Condizioni e lotte operaie nel mondo - Finlandia, Bangladesh, Grecia

Finlandia

Il 2 febbraio circa mille portuali finlandesi hanno iniziato uno sciopero senza preavviso, in seguito alla rottura delle trattative sul rinnovo contrattuale. Lo sciopero ha colpito i terminal merci di Helsinki, Turku, Kotka e degli altri quattro porti principali, ma senza influenzare la navigazione passeggeri. È stato inoltre indetto il blocco degli straordinari di circa 3.100 lavoratori permanenti e 400 temporanei. In seguito allo sciopero selvaggio - dichiarato illegale dalle autorità - oltre la metà del traffico merci della Finlandia è stato bloccato.

La Finlandia è fortemente dipendente dalle esportazioni. Il sistema portuale gestisce più del 90% delle esportazioni e il 70% delle importazioni. Attraverso i soli porti di Helsinki e di Kotka transita circa la metà di tutte le merci commerciate con l'estero.

Già il 21 gennaio, diverse centinaia di lavoratori dei cantieri navali avevano scioperato nei cantieri STX a Turku, nella Finlandia sud-occidentale. I lavoratori si opponevano al piano di ristrutturazione dell'azienda, che ha annunciato l'intenzione di tagliare 370 posti di lavoro presso il cantiere di Turku e esternalizzare una parte del suo lavoro. Dal novembre scorso, quando l'azienda aveva presentato la prima parte dei tagli, circa 320 lavoratori sono stati licenziati. L'ultimo annuncio fa seguito al completamento di una enorme nave da crociera, la “Oasis of the Seas”. La STX Finlandia è parte di un gruppo internazionale che ha 15 cantieri navali in Norvegia, Francia, Romania, Finlandia, Brasile e Vietnam, che occupano in tutto 16.000 lavoratori.

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Bangladesh

Il 2 febbraio più di mille lavoratori della miniera di carbone di Barapukuria, a proprietà statale, hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato, per chiedere l'aumento dei loro premi di produttività. Lo sciopero ha ridotto la produzione del 60% e ha ridotto significativamente l'approvvigionamento di carbone per la vicina centrale elettrica, della capacità di 250MW. I minatori avevano presentato le loro richieste alle autorità già nel novembre scorso, senza risultato. Ora minacciano di rimanere in sciopero fino a quando non sarà loro garantita l'integrazione richiesta, pari a circa 438 dollari.

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Grecia

Il governo greco non ha avuto dubbi nell'individuare chi dovrà sopportare il peso principale della gravissima crisi in cui versa il paese: i lavoratori salariati, naturalmente. L'esecutivo del “socialista” George Papandreou ha già chiesto moderazione ai sindacati, spiegando che “il paese” (cioè il padronato) non può permettersi in questo momento scioperi e blocchi. Sicuro dell'appoggio dei sindacati, sempre schierati completamente dalla parte dei padroni come prevede il loro ruolo, intanto ha annunciato una profonda riforma fiscale e l'aumento dell'età pensionabile media dai 61 ai 63 anni entro il 2015. Il 9 febbraio i lavoratori greci hanno cominciato a rispondere alle misure di austerità con uno sciopero di 24 ore, esteso sia al settore pubblico che a quello privato.

Sono stati cancellati ben 350 voli delle due principali compagnie aeree del paese, bloccando di fatto gli aeroporti. Inoltre lo sciopero ha investito una larga parte dei dipendenti pubblici, compresi gli uffici delle imposte e della previdenza sociale, i dipendenti delle amministrazioni locali, tutto il personale ospedaliero con l'eccezione dei servizi d'emergenza, insegnanti e altro personale delle scuole di ogni ordine, lavoratori dei siti archeologici, controllori di volo, tranvieri, ferrovieri, personale delle metropolitane.

Un ulteriore sciopero generale è stato annunciato per il 24 febbraio dai principali sindacati, che cercano evidentemente di diluire e assopire la rabbia dei lavoratori.

Il mese scorso erano stati gli agricoltori a far sentire la loro voce, quando avevano bloccato con i trattori le principali vie di comunicazione del paese e i transiti verso la Bulgaria. Ma numerose proteste erano esplose in diversi settori, anche al di fuori della copertura e dell'organizzazione del sindacato. Ad Atene, ad esempio, durante una dimostrazione la tensione era salita quando i manifestanti avevano tentato di forzare i cordoni degli agenti di polizia in tenuta anti-sommossa, usando anche un furgoncino dei rifiuti come ariete.

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Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.