Vecchi schemi e arretratezza di analisi nella confusione di molti gruppi di fronte alla guerra dei Balcani

Quando i richiami all'unità del proletariato sono inficiati da gravi ambiguità

L'incalzare degli accadimenti prodotti dalla degenerazione del capitalismo in crisi, come la guerra nei Balcani dimostra, sono un banco di prova rilevante per verificare lo stato di salute delle varie organizzazioni politiche.

Dietro la spinta dei tragici avvenimenti si sta determinando una benefica scrematura tra coloro che hanno i titoli per attestarsi su un saldo terreno di classe e altri che di passo in passo stanno saltando dall'altra parte della barricata. Ciò vale anche per l'area internazionalista, dove si collocano a sproposito anche gruppi che nulla hanno a che fare con essa, che credono sia sufficiente ripetere sempre gli stessi schemi per qualificarsi come i soli depositari della tradizione della Sinistra comunista, o più probabilmente per mascherare limiti di analisi nella comprensione della realtà odierna.

La scarsa capacità ad un uso appropriato e dialettico della critica all'economia politica conduce a non vedere gli aspetti caratteristici dell'imperialismo dei nostri giorni e a riproporre formule sbagliate, come le guerre di liberazione nazionale e l'autodeterminazione, oppure a soppesare la consistenza dei vari imperialismi e a tifare per quello più debole, finendo per portare acqua al mulino di questo o quel fronte dell'imperialismo. È il caso di chi, all'interno del variegato mondo della cosiddetta sinistra comunista, ha finito per schierarsi con la borghesia serba o con quella kosovara, trasfigurate nel generico quanto interclassista termine di "popolo".

Meno appariscente su questo punto appare lo sbilanciamento di altre formazioni. È il caso dell'Associazione per la Liberazione degli Operai (Operai Contro), la quale in un breve volantino denuncia i predoni della Nato e invita giustamente gli operai serbi e gli operai del Kosovo a costituire un fronte comune contro i loro rispettivi padroni, concludendo con l'appello all'unità della classe operaia mondiale contro i padroni di ogni paese.

Però ad un certo punto, a proposito del nazionalismo utilizzato da Milosevic per imbavagliare gli operai, si dice: "In nome dell'internazionalismo operaio vi chiediamo di rompere questo patto, di sostenere il diritto del Kosovo ad autodeterminarsi, di separarsi dalla Serbia. L'essere diventati carne da macello

cg

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.