Basta con lo sfruttamento! Basta con gli stage!

Distribuito all'I.P.S.I.A. - Parma

La scuola è sempre stata asservita agli interessi del padronato, sempre di più sta diventando l'anticamera dello sfruttamento che i giovani proletari subiranno sul posto di lavoro.

Dalle risposte al questionario distribuito presso IPSIA, ITIS e Giordani, risulta che:

  • in gran parte, gli stage non danno nessuna vera formazione professionale, essendo svolti presso aziende che poco o nulla hanno a che fare con il settore specifico di studio;
  • in diversi casi gli stage sono addirittura usati a scopo punitivo, tanto che gli studenti che vanno male, anziché ricevere ripetizioni e aiuto, vengono esclusi dalle lezioni e mandati a lavorare senza paga (addirittura un tornitore è stato costretto a servire in mensa e a fare il giardiniere);
  • moltissimi degli stage, anche se svolti in aziende del settore, obbligano gli studenti a mansioni non qualificanti, come pulizia e facchinaggio; gli esempi sono numerosi: ci sono quelli che anziché programmare macchine a controllo numerico si sono trovati a fare lavori ripetitivi sul trapano a colonna, gli elettricisti che hanno fatto i magazzinieri, oltre ai tanti che anziché lavorare sulle macchine utensili hanno dovuto fare le pulizie in officina;
  • gli stage sono obbligatori ("se non li fai ti boccio", siamo quasi ai lavori forzati!) per tutti gli studenti del quarto anno e vengono svolti nei mesi estivi, quando sono utili a sostituire i dipendenti in vacanza nelle diverse fabbriche;
  • gli stage, pur essendo veri e propri lavori da 8 ore al giorno, nella maggior parte dei casi non vengono neppure retribuiti: il salario è lasciato alla buona volontà del padrone che al massimo concede delle umilianti paghette.

In sostanza, risulta che mentre molti studenti si aspettano una istruzione dagli stage, nella realtà questi si limitano a fornire manodopera a bassissimo costo per le aziende. Questo non avviene perché le varie scuole siano disorganizzate, ma perché all'interno di questa società sono sempre più asservite agli interessi delle aziende, a cui interessa solo avere manodopera gratuita, sottomessa e obbediente, anche se poco preparata professionalmente.

Anche quando gli stage danno un minimo di formazione, ciò avviene a tutto vantaggio delle aziende, che scaricano i costi della formazione sulla scuola (finanziata con le tasse dei lavoratori). E nonostante tutto questo, quando andremo a lavorare verremo assunti con contratti precari e di apprendistato, con paghe praticamente dimezzate rispetto agli altri lavoratori!

Non vogliamo che la scuola serva gli interessi delle aziende, ma quelli degli studenti che la frequentano. Quindi noi studenti e futuri lavoratori pretendiamo:

  • di svolgere gli stage durante il normale orario scolastico;
  • di ricevere realmente una formazione, venendo affiancati a lavoratori esperti che spieghino i vari aspetti del lavoro;
  • di non sostituire i lavoratori salariati di cui le aziende necessitano, specie nei mesi estivi.
Studenti dell'I.P.S.I.A. contro gli stage
In collaborazione con i Comunisti Internazionalisti