No alle strumentalizzazioni, si alla lotta di classe!

Sciopero metalmeccanici (FIOM)

Sono ormai anni che la contrattazione sindacale porta solo perdita sul potere di acquisto dei salari e aumento della precarietà del lavoro. In particolare, dagli accordi del luglio '93, la truffa della inflazione programmata e il legame del salario alla produttività e alla flessibilità del lavoro, hanno portato un sempre maggiore sfruttamento e un impoverimento dei lavoratori.

Le cose vanno ancora peggio per i giovani che sono riusciti ad entrare nel mondo del lavoro e per tutti coloro che sono stati costretti a cambiare occupazione, perché hanno dovuto accettare salari ancora più bassi e condizioni occupazionali più precarie.

L'attacco violento che il padronato e il governo Berlusconi stanno ora portando al mondo del lavoro salariato dipendente è dunque in sostanziale continuità con la politica e le prospettive della concertazione stabilita col governo di prima; mutano solamente le forme, i ritmi e i tempi di questo attacco. Infatti, la piattaforma contrattuale presentata da CGIL-CISL-UIL voleva arrivare, anche se in tempi più lunghi, agli stessi obiettivi dei padroni: aumenti salariali irrisori, destinati ad essere ulteriormente ridotti nel corso della trattativa (gli aumenti retributivi massimi di 135.000 lire in due anni per il 5° livello, che scendono a 116.000 lire per il terzo livello, di cui fa parte la maggioranza degli operai, richiesta dai sindacati non recupera infatti neppure lontanamente l'erosione salariale causata dall'inflazione) ; nessuna opposizione ai premi di produttività e alle nuove forme di cottimo; pieno consenso alla flessibilità in entrata e disponibilità sostanziale a concedere gradualmente la libertà di licenziamento; collaborazione attiva nella sperimentazione in ogni posto di lavoro di forme sempre più sofisticate di sfruttamento.

CISL e UIL, per motivi politici di bottega e vendersi meglio alla nuova banda governativa hanno deciso di svendere ulteriormente la piattaforma e di sottoscrivere qualsiasi contratto aziendale proposto dai padroni (vedi FIAT). La CGIL, per motivi altrettanto politici ma diversi, ha apparentemente assunto il ruolo di difensore intransigente degli interessi operai, ma in realtà vuole strumentalizzare la rabbia operaia per canalizzarla in favore degli interessi politici di quel centro-sinistra che ha duramente bastonato il proletariato intero. D'altra parte e' un film già visto più volte.

Dobbiamo dunque respingere la vergognosa piattaforma FIM-UILM - e per questo scioperare compatti - e non cadere nella trappola di rivendicare la difesa della vecchia piattaforma unitaria: sia l'una che l'altra non difendono i salari, non difendono il posto di lavoro, non si oppongono al crescente sfruttamento nei luoghi di lavoro, non contrastano la dilagante precarizzazione.

Nel corso dei prossimi mesi scadranno tutti i maggiori contratti di lavoro (e alcuni sono già scaduti da mesi): è l'occasione per unire tutti i lavoratori in un vasto fronte di lotta - al di là di ogni divisione per categorie o, peggio ancora, per nazionalità, in difesa degli interessi comuni.

Ma i sindacati - nessuno escluso - questo non lo vogliono, perché rischierebbe di incrinare il clima di pace sociale che hanno imposto in questi anni.

Ma se i sindacati non difendono i nostri interessi dobbiamo farlo da soli, dobbiamo partire dalle fabbriche per respingere il contratto in tutte e due le versioni e mandare un segnale forte alla Confindustria, al governo e ai sindacati che non siamo più disposti ad accettare senza reagire il peggioramento della nostra condizione sociale.

Organizziamo in ogni posto di lavoro l'opposizione dal basso alle piattaforme sindacali

Diciamo no ai contratti bidone!

Organizziamoci fuori e contro il sindacato!

Per la difesa intransigente del salario e del posto di lavoro!

PCInt