Contro il fascismo, contro la "democrazia"

Volantino sull'insediamento di Casapound a Napoli, 2009-10-30

L’organizzazione neo-fascista Casapound si è pienamente insediata anche a Napoli. È da diversi mesi che si vedevano in giro i loro manifesti ed oggi, occupando l’ex convento di Materdei, possono vantare anche una propria sede cittadina. Casapound è una associazione fascista attiva ormai da diversi anni, soprattutto sul territorio romano, ma in questo ultimo periodo ha avuto una crescita a dir poco miracolosa. Ha aperto diverse sedi, tre solo in Emilia, riesce a mettere in campo una continua (e costosa...) attività di propaganda. Le proprie attività “sociali” hanno trovato spazio persino su quotidiani “big” come Repubblica. Insomma un ritmo di crescita veramente straordinario che fa venire più di un dubbio (per non dire qualche certezza) su quanto questi siano effettivamente “autorganizzati” e soprattutto “autofinanziati”...

Il proprio programma politico? Possiamo definirlo un riformismo neo-fascista. Eccone alcuni punti: abolizione delle leggi che hanno introdotto il lavoro precario, partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, riduzione dell’orario di lavoro, difesa della previdenza pubblica, assistenza medica gratuita. Insomma un programma dai connotati, viene da dire, socialisteggianti. D'altronde lo stesso fascismo, inizialmente, poneva istanze di questo genere, nel “Manifesto dei fasci” chiedeva: voto alle donne, giornata lavorativa di otto ore, minimo di paga, partecipazione dei lavoratori alla gestione delle industrie e dei servizi pubblici, imposta a carattere progressivo, ecc. Questo nelle intenzioni. Andato al potere la musica cambiò, nulla di tutto questo venne realizzato e la reale politica fascista assumerà caratteristiche profondamente antioperaie e repressive. Il fascismo rappresenterà quindi una forma particolarmente autoritaria e reazionaria di stato borghese, proteso a difendere gli interessi dei padroni e ad affamare la classe lavoratrice.

Insomma, il neo-fascismo di Casapound sostanzialmente non ha molto di nuovo. Cerca di attrarre consenso, soprattutto da parte dei giovani, attraverso il proprio programma riformista che va a mischiarsi con una ideologia apertamente razzista, nazionalista e reazionaria. Un associazione borghese sia per il contenuto della ideologia che propone sia per la funzione che svolge: oggi i neofascisti di Casapound possono rappresentare una valvola di sfogo per molti giovani proletari (che altrimenti potrebbero indirizzarsi verso altri orizzonti politici, magari realmente di classe) e domani chissà... da arma “semplicemente” ideologica potrebbe trasformarsi in strumento repressivo; se ci fosse un reale risveglio proletario qualche fascista ai padroni può sempre far comodo...

Borghese, però, è anche quella forma di ideologia, propria di certo riformismo radicale di sinistra, che alimenta il mito della contrapposizione fascisti/antifascisti come semplice scontro tra due diverse ideologie, i cattivi contro i buoni. Qualsiasi antifascismo che non abbia un punto di partenza marcatamente anticapitalista rappresenta un inganno per la classe proletaria. Così come lo è stato l’antifascismo partigiano promosso dai partiti borghesi e dal CLN (PCI di Togliatti in testa) che trascinarono il proletariato italiano verso una lotta di “Resistenza” al fascismo priva di qualsiasi contenuto rivoluzionario. Una lotta per la democrazia borghese.

Ma oggi è proprio la democrazia che vara leggi repressive, reazionarie, razziste e fortemente antiproletarie: il “Decreto sicurezza”, la legge Bossi-Fini o la Turco-Napolitano, La legge “trenta” o il Pacchetto Treu ecc. ecc. Così come sono i governi democratici che tagliano lo stato sociale. Così come sono... democratiche anche le manganellate prese dai lavoratori che protestano contro la perdita del posto di lavoro. È lo stato democratico che oggi attacca le condizioni di noi proletari, rendendoci la vita un inferno... di precarietà, per difendere i profitti dei padroni messi in pericolo dalla crisi economica.

Lavoriamo per una vera alternativa anticapitalista. Rilanciamo la lotta di classe proletaria, costruiamo i nostri strumenti di lotta, fuori dagli inutili sindacati. Lavoriamo per costruire il partito di classe, un riferimento politico per il proletariato.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.