Preparazione teorica e pratica dei militanti

Con le più recenti pubblicazioni delle nostre Edizioni Prometeo, e con quelle in preparazione, stiamo compiendo un notevole sforzo nella direzione di una raccolta di documenti storici sul movimento comunista rivoluzionario (e sulla Sinistra italiana e internazionalista in particolare) e contemporaneamente di una presentazione e diffusione dei fondamentali principi del socialismo scientifico e degli sviluppi più attuali delle sue analisi critiche ed elaborazioni teoriche.

Questo materiale costituisce inoltre un importante contributo a quella preparazione di adeguati quadri del Partito, che la difficile situazione in cui siamo costretti a muoverci impone con sempre maggiore urgenza.

Nell'affermare questa elementare necessità e nel predisporre alcuni strumenti adatti a soddisfarla, non si intende comunque inseguire l'obiettivo, da laboratorio scientifico, di una "cultura in vitro" dei quadri e dei militanti. Non è certamente questa l'impostazione che da sempre ha caratterizzato il nostro lavoro, consapevoli che il partito non è soltanto il programma e la chiara coscienza di esso da parte dei suoi militanti, pur rimarcando che questa è la sua base fondamentale. Il partito è anche un insieme di volontà che, sollecitate dalla spinta elementare dei rapporti di classe, si unificano intorno ai principi e alla piattaforma teorico-politica; operano nel concreto come forze attive ed espressioni viventi delle esigenze storiche della classe operaia, e via via si elevano dall'immediatezza ed elementarità del loro agire fino ad una completa aderenza ai fondamentali obiettivi strategici del partito.

Dal flusso continuo tra queste due correnti, fra loro strettamente corrispondenti, nasce e si svolge la vera vita del partito. Al di fuori di questa corretta visione e applicazione dei rapporti fra teoria ed azione all'interno stesso del partito, potrà esservi solo l'esistenza chiusa e settaria di qualche ristretto gruppo di "dottori" e "accademici" ma non la vita aperta e operante della milizia rivoluzionaria.

Anche la capacità di comprendere le leggi che presiedono alla esistenza del capitalismo e la interpretazione esatta del marxismo e della sua metodologia critica non vanno considerate come il patrimonio esclusivo del pensiero di alcuni ed eletti personaggi. Sono alla portata di quanti siano disposti a svolgere un lavoro di studio e di milizia attiva, muovendosi nella realtà della classe. Attraverso questo impegno dei singoli, secondo le capacità e disponibilità di ciascuno. si rende possibile una naturale e necessaria selezione dei compagni e la loro valorizzazione nei compiti richiesti da una efficiente organizzazione. Teoria e pratica politica, dunque, devono tendenzialmente procedere di pari passo nella formazione dei militanti; il solo studio senza l'accompagnamento di dirette esperienze politiche non renderebbe mai completa la preparazione di ciascuno di noi per le battaglie che ci attendono. E viceversa.

Così l'attività di preparazione, stampa e diffusione delle varie pubblicazioni - attività nella quale ci stiamo adeguatamente impegnando - diventa anch'essa un importante strumento della lotta politica del partito. Della stampa, quindi, il partito si avvale per sviluppare non soltanto e con particolare cura la preparazione teorica dei suoi militanti, ma l'altrettanto importante lavoro di critica, propaganda, organizzazione, agitazione e iniziativa politica che, a stretto contatto con i più sensibili elementi del proletariato, non deve mai essere trascurato sfruttando al massimo le possibilità materiali che la situazione offre.

Prospettive e impegni di attività politica

Spesso, nei contatti che si stabiliscono durante la diffusione della stampa e gli interventi fra i lavoratori, ci viene posta la classica, duplice domanda: quali prospettive stanno davanti a noi e che cosa fare?

