Sbandamenti

Mentre da una parte, come si è visto nel documento più sopra riportato, Perrone sosteneva il «niente da fare» e poneva drasticamente il problema della liquidazione immediata del partito, ritenuto ostacolo all'opera di chiarificazione, dall'altra Bordiga mirava a socialdemocratizzare lo stesso partito quando, in un documento interno del 26/12/1950, esprimeva in questi termini il suo pensiero sulla tattica da seguire:

“Pur non giungendo ad offrire combinazioni politiche ed anche di azione contingente a partiti e organizzazioni socialdemocratiche e staliniane, pur respingendo l'appoggio alla guerra di stati che fossero entro il fronte dell'Urss, i comunisti di sinistra devono comunque ed anche con minimi effettivi, impiegare con fisionomia e proclamazioni proprie tutti gli stessi metodi di azione che adottano gli opportunisti di tutte le scuole, si tratti di elezioni politiche o amministrative, di partecipazione alla vita dei sindacati, di partecipazioni ad elezioni di organismi di fabbrica o agli organi stessi, di agitazioni di ogni genere a cui il proletariato sia condotto dagli inquadramenti che lo dominano oggi per le più diverse rivendicazioni, non solo di interessi di categoria ma anche di postulati sociali e politici di sapore borghese: soltanto in tali partecipazioni e' possibile una utile differenziazione di un'avanguardia rivoluzionaria, ed è secondario il lavoro di propaganda e di diffusione di direttive e principi critici corrispondenti all'indirizzo del partito.”

Con tutta la buona volontà di questo mondo, non si saprebbe giustificare questo sbandare dall'astensionismo al partecipazionismo; dall'intransigenza formale ad un tatticismo tutto fare alla Saragat; dal centralismo organico, che comporta la sola autorità dei vertici, siano essi il capo e per lui il commissario unico, allo svuotamento del partito dei suoi attributi essenziali quali la propaganda e la diffusione di direttive e principi critici corrispondenti all'indirizzo che il partito si è dato.

Ma quel che è stupefacente in queste posizioni bordighiste è l'incapacità di porre alla sua analisi una premessa di classe e la pretesa del tutto empirica e anti-leninista di muovere il partito senza alcuna preoccupazione del terreno sul quale esso è portato a muoversi che è e che deve sempre essere quello della sua classe. È la sola condizione, questa, che caratterizzi il partito e lo distingua da ogni altro raggruppamento conformista e socialdemocratico.

Infine, mettiamo sull'avviso i compagni lettori di non considerare come un semplice svolazzo letterario l'allusione al nessun appoggio da dare alla guerra di Stati che fossero entro il fronte con l'URSS, poiché ciò ammetteva implicitamente l'appoggio all'URSS da parte del nostro partito, capovolgendo così la sua strategia rivoluzionaria che vedeva l'URSS schierata sul fronte dell'imperialismo nella seconda guerra mondiale e nella fase politica che ne è seguita, nella quale l’URSS ha operato come uno dei più grandi centri di potere della dominazione imperialista.