Un passo avanti, due passi indietro

Pubblicato la prima volta in libro separato a Ginevra, nel maggio del 1904 - Pubblichiamo la parte conclusiva dell'opuscolo di Lenin “Un passo avanti, due passi indietro”. Una pagina che i rivoluzionari dovrebbero tener presente quando, come nella fase attuale della lotta operaia, è all'ordine del giorno l'esigenza del partito rivoluzionario la cui difficile costruzione comporta inesorabilità di scelta, asprezza nella battaglia contro l'opportunismo dei parolai acchiappanuvole e dei sofisticoni spaccacapelli. La condotta di Lenin di fronte ai problemi organizzativi del partito è stata, sì, inesorabile nel metodo ma illuminata in ogni sua parte da una grande “certezza” politica sorretta da una profonda conoscenza e ferrea consequenzialità della dottrina rivoluzionaria.

Un passo avanti, due passi indietro... Ciò accade nella vita degli individui, nella storia delle nazioni, nello sviluppo dei partiti. Sarebbe la più criminale delle pusillanimità dubitare, fosse anche per un minuto, de! trionfo inevitabile e completo dei principi della socialdemocrazia rivoluzionaria, dell'organizzazione proletaria e della disciplina di partito. Abbiamo già molte conquiste al nostro attivo; dobbiamo ora continuare la lotta, senza scoraggiarci per gli insuccessi. e dobbiamo lottare conseguentemente, disdegnare i metodi piccolo-borghesi delle beghe di circolo, fare tutto il possibile per salvaguardare il legame che unisce nel partite tutti i socialdemocratici della Russia, legame che abbiamo stabilito con tanti sforzi; ottenere, con un lavoro tenace e sistematico, che tutti i membri del partito, e specialmente gli operai, conoscano in modo completo e cosciente i doveri dei membri del partito, la lotta al secondo congresso del partito, tutte le cause e le peripezie dei nostri dissensi, tutta la perniciosità dell'opportunismo, che tanto nel campo dell'organizzazione, come in ciò che concerne il nostro programma e la nostra tattica cede, impotente, davanti alla psicologia borghese, adotta senza spirito critico il punto di vista della democrazia borghese e smussa l'arma della lotta di classe del proletariato.

Il proletariato nella sua lotta per il potere ha soltanto un'arma: l'organizzazione. Il proletariato, diviso dalla concorrenza anarchica che regna nel mondo borghese, schiacciato sotto il peso di un lavoro forzato per il capitale, sospinto continuamente “nei bassifondi” d'una miseria nera, dell'abbattimento e della degenerazione, può diventare, e diventerà inevitabilmente, una forza invincibile soltanto perché la sua unione ideologica, fondata sui principi del marxismo, è cementata dall'unità materiale dell'organizzazione che raggruppa i milioni di lavoratori in un esercito della classe operaia. A questo esercito non potranno resistere né il potere già decrepito della autocrazia russa, né il potere del capitale internazionale, che sta per diventarlo. Questo esercito stringerà sempre più le proprie fila, malgrado i diversi zigzag e i passi indietro, malgrado le fasi opportunistiche dei girondini della socialdemocrazia contemporanea. malgrado gli elogi vanagloriosi dello spirito di circolo arretrato, malgrado i lustri e le fanfare dell'anarchismo da “intellettuale”.

V. I. Lenin

Prometeo

Prometeo - Ricerche e battaglie della rivoluzione socialista. Rivista semestrale (giugno e dicembre) fondata nel 1946.