystation non l'ho,preferisco giocare con voi.

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

La mobilitazione degli autoferrotranvieri milanesi di due anni fa è stato un ottimo esempio di autorganizzazione delle lotte: una mobilitazione condotta FUORI E CONTRO i sindacati confederali e RINCORSA dai sindacati di base. Un ottimo esempio di lotta di classe radicale, uno sciopero a oltranza senza preavviso per... il comunismo? L'anti-capitalismo? No, per difendere il salario e le proprie condizioni di lavoro.

Come Babuskin sa, è l'avanguardia politica, il partito (quando c'è) che deve cercare di far trascrescere la lotta economica in lotta politica... l'abc del rapporto dialettico fra partito e classe, ricordi Babu?

Vorrà dire che faremo una colletta per comprarti la playstation.

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

Giustissimo GEK!Perchè non l'hai detto prima?

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

Sono proprio queste, le lotte che preparano il proletariato per la vera e propria lotta di classe.

Sai B, forse non vuoi capire perchè prima cerchi il litigio e la provocazione, poi ti impegni a capire.

Saluti

Rivolunzio

Re:Sindacati di base

Ogni lotta economica del proletariato è una lotta politica, il suo successo maggiore si ha quando sedimenta una struttura organizzata dei lavoratori.

Ogni giorno sul posto di lavoro c'è una feroce lotta economico e politica contro il capitale. Se il proletariato disponesse di una propria organizzazione di difesa economica, la vita sarebbe migliore.

Si fa sempre confusione sul tema dell'autorganizzazione.

Se per autorganizzazione si intende il generoso impegno dei proletari fuori dalle logiche dei sindacati ultra statali, ossia nell'impegno quotidiano senza permessi, distacchi sindacali o altre forme di corruttela, che tendano all'unione dei lavoratori sul piano di difesa economico, mi trovo completamente d'accordo.

Non sono d'accordo se con il tema dell'autorganizzazione si strizza l'occhiolino al concetto spontaneista e al rifiuto dell'organizzazione stabile di difesa economica. Un bel risultato sarebbe il risorgere delle camere del lavoro, fatte da compagni che smesso il lavoro in azienda, dedicano una parte del loro tempo a tessere l'organizzazione e la difesa delle consdizioni di vita dei lavoratori.

I sindacati di base, dopo la fiammata della lotta si trasformano in piccoli organismi misti politico-sindacali. E' una debolezza estrema della classe proletaria, questi organismi misti politico-sindacale, proprio per la loro natura politica cercano fuori della classe alleanze o simpatie, allienandosi quella dei proletari. Ogni volta che vedo un centrosocializzato mettere piede in quanto tale, all'interno di questi organismi mi viene il rigurgito.

Saluti

Re:Sindacati di base

D'accordo su tutto con Spartaco, meno che sulla necessità di ricostituire il sindacato di classe.

Quando gli organismi spontanei della classe - sorti da una lotta specifica - si cristallizzano in formazioni permanenti (vedi i cobas in Italia alla fine degli anni '80, vedi anche il movimento dei consigli in Polonia fagocitati poi da Solidarnosh, ecc.) perdono la loro natura classista e si trasformano nel "lungo braccio" del ceto politico riformista o peggio.

Il capitale non è sempre unguale a se stesso: nella sua fase monopolistica il sindacalismo è un'arma spuntata e il sindacato una gabbia per gli operai. Non è un caso che tutte le battaglie radicali del proletariato dal dopoguerra ad oggi siano state condotte FUORI E CONTRO il sindacato e i meccanismi sindacali stessi: vedi gli operai polacchi nel '56 e nell'80, gli operai ungheresi nel '56, in parte il '69 operaio a Torino, i minatori inglesi nell'84, i calzaturieri spagnoli nel '78, il primo fenomeno cobas, gli operai argentini nel 2001-2002, i ferrotranvieri milanesi nel 2003, ecc.

Ci vuole l'autorganizzazione della classe e la presenza attiva del partito, che attraverso le sue emanazioni - gruppi di fabbrica e territorio - lavora per trasformare la lotta economica in lotta politica.

