Le armi all'uranio impoverito uccidono anche chi le usa

Strumentalizzano i morti per il futuro esercito europeo - Conferenza pubblica

Che i proiettili all'uranio impoveriti fossero cancerogeni lo si sapeva da almeno dieci anni da quando vennero usati per la prima volta in Iraq e in Kuwait. Ricerche sull'argomento sono disponibili anche in Internet, basta usare nella ricerca l'espressione "depleted uranium" e si viene sommersi da dati relativi agli studi compiuti da varie commissioni scientifiche, mediche e militari. Anche il presidente Clinton, nel 1995, ordinò uno studio sulla famosa "sindrome del golfo" che faceva strage di soldati americani che erano rimasti esposti durante la guerra alla radioattività emanata dalle particelle prodottesi dopo l'impatto dei proiettili contro l'obiettivo e rimaste in sospensione nell'aria. Lo studio, pur non confermando con certezza una relazione diretta fra la malattia e l'uso di questo tipo di munizioni, avanzò forti dubbi sui danni a lungo termine che esse potevano procurare.

I governi europei e quello italiano in testa, con l'aria di chi cade dalle nuvole, hanno chiesto ora, alla Nato informazioni dettagliate anche sui luoghi in Kosovo in cui i proiettili sono stati usati; ma non ci può essere generale italiano o portoghese o francese che ignorasse l'impiego di queste munizioni. La mappa precisa e dettagliata con le indicazioni delle zone del Kosovo dove gli aerei americani hanno sganciato munizioni all'uranio è pubblica e "declassified", non più segreta da un anno, inviata dalla segreteria generale della Nato a Kofi Annan, segretario dell'Onu, in data 7 febbraio 2000 e, anch'essa, visibile a tutti via Internet.

E se non è possibile che ne fossero all'oscuro i generali, come è possibile che lo fossero ministri della difesa, presidenti del consiglio, parlamentari della maggioranza e dell'opposizione, televisioni e giornali? Che nessuno di loro sapesse dell'esistenza di Internet e dell'Onu?

Su, via: un po' di serietà! Tutti lo sapevano e tutti avevano l'interesse a tacere, questa è la verità pura e semplice e nessuno avrebbe mai chiesto spiegazioni a nessuno se non ci fossero in ballo ben altri interessi che una dozzina di poveri cristi uccisi dalla leucemia. Quando a un generale o a un ministro o a un qualunque borghese è importata la vita di un proletario anche se in divisa o di un bambino o di un vecchio? Mai! Le guerre, che non sono mai umanitarie, si fanno solo ed esclusivamente per il profitto e il profitto in questa società è un fine che giustifica ogni mezzo anche la soppressione di milioni di uomini.

Non c'è solo ipocrisia dietro questo fare i finti tonti di ministri e generali europei; c'è di più e di peggio. C'è la strumentalizzazione infame della tragedia che ha colpito le popolazioni civile e i reduci allo scopo di accreditare l'immagine degli americani cinici e bari contrapposta a quella degli europei onesti e candidi come la vergine Maria nella prospettiva della costituzione di un esercito europeo sganciato dalla Nato così come reclamano gli interessi imperialistici del vecchio continente. Per non rimanere ancora una volta vittima della tragedia della guerra imperialista, condotta dalla Nato o dal futuro esercito europeo, i proletari devono opporsi alla logica del capitale e rilanciare dal basso la lotta di classe.

Conferenza pubblica: Le armi all'uranio impoverito uccidono anche chi le usa - Strumentalizzano i morti per il futuro esercito europeo

Sabato 13 gennaio 2001 alle ore 17.00 - Via Lazio, 12 - S. Maria di Catanzaro.

PCInt