Siamo tuttora ben consapevoli della esistenza di notevoli divergenze fra le condizioni oggettive della crisi economica in cui versa il capitalismo e l'inizio di una adeguata risposta operaia. La crisi avanza, ma fino ad oggi ha anche mostrato la capacità della borghesia, in particolare dei suoi partiti di "sinistra" e dei sindacati istituzionalizzati, nel contenere le contraddizioni del sistema soprattutto in mancanza di una sia pur minima risposta della classe operaia. Una risposta capace di superare il momentaneo e isolato episodio di protesta, mostrando i segni di una volontà e capacità organizzativa durevole nella ricerca dei primi saldi punti di riferimento politico.

Quali sono allora le prospettive concrete e il ruolo dei comunisti? Le cose marciano in parallelo. La crisi prosegue nel suo sviluppo sulla base delle insanabili contraddizioni proprie al modo di produzione capitalista, imponendo al proletariato rinunce e sacrifici, disoccupazione (o lavoro precario e sottoretribuito) e miseria. Ma nel contempo e a lungo andare essa sta determinando anche le condizioni più favorevoli per una ripresa della lotta di classe in risposta ai continui attacchi della borghesia. Di questo siamo fermamente convinti, ma tale ripresa, inizialmente in termini per lo meno difensivi, potrà avere delle prospettive positive solo ad una condizione: la presenza politica del partito e dei suoi organismi di azione.

Non si possono intravedere - né mai i comunisti vi hanno creduto - reali prospettive di una radicalizzazione spontanea delle lotte senza una direzione tattica, senza un piano e una volontà politicamente operante. È indispensabile possedere, nelle sue linee generali, un definito programma d'intervento il quale abbia nei fatti la capacità di raggruppare queste manifestazioni spontanee quando si presenteranno; di dirigerle da un livello parziale, settoriale e puramente economico, verso un terreno politico rivoluzionario. Ma perché ciò avvenga il ruolo dei comunisti non può e non deve limitarsi alla pura denuncia della debolezza e frammentazione delle lotte e al lancio di parole d'ordine quali la semplice generalizzazione delle lotte. Questo di per sé non sarebbe sufficiente; è necessario prepararsi per essere in grado di esercitare una attiva funzione di unità e di raggruppamento attorno al programma strategico e alla piattaforma teorico-politica del comunismo. Un programma e una piattaforma che non seguono i fatti, non sono a rimorchio dell'azione ma devono precederla e guidarla.

I problemi che oggi la classe operaia è costretta ad affrontare sono rappresentati dalla crescente espulsione di proletari dai rapporti di produzione; da un sempre maggiore sfruttamento per chi resta in fabbrica o per chi, ai margini di un chimerico posto fisso, vive una condizione di instabilità e di flessibilità estrema; da una falsa, e proprio per questo voluta e imposta dal capitale, divisione tra occupati e disoccupati; da una costante diminuzione del potere d'acquisto di salari e pensioni.

Il lavoro offerto dalla società borghese, ossia la possibilità capitalistica dello sfruttamento della forza lavoro, si fa sempre più precario e l'attacco quotidiano sul piano economico e sociale si aggrava con l'imperativo capitalistico di ridurre costantemente il costo del lavoro, tagliando sia il salario diretto che quello indiretto ("riforma" dello Stato sociale). Se per dei comunisti è imprescindibile partire dalla analisi e dalla comprensione di questa situazione reale, è altrettanto importante non fermarsi alla denuncia degli aspetti parziali ed economicistici della lotta. Occorre andare oltre, occorre esprimere una capacità politica ed organizzativa di raggruppamento delle prime avanguardie proletarie che si sforzano di uscire dalla cappa controrivoluzionaria del riformismo, in modo che le stesse manifestazioni di insofferenza e di protesta non ripieghino su se stesse o ritornino là dove sono partite, prigioniere cioè delle catene sindacali.

In sintesi, sono queste le immediate prospettive e gli impegni sui quali si misureranno concretamente, al di là dei facili volontarismi verbali, le reali capacità di critica e quindi di azione politica di quanti (in buona o confusa fede) si presentano inseguendo l'etichetta di "sinistra comunista".

cd

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.