Questa è la posizione ufficiale di Battaglia Comunista.

Anche se un po'datato, l'opuscolo "Il sindacato nel terzo ciclo di accumulazione capitalistica", scaricabile dal sito, approfondisce questa importante - fondamentale - questione, che ci differenzia da tutte le altre formazionni politiche.

Re:Sindacati di base

x Spartaco:

un chiarimento; siccome penso che una delle debolezze del sindacalismo di base è - come provo a far notare se e quando posso - che x operare le trattenute sindacali ( che da noi le fanno i padroni, cosa + stupida non si poteva fare - menomale noi italiani siamo quelli furbi... :lol: :evil: ) e proclamare scioperi DEVE costituirsi in organismo giuridico legalmente riconosciuto dallo Stato impegnandosi così a rispettarne le leggi, anche quelle anti-sciopero come nei trasporti.

Il sindacato di classe come dovrebbe essere qualcosa di autonomo da tutto cio?? la questione secondo me non è solo organizzativa, ma politica.

Inoltre se ci fosse una mobilitazione tale da avere la forza di fregarsene delle regole borghesi ( magari 8) ) non credi sarebbe meglio cercare di radicare nella classe i principi e la strategia del Partito anzichè quelle pur correttissime - ma limitate - del sindacato di classe ( rifiuto di ogni interclassismo, crisi pagate dai padroni non dai proletari etc. etc.).

In estrema sintesi: noi ( inteso genericamente come proletari ) vorremmo un salario + alto e welfare x poter vivere meglio e del resto dei discorsi ce ne freghiamo ( Lotta Economica x cui "basta" il sindacato), ma il capitalismo OGGI e ancor più DOMANI non può + garantirli - indi DOBBIAMO superarlo organizzandoci di conseguenza (Lotta Politica x cui occorre il partito ).

Saluti

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

"[color=green]In estrema sintesi: noi ( inteso genericamente come proletari ) vorremmo un salario + alto e welfare x poter vivere meglio e del resto dei discorsi ce ne freghiamo ( Lotta Economica x cui "basta" il sindacato), ma il capitalismo OGGI e ancor più DOMANI non può + garantirli - indi DOBBIAMO superarlo organizzandoci di conseguenza (Lotta Politica x cui occorre il partito )." [/color]Si,certamente.Ma la creazione di tale partito non è indipendente dal processo materiale.Dove trovare i militanti?Perchè i proletari dovrebbero diventare dei comunisti?Quando un partito si può considerare radicato nella classe?Se i proletari devono uscire dai sindacati,perchè non lo fanno?Se lo fanno,è nella logica del salario,una logica economica,più che legale,borghese.Se non escono dal sindacato,dobbiamo entrare noi...No?Il lavoro rivoluzionario deve cominciare oggi,dobbiamo seguire il processo storico:la storia non sta lavorando per noi?Basta dare dei volantini fuori dalle fabbriche o durante i cortei?Quanti militanti avete ottenuto cosi? Sostenete che lavorare nei sindacati,non serve,anzi è controrivoluzionario.E si,bella tesi,ma si fa di necessita virtù:poichè non possiamo entrarvi di fatto,facciamo di tale debolezza un tesi fondamentale.Se non siete oggi tra i lavoratori,non lo sarete al momento della crisi rivoluzionaria.La lotta di classe c'è sempre,in tutte le forme,sia economica che politica,ed il partito deve,attraverso i suoi militanti nel sindacato,seguire tale lotta.Tutti i giorni.Anzi,oggi,la lotta di classe non può essere che nella maggiaranza dei casi,politica.Ma lo è in modo frammentato a tutti i livelli.La vostra tesi pone l'intervento politico troppo avanti,in modo generale.Volete vincere la guerra senza prima non aver combattuta una sola battaglia.Come creerete dei quadri,se questi non sono stati formati nella lotta di tutti i giorni?Se il partito non può dare una direzione politica,per esempio ai tramvieri di Milano,come pretende di darla al proletariato europeo?Se ci fossero stati dei militanti nel sindacato o nelle RSU,lo sfruttamento,nel senso dell'espansione e della crescita del partito,ci sarebbe stata.Quanti nuovi militanti avete fatto tra i tramvieri?Di fatto,il proletariato,deve fare politica.La questione che fa la politica che la contingenza gli impone,che la classe dominante gli impone.Se non hanno l'alternativa del marxismo.Proporre tale politica,significa esporla ogni giorno,nella lotta concreta ,quotidiana.Il partito deve vivere in prima persona,attraverso i suoi militanti,tale lotta incessante.Per fare uscire i proletari dal sindacato,prima bisogna dagli un'alternativa credibile,visibile.Facciamo uscire invece gli opportunisti!

