Affari e giochi di potere alle Olimpiadi

Tripudio di luci sfavillanti, musiche e fuochi artificiali concludono le Olimpiadi di Torino 2006. Lo spettacolo mediatico cala il sipario sulle vallate colpite da una devastazione territoriale di cui si faranno i conti fra qualche anno, mentre chi si è accaparrato l’assegnazione dei giochi, prima, e i “ritorni” economici, poi, i suoi conti li ha già fatti da tempo. Affondando mani e piedi in affari non sempre puliti, per di più all’insegna di una esaltazione di mistificanti valori etici e culturali che dovrebbero rafforzare la pace tra i popoli e la solidarietà universale. Ma il tutto mal si concilia con la natura degli sponsorizzatori ufficiali della manifestazione, fra i quali spiccano nomi che con quei valori hanno ben poco a che fare. Come la Banca torinese Sanpaolo, che ha investito 45 milioni di euro ed è interessata con altre 13 banche, a capo la statunitense JP Morgan, al finanziamento della Iraq Trade Bank per conto della Coalizione Provvisoria. O come la Fiat-Iveco che grazie ai buoni uffici del fu Avvocato si è trovata al centro delle scelte privilegiate (e delle valorizzazioni) di strutture di proprietà della famiglia Agnelli e delle sue holding, dal Sestriere al Lingotto. Sono 35 i milioni di euro “prestati” in servizi, attrezzature e mezzi di trasporto. A parte il passato bellico delle produzioni Fiat Avio, fra cui “sporche” forniture all’Iraq di Saddam, sono recenti i veicoli forniti alla Cina come camere mobili di esecuzione.

L’elenco continua con la Finmeccanica, leader italiano nel campo delle tecnologie militari e vincitrice del contratto di forniture di elicotteri Augusta alla Casa Bianca, molto ricercati sul mercato internazionale per scopi militari. Si sta attestando anche nella produzione missilistica, nei sistemi subacquei e di collegamento interforze per la sicurezza e nell’artiglieria navale. Ed ecco la Telecom-Tim, campione italiano nello scaricare sui lavoratori i rendiconti delle sue sospette operazioni finanziarie. E la General Elettric, principale fornitore di cannoni per aerei, elicotteri (Cobra e Apache) e navi, motori per bombardieri ed elicotteri, carri armati: è presente in tutte le ultime operazioni militari americane. Ancora: la Kodak, fornitrice di sistemi missilistici all’Iraq di Saddam; la Coca-Cola, sponsor della fiaccola olimpica e celebre per la sua repressione del movimento sindacale colombiano negli impianti di imbottigliamento; McDonald’s, la multinazionale del famigerato fastfood ed esperta nel trattamento bestiale di lavoratori, danni ambientali e... pratiche nocive per la salute dei consumatori. Qui ci fermiamo - lo spazio per noi è prezioso - e proseguiamo con quelle Olimpiadi della sopravvivenza, a cui è quotidianamente costretto il proletariato da un capitale che in ogni occasione non sa rinunciare alla propria maschera di ipocrisia. Dietro la quale - come sempre - dilaga la corruzione, la pressione delle lobby edilizie, i circoli viziosi delle tangenti, gli sperperi clientelari degli asfittici bilanci statali dove il privato utile si esibisce negli abiti sponsorizzati di una pubblica esaltazione della sportiva competizione.

cd

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.