Manifesto della sezione di Piombino

Proletari

Al congresso di Livorno nel 1921 si compie un fatto storico che si ripercuote profondamente all'atteggiamento tattico del proletariato italiano.

La minoranza rivoluzionaria, non riuscendo ad infrangere l'ascendente dei Padreterni del socialismo, i quali si rifiutano di accedere alle richieste della Terza Internazionale, rigettando le tesi contenute nei suoi ventun punti, si scindono dai compagni della vigilia per dar vita a un nuovo organismo: il Partito Comunista d'Italia, sezione della 3a Internazionale.

I ventun punti di Mosca sono da lui accettati in pieno. Nella sua base programmatica spiccano i seguenti postulati:

  1. abbattimento della borghesia mercé l'azione rivoluzionaria
  2. allargamento del concetto di patria dalla nazione al mondo
  3. libertà di pensiero, di riunione, di parola e di stampa
  4. abolizione del (lavoro) salariato integrata dalla seguente formula: ognuno dia alla comunità secondo le proprie possibilità fisiche e intellettuali; la comunità dia a ciascuno secondo i propri bisogni.

Postulati da attuarsi attraverso la Repubblica dei Consigli.

Per venti anni di lotte sotterranee, il Partito Comunista resta fedele alla sua tattica rivoluzionaria, ai suoi postulati economico-sociali e al suo internazionalismo.

Poi avviene il fatto nuovo che scardina tutte le vecchie formule.

L'internazionale è sciolta.

Il Partito Comunista si ammanta si patriottismo; rinnega la dittatura del proletariato per vagheggiare un'ipotetica democrazia progressiva e partecipa, insieme a quelli che ieri erano i suoi naturali nemici, ad un governo monarchico-borghese e sventola la bandiera della costituente quale soluzione definitiva della nostra crisi politica e sociale.

Il cordone ombelicale che ci legava all'internazionale è reciso.

L'identità di vedute e di intenti col neo Partito Comunista non esistono più.

Non ci resta che ricominciare dal punto di partenza - il Congresso di Livorno - tenendo conto delle esperienze acquisite.

Ecco perché sorge il Partito Comunista Internazionalista!

Ecco perché sorgendo rivendica i ventun punti di Mosca.

Esso non è né trotskista né stalinista. È marxista-leninista.

È il partito proletario rivoluzionario.

Lavoratori

La vostra emancipazione non può essere che il frutto della vostra opera. Venite a noi che inalberiamo il solo vessillo il quale meriti che si combatta e si muoia sotto le sue pieghe:

Il vessillo dell'Internazionale Comunista.

Il Comitato

s.d. ma 1944