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

La rivoluzione russa mostrò come fosse corretta la dotrina marxista: il sindacato è organo di difesa economica della classe operaia, nella fase culminante della rivoluzione diventa "la cinghia di trasmissione" del Partito verso la classe.

A distanza di quasi un secolo c'è da porsi la questione se sarà ancora così.

Nell'assenza di un moto di classe sostanziale, ( nei maggiori paesi imperialisti ) oggi si fanno diverse ipotesi.

Un'influenza diretta del partito nella classe, senza bisogno dei sindacati

Un'influenza diretta del partito nella classe organizzata in consigli

La ricostruzione del partito prima del sindacato

La ricostruzione del partito e del sindacato

La rinascita del sindacato e la ricostruzione del partito.

Non penso di averle citate tutte, ma il concetto che volevo esporre è il seguente: non ha senso parlare di tattica sindacale se non esiste un disegno strategico. L'azione sindacale diventerebbe una opera da mestieranti con la volpe sotto l'ascella ( opportunismo ). Il partito deve chiaramente esporre il suo programma e in maniera conseguente deve essere la sua azione tattica.

Saluti

Spartaco.

Ps ritengo che nulla sia cambiato dal '17 quindi sindacato e partito.

Re:Sindacati di base

Chi lavora dove il sindacato è forte e radicato, sa bene che oggi esso è CINGHIA DI TRASMISSIONE DEGLI INTERESSI PADRONALI NELLA CLASSE OPERAIA, oltre a perseguire i propri obiettivi specifici di casta privilegiata, mantenuta dal lavoro proletario.

Dice il sindacalista al padrone e allo Stato: "io faccio passare senza colpo ferire tutti i contratti che vuoi, e in cambio tu garantisci la mia esistenza e il potere che ne deriva".

Oggi, voler recuperare il sindacato è come cercare di mettere le mani su un ingranaggio fondamentale della macchina statale borghese.

L'insegnamento di Marx e Lenin riguardo alla macchina statale borghese, è ben diverso.

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

L'insegnamento di Marx e Lenin riguardo alla macchina statale borghese, è ben diverso?E quale?Distruggere lo Stato borghese,non è forse sostituirlo con lo Stato proletario?Distruggere il sindacato borghese,non è sostituirlo con il sindacato proletario?Stato e sindacato,sono parole,ma che hanno un significato storico preciso,storicamente determinato.Entrare nel sindacato,significa farvi entrare la futura organizzazione proletaria,i soviet.C'è anche un motivo pratico per essere nei RSU e nei sindacati:si ha il "termometro",per misurare la temperatura rivoluzionaria della classe.Un'altra cosa.La conquista dei maggiori sindacati nazionali,è la mossa tattica per esprimere una politica rivoluzionaria in un sindacato europeo,di stazza continentale.Lo Stato nazionale,in Europa,è funzione dell'organizzazione statale Europea.Il partito deve essere di tale entità,e la sua azione deve influenzare il futuro sindacato Europeo.La lotta è più che mai,concretamente,internazionale.Il sindacato borghese e nazionale,deve andare nella direzione "internazionalista" delle lotte economiche,pena la sua distruzione in credibilità.Noi dobbiamo approffitare di tale opportunità e contraddizione.Nel caso contrario,vedremo i sindacati istituzionali in caduta libera,e lo Stato non potrà che seppellire il suo strumento.Ci sono tutte le possibilità per un intervento rivoluzionario nel sindacato e nei Cobas.Se perdiamo l'occasione,la colpa sarà nostra.Il movimento verso l'internazionalismo c'è,bisogna sfruttarlo in senso rivoluzionario.

