Titan - Per l'autorganizzazione di tutti i lavoratori

Oltre il sindacato, contro i padroni e i loro governi

Le recenti lotte in molte città d'Italia, (i tranvieri, l'Alitalia, il settore del commercio, le acciaierie ternane e l'Ilva di Genova, fino a Mirafiori e alla Fiat di Melfi) hanno avuto tre grandi significati:

  • hanno portato alla ribalta il problema salariale: non si può vivere con 800 euro al mese, né si mantiene la famiglia con 1200 euro al mese;
  • hanno forse iniziato a rompere la pace sociale, nella quale la borghesia si può sempre permettere di fare le sue guerre;
  • hanno riaffermato con la forza dei fatti la verità che tutti (dai AN ai DS, fino a larghi settori del movimento antagonista) dicevano morta e sepolta: la società continua ad essere divisa in classi, una delle quali vive sfruttando l'altra.

Sono oramai molti anni che questo sistema affonda in una crisi sempre più profonda, e per limitare i danni (quelli dei padroni naturalmente) aumenta lo sfruttamento dei lavoratori, agendo su più fronti. Infatti se da una parte abbiamo assistito a tagli drastici del salario reale, e sempre di più i servizi (cioè il salario indiretto), che una volta erano sociali, diventano un lusso per pochi, d'altra parte si cerca di far produrre al lavoratore sempre di più, con aumenti indiscriminati dei ritmi. Un lavoratore oggi, con un salario più basso di quello di qualche anno fa, deve produrre il doppio, se non di più, correndo inoltre molti più rischi per la propria incolumità. Tali attacchi sono passati anche grazie alle organizzazioni sindacali: più che mai, allora, è venuto il momento di superarle e lottare autorganizzati, come hanno recentemente fatto gli operai della Titan di Bologna.

Le esperienze degli cosiddetti scioperi selvaggi dicono che:

  • i lavoratori possono organizzarsi fuori e se necessario contro i sindacati per l'organizzazione delle proprie lotte;
  • le organizzazioni di lotta che i lavoratori si danno possono coordinarsi a livello territoriale e poi a livello nazionale per concentrare il massimo della forza;
  • si devono collegare fra di loro le lotte di diverse categorie, dei lavoratori "fissi" e interinali, italiani e immigrati.

Questo è il presupposto necessario, ma occorre andare avanti. Occorre che si creino organismi basati sulle assemblee aperte sui posti di lavoro e composte da delegati eletti e revocabili dalle stesse assemblee. Saranno questi gli unici organismi che potranno dirsi espressione e vera rappresentanza dei lavoratori. È su questo terreno, della riconquistata autonomia, che il proletariato deve avviare la propria ricomposizione di classe e la propria iniziativa di lotta. È su questo terreno che si può ripresentare viva e vitale l'alternativa storica a questo sistema capitalista, fonte di fame, di miseria e di guerre.

Per la rottura della pace sociale! Per l'unione di tutti i lavoratori!

Per l'autorganizzazione dei lavoratori, dai luoghi di lavoro al territorio!

Per la prospettiva anticapitalista del comunismo internazionale!Per il partito rivoluzionario!

Invitiamo tutti i lavoratori che vogliano dare il loro contributo all'assemblea pubblica in via Fioravanti n° 24 (xm24) il 7 giugno, con proiezione di video e intervento del gruppo di fabbrica della Titan S.p.a. (ex Sirmac).

Gruppo di fabbrica Titan