Basta con la solita demagogia: studentismo o lotta di classe?

Lo studentismo è quella concezione tipicamente sessantottina secondo cui gli studenti sono - in quanto tali - portatori di interessi comuni, indipendentemente dalla condizione sociale in cui ognuno di essi si trova ad essere, cioè indipendentemente dal fatto che a mantenere lo studente e a pagare i suoi studi sia un industriale o un avvocato piuttosto che un operaio, un ferroviere o un disoccupato.

Chi non è ipocrita ed e riuscito a mantenere, malgrado anni di movimentismo fine a se stesso, un briciolo di spirito critico non conformista, dovrebbe dunque capire che i tagli alla spesa scolastica non colpiscono in modo eguale gli studenti di estrazione borghese e quelli di estrazione proletaria. Inoltre, la divisione in classi della società è chiarissima anche nell'organizzazione della scuola media superiore, dove, con tutte le eccezioni che confermano la regola, troviamo i figli della classe lavoratrice che frequentano istituti tecnici e professionali, se non proprio scuole di avviamento al lavoro, e nei licei la futura classe borghese e dirigenziale.

Dovrebbe poi essere evidente che l'attuale attacco al cosiddetto "diritto allo studio" (quando mai c'è stato per tutti?) rientra nel più generale attacco alla spesa sociale (pensioni, sanità, servizi pubblici, ecc.) che a sua volta non e altro che l'ennesimo attacco al salario. II salario intatti viene dato in forma diretta - la busta paga - e indiretta: la spesa sociale appunto, sostenuta con le trattenute sulla busta paga del lavoratori e con il resto delle tasse, sistematicamente evase dal padronato attraverso giochi legali, sgravi fiscali e altro. L'attacco alla spesa sociale fa insomma parte di questa articolata aggressione anti-proletaria condotta dal vari governi per conto di chi detiene il potere economico, che passa attraverso il complessivo peggioramento del contratti di categoria, l'introduzione del contratti d'area, del contratti "d'emersione", la diffusione della flessibilità e del precariato in generale.

Lanciamo un appello agli studenti proletari affinché si uniscano alle altre componenti proletarie presenti nella scuola (bidelli, docenti precari, docenti che vivono con il solo stipendio della scuola, ecc.) e soprattutto oltre la scuola, ritrovando la coscienza di essere parte di un'unica classe comprendente tutti coloro che vivono di salario, una classe che solo se lotta unita può strappare qualche vittoria, seppure parziale e temporanea, e che solo con il rovesciamento rivoluzionano del capitalismo si potrà definitivamente liberare.

L'unica lotta che i padroni temono è la lotta dl classe!

La nostra classe è il proletariato!

Gli studenti Internazionalisti