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

Ivan,da tempo ti pongo una questione che tu in un modo nell'altro tendi ad evitare. Come sai anche io (che non sono del PCint) sono favorevole ad un lavoro politico nelle organizzazioni sindacali.

Nel tuo ultimo messaggio parli di conquistare i sindacati.

Ma in che modo si possono conquistare i lavoratori iscritti al sindacato alle idee rivoluzionarie se non si porta una posizione poltica distinta da quella dei dirigenti del sindacato stesso?

Tu hai detto che in questo momento è prematuro portare nel sindacato una linea alternativa perchè tanto i rivoluzionari sono troppo pochi,il livello di coscienza dei lavoratori è troppo arretrato ecc... ma allora a che scopo essere dentro al sindacato? Diventare una cellula dormiente in attesa di un cambiamento di fase?

Da materialista so bene che le idee sono il riflesso degli interessi materiali. In questo caso è evidente come certe idee servono a garantire un posto comodo e retribuito ai burocrati di LC dentro la CGIL.

Ma dato che tu non fai più parte di LC,se non ricoro male,spero tu possa anche allontanarti da certe posizioni...

BESOS

Re:Sindacati di base

Vorrei rispondere a Spartaco

Come può essere il sindacato, cinghia di trasmissione del partito verso la classe?

I tempi dal 1917 a oggi sono cambiati eccome.

Se una volta l'entusiasmo era generale nel difendere la classe, con il sindacato o con altri organi, a suo tempo non ancora svuotati dei suoi contenuti classisti, oggi basta vedere come inizia a brulicare il formicaio CGIL o quello della FIOM, non appena accade qualche protesta spontanea.Naturalmente, come è nel loro costume si ergono per difendere il padrone e convincere che l'atteggiamento finalmente costruttivo degli operai è sbagliato.

Anche con minacce di espulsione e licenziamento( come ci aveva raccontato un compagno torinese, se non sbaglio, ad un incontro del PCInt. a Torino)

Guarda, uno schifo!E noi dovremo lavorare e conquistare degli organi del genere?

No grazie, non ci stò!

Immensamente più importante ricostruire il PARTITO di classe!

Re:Sindacati di base

Un saluto a tutti.

Io non sono mai stato in LC come militante attivo,ma sono un simpatizzante di quei militanti che conosco e so cosa fanno praticamente.

[color=green]"Ma in che modo si possono conquistare i lavoratori iscritti al sindacato alle idee rivoluzionarie se non si porta una posizione poltica distinta da quella dei dirigenti del sindacato stesso?"[/color]Viene portata ad uno ad uno di quei lavoratori CHE DIMOSTRANO UNA GENERICA COSCENZA POLITICA,per esempio quelli che che sono nelle RSU. [...]

[color=green]"Tu hai detto che in questo momento è prematuro portare nel sindacato una linea alternativa... "[/color]No,chi dorme ora dormirà sempre.E' prematuro portarlo alla massa dei lavoratori,non alla sua avanguardia.Oggi si tratta di conquistare,anzi,di riconquistare il sindacato,ma attaverso quei lavoratori che hanno coscenza anche non rivoluzionaria,ma che non vedono altra via d'uscita. [...] Marx ed Engels scrissero[color=red]:"Ciò che conta non è che cosa questo o quel proletario,o anche tutto il proletariato si rappresenta temporaneamente come fine. Ciò che conta è che cosa esso è e che cosa esso sarà costretto a fare in conformità a questo suo essere."[/color] Questa è la tesi che mi ha dato fiducia nel lavoro nei sindacati.

Un saluto internazionalista.

