"Il capitalismo uccide"
"Il capitalismo uccide", recitano alcune vignette su questo sito; e, secondo Repubblica di ieri, uccide in Italia più di quanto non faccia la guerra in Iraq. Oltre 100 proletari morti ogni mese sui luoghi di lavoro, senza contare del tutto la mattanza di immigrati che lo Stato etichetta come "clandestini", e che quando muoiono sul lavoro spesso i padroni abbandonano addirittura nelle discariche. Una vera strage permanente, che sempre di più si lega alle condizioni determinate dal forte precariato e alla schiavizzazione di migliaia di immigrati "clandestini". Una dimostrazione grave e drammatica della possibilità e urgente necessità di unificazione delle lotte proletarie, a partire da rivendicazioni legate alle condizioni di vita e di lavoro, che, intervenendo sulla caratterizzazione generale del proletariato intero in questa fase, rende possibile una spinta unificatrice e generalizzatrice della battaglia, con un profilo che inevitabilmente assume connotati politici.
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Jour fixe am 07.05.2024
In Berlin führen wir einen regelmäßigen "Jour fixe" durch und bieten die Gelegenheit zur Diskussion. Das nächste Treffen findet am 07.05.2024 um 19:30 Uhr statt.
Ort: Cafe Cralle Hochstädter Str. 10a 13347 Berlin Wedding
Recent publications
Inhalt:
- Die Theorie der Kommunisierung – Grundzüge einer Kritik
- Die Kommunistische Gesellschaft – Wert, Arbeit und Zeit: Eine Replik auf Gilles Dauvé
- Learning the Hard Way? Eine Kritik der Angry Workers
- Der revolutionäre Beitrag von Paul Mattick
64 Seiten – 5 Euro (Bestelllungen unter de@leftcom.org)
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Temo che la guerra in Iraq
Temo che la guerra in Iraq faccia più di 100 morti al mese (solo nel mese di ottobre le vittime civili sono state 3.709,e in settembre 3.345) ma per il resto condivido le argomentazioni di Reed.
BESOS
Hai ragione, Pietro, ho
Hai ragione, Pietro, ho scritto male nel riportare la notizia. E' da intendere "marines uccisi a Baghdad", che erano il termine di paragone dell'articolista di Repubblica. Chiaramente il punto è il resto.