Risanamenti e sacrifici, ombrelli e scarpe

Il modo di produzione capitalistico, la realtà economica nella quale siamo costretti a vivere, è in dichiarata retromarcia in quasi tutti i settori. Il Pil italiano del 2005 si aggirerà attorno allo 0,3% ovvero quasi “calma piatta”. Si produce troppo poco, lamentano i gestori del capitale; l’industria non cresce, la produttività nel settore manifatturiero (solo qui si produce valore) è diminuita - fra il 2002 e il 2005 - dell’1,6% nei confronti dell’Unione Europea, dove invece sarebbe aumentata del 9%.

E dal mercato dei voli aerei sta per uscire la compagnia nazionale dell’Alitalia, con un piano di rilancio da mesi in pista ma che non decolla. Preoccupati i Sindacati che in fatto di interessi nazionali sono sempre in prima fila e accusano l’attuale gestione dell’impresa di non “rispettare gli accordi” e - perché no? - le sacrosante regole del mercato e del bilancio di entrate e uscite. La disputa si accentra quindi sui vertici più o meno efficienti e... irresponsabili a fronte di un rischio “fallimento” che - a questo punto e a parte il management, forse non dei migliori nel far quadrare i conti secondo i parametri d’obbligo per una sana economia che guardi al giusto profitto del capitale (qui sta il succo del discorso) - costringe i Sindacati a far proprie le esigenze del “risanamento”. E poiché su questo tema è fondamentale il “sacrificio” dei lavoratori, l’importante (citiamo un Pezzotta, ma la solidarietà “concettuale” degli altri sindacati è unanime) è che i lavoratori si convincano della incalzante necessità e “non rimangano senza ombrello”. Anche il problema degli esuberi in Fiat (che non finiscono mai) si può quindi risolvere con “l’ombrello”. Di quale tipo di ...parapioggia si tratti, basti vedere gli eclatanti risultati che i Sindacati hanno ottenuto per i metalmeccanici, fra gli applausi del sottosegretario del welfare, Sacconi, che da tempo si batte per una dieta dimagrante dei proletari e delle loro famiglie. “Né vinti né vincitori”, ribatte la Federmeccanica; e i Sindacati rispondono euforici per “il risultato raggiunto” e il “buon lavoro svolto”. Sono pur sempre momenti cruciali non solo per l’economia ma anche - non si sa mai - per la “pace sociale” e, quindi, ci vuole “correttezza” da ambo le parti. I mass media intonano i loro cori di lodi (di più gli industriali non potevano certamente fare...) e sono prodighi di consigli raccomandando “solidarietà politica e sociale” per sostenere chi si trova in difficoltà, si tratti di crisi aziendale (ancora l’Alitalia) o strutturale, come nel più generale caso del capitalismo italiano.

E così, a spese dei proletari sui quali piovono colpi di manici d’ombrello, si apre la nuova campagna elettorale che vede la destra e la sinistra del Bel Paese raschiare il fondo del barile. Ci è capitato fra le mani il Giornale del 20 gennaio, dove uno dei suoi cinque vicedirettori, l’ex socialista Guzzanti, ammette che nel regno di Silvio si aggirano “disertori forzati” del suo elettorato, i quali però non dovrebbero passare “dall’altra parte” ma tutt’al più “astenersi”. La “gente” - ammette il nostro - si è forse un po’ “infastidita” per le affermazioni del suo godereccio premier: Gli italiani, in fondo, continuerebbero sempre a pensarla come Lui, sì, “ma pagano con lacrime e sangue il prezzo dell’euro e la paura del futuro”. Siamo evidentemente ormai agli stuzzicadenti, tant’è che lo stipendiato scudiero di Silvio si permette persino di dare un consiglio al padrone, direttamente dalle colonne del quotidiano di casa Berlusconi: “Non faccia il Superman ma si metta con i piedi nelle scarpe dei suoi concittadini bastonati dal quinquennio più feroce del dopoguerra”. Testuale, con un particolare, però: c’è scarpa e scarpa, A Milano si va dai 30 euro sulle bancarelle frequentate dal proletariato (modelli in cartone e plastica) ai 200/300 euro (pelle morbida e cuoio) nei negozi luminosi del centro frequentati dai “cittadini” in panni borghesi e portafoglio pieno.

dc

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.