Re:Sindacati di base

Caro Ivan,

mi rifiuto di leggere il tuo ennesimo papiro. Ti abbiamo chiesto mille volte di essere sintetico, ma tu, com'è ovvio, te ne fotti bellamente.

Vorrà dire che, visto che il buon senso non è patrimonio comune, metteremo dei limiti tecnici alla lunghezza degli interventi.

Re:Sindacati di base

La lotta di difesa economica esisterà sempre, sicuramente all'interno della società capitalistica, e in una certa misura anche nelle prime fasi del socialismo. ( Lenin si oppose allo scioglimento del sindacato dopo la presa del potere )

La lotta economica si trasforma in lotta politica, è da vedere alla luce dei nostri tempi quale sarà la velocità di questo processo.

E' fuori discussione che il proletariato per ingaggiare una battaglia di un certo respiro si doterà di organizzazioni di difesa economica. Anche se nasceranno sui luoghi di lavoro dovranno tendere ad avere un carattere territoriale ( tipo le vecchie camere del lavoro). Avranno un carattere intercategoriale, e contrasteranno l'influenza di corruzione borghese ( permessi distacchi.... ) sicuramente la cassa non sarà finanziata attraverso la ritenuta alla fonte. Ci saranno volentorosi compagni che termintata la giornata sul posto di lavoro si dedicheranno al lavoro sindacale.

In questi organismi, che sono e saranno più che mai una necessità, il partito ha il compito di interventire mostrando che la lotta più stringente e coerente si sposa con la piattaforma politica del partito.

La CGIL è un cadavare non da ieri, ma dalla sua rinascita post guerra, un sindacato statale di controllo della classe, un sindacato sul modello fascista.

La rinascita sindacale passerà attraverso i sidacati di base?

Quali indicazioni dare ?

E' ovvio che non ha senso dare inidcazioni tattiche, senza definire prima la strategia. Chi fa azione sindacale a caccia di poltrone o semplicemnte per reclutare nascondendo il progetto politico fa il ruolo del mestierante politico, dannoso per la cause proletaria.

saluti

spartaco

Re:Sindacati di base

Ciao a tutti,

se non rompo troppo vorrei proporre un argomento nuovo di discusione. Me l'ha fatto venire in mente la vostra discussione sui sindacati di base. Si tratta del caso TAV.

Sono andato qualche giorno in vacanza ospite di amici in Val di Susa, e lì sono inorriditi quando ho detto che IO in linea di principio, in quanto seguace della dottrina marxista, che esalta lo sviluppo delle forze produttive come base indispensabile per la futura società comnista, NON sono affatto contro l'alta velocità ! Lì pare che siano tuti (compresi sindacati di base ecc....), contro in nome della salute ecc, e dicono che chi è dalla parte della "gente" dovrebbe essere no-tav.

Mi sono sntito decisamente controcorrente, il che ovviamente non mi stupisce..

Voi che ne pensate?

Un saluto comunista.

Re:Sindacati di base

X Vatsetis:

se puoi rileggi il forum sulla Tav discusso nei mesi scorsi.

In linea di principio sono d'accordo con te però il punto è che nella fattispecie siamo in presenza di un progetto faraonico che ha come unico scopo quello di mettere in moto valanghe di capitali e relativi profitti. Senza contare i rischi ambientali e gli stessi studi contrari di settori borghesi più illuminati.

Senza contare che con una minima parte della spesa prevista x la Tav potresti avere un servizio di trasporto ferroviario x i pendolari da nord-europa ( e nn da 3° mondo come ora :evil: ).Però meno profitti... :wink:

Re:Sindacati di base

essere fautori dello sviluppo dlle forze produttive non vuol dire essere fautore degli sprechi.

La posizione che ci vede favorevoli allo sviluppo delle forze produttive va letta nel senso che questo scardinano il regime del capitale e impongono la necessità della società comunista.

