16. Quale ruolo hanno le monete e le risorse minerarie ed energetiche, a livello internazionale?

Imporre la propria moneta come strumento di scambio internazionale comporta per un paese o blocco imperialista un grosso vantaggio rispetto ai concorrenti. I paesi concorrenti, infatti, per affacciarsi ai mercati internazionali, devono prima acquistare una certa quantità della moneta di riferimento. Dopo la denuncia degli accordi di Bretton Woods, nel 1971 (momento che per comodità indichiamo come inizio dell’attuale fase di crisi) il valore delle monete - del dollaro in particolare - non è più legato alla disponibilità di merci di corrispondente valore. Semplificando, quindi, possiamo dire che un paese che domini i mercati internazionali - non da ultimo, va da sé, con la forza militare - può permettersi, fino ad un certo punto, ovviamente, di dare carta senza valore in cambio di merci reali.

Uno dei principali mercati internazionali è quello delle risorse minerarie ed energetiche, petrolio e gas in primis. Il controllo dei flussi energetici consente non solo di avere in mano uno dei fattori principali della produzione (il petrolio, oltre che materia energetica, è alla base di tutta l’industria chimica, della plastica, di molti prodotti tessili...) ma anche di decidere in quale moneta saranno contrattati i prodotti minerari e quale economia godrà dei vantaggi del “signoraggio”.