La svolta autoritaria e la macabra speculazione sul corpo di Eluana Englaro

Se è vero che la storia si presenta la prima volta come tragedia e la seconda come farsa, non è detto che la farsa, tanto più se particolarmente squallida, non possa preparare una nuova tragedia.

A tal proposito, è fondato il timore che le vicende cui stiamo assistendo in questi giorni portino i germi di una riproposizione - formalmente riveduta e corretta - del nazionalsocialismo? Chissà. Certo, per adesso siamo ancora lontani dalla ferocia sanguinaria manifestata dal nazismo storico, ma, dal punto di vista logico-concettuale, gli ingredienti ci sono tutti e ci sono tutti perché non sono mai scomparsi, dato che fanno parte del codice genetico della società borghese. Di volta in volta, emergono o si inabissano a seconda delle convulsioni del modo di produzione capitalistico. In tempi di prosperità economica, il capitale mostra un ghigno bonaccione - si fa per dire - e sorridente, accomodante e riformista: in fondo, i soldi ci sono, dunque, perché non distribuirne un po’ agli sfruttati, se questi si agitano? Tra l’altro, così facendo diventano “consumatori” e non si fanno tentare dai cattivi pensieri della lotta di classe. Ma quando la crisi irrompe con violenza sulla scena, le cose cambiano, fa la faccia feroce - la sua vera faccia - e ha ancor meno scrupoli pur di rianimare la sua unica ragione di esistenza, il profitto. Tutto ciò che in tempi normali - o meglio, di “abbondanza”, perché la crisi fa parte della normalità del capitalismo - presiede al funzionamento della macchina-capitale viene esasperato: lo sfruttamento, l’oppressione, la propaganda ideologica, l’instupidimento collettivo, l’istigazione dei peggiori istinti individuali e collettivi, la violenza aperta. In breve, il fascismo - inteso in senso lato - è l’altra faccia del dominio borghese, senza contare poi che il fascismo storico ha lasciato in eredità molte cose ai suoi degni eredi democratici. È la stessa evoluzione del capitalismo che ha reso anticaglie molti elementi della fase giovanile del capitalismo. Per esempio, parlamentarismo e sindacalismo: benché operanti su piani diversi, oggi sono accomunati dall’essere sorpassati, inservibili.

Lo stesso laicismo, che un tempo caratterizzava larghi strati di borghesia (che non ci pensava due volte a sparare in faccia agli scioperanti, sia chiaro) è diventato, almeno nell’italico suolo, un affare da sovversivi, una macchia di gioventù da nascondere accuratamente. Il pretume imperversa, detta legge a uno stato e a un governo ben contenti, per altro, di servire untuosamente l’altare. Ceto politico e pretaglia si sostengono reciprocamente: soldi (tanti) in cambio di favori politico-ideologici, e viceversa. L’immonda speculazione sul corpo di Eluana Englaro, sulla sofferenza dei suoi cari, ha superato ogni immaginazione. Un capo del governo che, anche solo per storia personale è quanto di più distante ci possa essere dall’ufficiale e ipocrita morale cattolica, si fa alleato di ferro delle gerarchie vaticane per portare a compimento quella svolta autoritaria inseguita dalla Loggia P2 del fascistissimo Gelli, di cui il cavaliere di Arcore è stato membro rampante. Gli interessi privati e la grave situazione economica portano quest’ultimo a dare un colpo di acceleratore al progetto fascistoide, strumentalizzando oscenamente un dramma famigliare per smantellare ciò che nella costituzione borghese è ritenuto sorpassato e, dunque, limitativo del disegno autoritario. Intanto, un primo risultato è stato ottenuto, quello di aver distolto l'attenzione della cosiddetta “opinione pubblica” da una realtà economica e sociale in progressivo peggioramento.