Il capitalismo è oggi ultra maturo da un punto di vista dello sviluppo delle forze produttive per la rivoluzione. Il capitalismo non ha ormai nessun titolo per proporre un qualsivoglia miglioramento delle condizioni di vita della umanità intere, deve solo morire. Gli si nega qualsiasi piano di specie.

Il popolo no TAV di fronte al cadavere che ancora cammina vorrebbe che questo facesse un passo indietro, vorrebbe un capitalismo più buono. E' un movimento reazionario.

Re:Sindacati di base

per le grandi opere non dimentichiamo che 1 cosa è farle isotto il capitalismo 1 altra sotto il socialismo

Re:Sindacati di base

Non vedo cosa ci sia di reazionario nel combattere un opera che serve solo al profitto di pochi mentre distrugge l'ambiente,la salute e sperpera denaro che potrebbe essere utilizzato per la collettività...

La domanda piuttosto è: dove hanno fallito i manganelli del governo Berlusconi...riusciranno le chiacchere del governo Prodi?

Per ora il movimento NO-TAV non ha ceduto di un millimetro,ma sappiamo che a volte DS e PRC riescono a cloroformizzare le lotte migliori...

Re:Sindacati di base

Si, credo anch'io che il punto fondamentale su questo tipo di questioni come Tav, rigassificatori, nucleare e altre opere simili, sia chi è che decide di farle e soprattutto in nome di quali interessi.

Non basta evidentemente la semplice critica ambientalista, che è comunque quella capace in questo momento e in queste condizioni di coagualare maggiormente la popolazioni locali variamente coinvolte in questo tipo di situazioni, proprio perchè il livello di coscienza popolare è quella che è, e quindi l'individuo singolo prende molto più seriamente una questione che può nuocere al suo stato di salute e all'ambiente che lo circonda che una questione che riguarda gli interessi economici e di classe che quel tipo di opere esprime. è la stessa questione della guerra, quando la coscienza pacifista si mobilita, sia pur giustamente, per i massacri alla popolazione civile, ma non coglie al contempo gli interessi reali che le guerre sottendono e difendono.

Credo che in entrambi i casi il compito dei comunisti sia elevare questo stato di coscienza popolare da un livello arretrato e primitivo, chiaramente comprensibile e giustificato, ad un livello superiore, che è quello della comprensione dei rapporti fra classi e delle motivazioni reali senza le quali non si comprende la natura delle cose.

Per questo, io credo che ci si debba opporre alla Tav come al ponte sullo Stretto, almeno fintanto che a decidere di costruire queste opere sono gli interessi delle ditte appaltatrici e quindi del capitale. Le cose cambierebbero in una situazione nella quale i lavoratori avessero davvero il potere politico e sociale sullo sviluppo dei mezzi di produzione o di comunicazione, laddove potessero decidere democraticamente cosa costruire solamente in base ai propri bisogni.

Re:Sindacati di base

Il movimento no-TAV non è affatto reazionario. Ha tutti i limiti del riformismo ambientalista, ma non ha nulla a che vedere con la voglia di tornare al "bel tempo che fu".

Il mito del progresso è una menzogna borghese. E' uno dei pilastri ideologici dell'attuale classe dominante.

Sviluppo delle forze produttive per cosa? Sulla pelle di chi? Per andare dove?

Sono queste le domande che un comunista deve porsi di fronte ai... passi in avanti del progresso.

Re:Sindacati di base

ancora dal compagno NEMESI ricevo e posto;

Il 1° Maggio dei Padroni: folle ocenaiche si assiepano ai piedi del sindacalismo di regime,tricolore come direbbero quelli del "Comunista".

Dobbiamo scoraggiarci confrontando i loro mezzi coi nostri ?? Nn direi. Gli stessi sudditi dello Zar proni davanti alle icone della superstizione nel '13, nel '17 scuotevano il mondo imponendo il secondo governo comunista della storia dopo la Comune parigina.

Fanno testo 2 scritti di John Reed; la "Guerra in Europa Orientale e i "Dieci giorni che sconvolsero il mondo".

Forza compagni il cielo è più rosa di quelche sembra.

Saluti

Nemesi

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