Statuto del Partito Comunista Internazionalista

È qui riportata la premessa dello statuto del Partito Comunista Internazionalista d'Italia in quanto significativa della natura dell'organizzazione stessa

Scopi dell'organizzazione

Il Partito Comunista Internazionalista - Battaglia Comunista si ritiene nucleo italiano di aggregazione dei militanti del futuro Partito Internazionale del proletariato.

Nell'epoca attuale del capitalismo imperialista a suo stadio di dominio assoluto sul pianeta, di divisione internazionale del lavoro e di sussunzione totali di tutte le formazioni sociali, è possibile attribuire propriamente il nome di Partito di classe solo all'organizzazione internazionale e internazionalmente coesa delle sue avanguardie, portatrice e al contempo espressione del programma rivoluzionario di emancipazione del proletariato.

Che il partito internazionale si formi prima, durante o dopo l'avvio dei processi materiali rivoluzionari, il compito della organizzazione nazionale rimane quello assegnato dal programma medesimo: preparare o conservare le condizioni della direzione rivoluzionaria della classe e dirigere la classe nella sua lotta contro il capitale fino alla vittoria.

Ciò significa:

  • preparazione dei quadri;
  • radicamento dei quadri nella classe;
  • approntamento di tutti gli strumenti politici e organizzativi della direzione rivoluzionaria;
  • contributo politico e pratico alla formazione del partito internazionale.

Tesi

  1. I fenomeni presentati dalle formazioni sociali del capitalismo imperialista sciolgono definitivamente il vecchio equivoco sulla base costitutiva del partito comunista. Il partito rivoluzionario è necessariamente partito di quadri - mai di massa - in quanto svolge il suo ruolo di direzione politica della classe solo negli svolti rivoluzionari e nel corso stesso del processo rivoluzionario, e mai potendosi sostituire alla classe stessa essa nello svolgimento della rivoluzione comunista
  2. Il centralismo democratico dell'organizzazione rivoluzionaria non è la applicazione della democrazia borghese all'organizzazione politica rivoluzionaria di classe operaia; è bensì la formula che esprime la necessaria centralizzazione organizzativa, da una parte, e la particolare natura della organizzazione comunista, dall'altra.
  3. L'organizzazione comunista si caratterizza per il fatto che è costituita esclusivamente da militanti (uomini e donne) che non solo aderiscono alla piattaforma politico-programmatica del partito, ma che hanno fatto propri il "punto di vista" di classe, il metodo e i principi da cui tale piattaforma ha preso origine - il materialismo storico e la critica dell'economia politica - che hanno scelto di conformare la propria militanza a essi e alla piattaforma di azione che ne consegue.
  4. La coerenza della piattaforma e della pratica politica del partito con i principi metodologici e programmatici del patrimonio teorico di classe è fondata sull'impegno personale e collettivo dei militanti, sulla loro preparazione, coerenza e totale dedizione al programma storico di classe.
  5. I militanti del partito di classe hanno dunque pari responsabilità di fronte al corpo di tesi, alla piattaforma e alla attività politica del partito.
  6. Le divergenze che possono insorgere fra i militanti, ove non trovino il proprio superamento sulla base della comune piattaforma teorico-programmatica, esprimono deviazione, da una parte o dall'altra, dal metodo e dal programma rivoluzionario. In questo caso segnalano una rottura dell'unità politica e organizzativa che deve compiere il suo corso.
  7. È bandita dall'organizzazione rivoluzionaria la pratica borghese delle correnti organizzate.
  8. La necessaria centralizzazione avviene mediante l'elezione degli organi centrali da parte dell'insieme dei militanti.
  9. Gli organismi dirigenti del partito emanano centralmente le istruzioni organizzative e le linee generali di condotta scaturenti dal programma di lavoro che la comunità di militanti si è data e alle quali si attengono strettamente i singoli militanti e le diverse strutture in cui si articola l'organizzazione.
  10. Tutti gli organismi dirigenti a tutti i livelli sono collegiali. È esclusa programmaticamente la figura borghese dei segretari unici: generale, federale, di sezione, eccetera.