Contro l’ “emergenza” rifiuti, contro il capitalismo

Il ciclo produttivo capitalista ha due sbocchi: da un lato il profitto che va ad accrescere il Capitale, dall’altro la monnezza... ciò che rimane delle merci una volta realizzato il valore di scambio ed il valore d’uso in esse contenuto.

La produzione di rifiuti aumenta sempre di più con lo svilupparsi di questo anti-storico modo di produzione.

Il problema dei rifiuti è l’evidenza della contraddizione operante tra produzione finalizzata al profitto ed ambiente. È una contraddizione strutturale, non è risolvibile nel capitalismo.

In queste terre, grazie ad una borghesia internazionale intimamente solidale con il sistema camorristico, da decenni vengono smaltiti i rifiuti tossici ed inquinanti di mezza Europa. Questo dato di realtà è abbondantemente documentato, la prova più evidente sta nell’elevato tasso di tumori e malformazioni alla nascita, legati all’inquinamento che caratterizzano la nostra regione. Chi ci parla di creare nuove discariche o di portare altrove i rifiuti, di fatto, non fa che rinviare il problema mentre si continua a farcire di monnezza il territorio.

I termovalorizzatori invece, hanno bisogno di rifiuti altamente differenziati in ingresso. Se si bruciano rifiuti indifferenziati si producono tonnellate di ceneri tossiche e diossina che si disperde nell’aria per poi tornare a terra con la pioggia. Ad ogni modo, come ci insegna il caso dell’inceneritore di Terni, i costi degli inceneritori, in termini ambientali e di salute, sono spesso più alti di quelli dei rifiuti bruciati.

L’alternativa che rimane sembra essere solo ed unicamente quella della raccolta differenziata ma per avere una elevata differenziazione c’è bisogno di: soldi, strutture fisiche, funzionari pubblici ed organizzazione adeguate. A differenza delle declamate regioni del nord Italia ed Europa, queste condizioni non sono state create nella nostra regione in tempi di espansione economica... È difficile immaginare che si possa avviare questo circolo virtuoso oggi che la Campania è sull’orlo del baratro economico, ecologico e sociale. È evidente:

nel capitalismo non c’è soluzione, se non momentanea e non risolutiva, al problema dei rifiuti. Questo poi non è altro che una particolare manifestazione del vero problema reale, quello dell’inquinamento ambientale che sta appestando il pianeta intero, prodotto da un sistema che ha come unico obiettivo la produzione di merci per il profitto e non sicuramente i bisogni umani o il rispetto della natura.

Il problema dei rifiuti mette in evidenza la necessità di trasformare il modo di produzione, perché è la produzione che crea sempre più spazzatura (sotto le forme più varie) pur di accrescere i profitti.

Diciamolo chiaramente: “Non illudiamoci: l’obiettivo “rifiuti zero” e’ perseguibile solamente abbattendo il capitalismo!”

Contro la riapertura della discarica ai pisani, contro i termovalorizzatori, per organizzare una vera raccolta differenziata, per bonificare i territori, per organizzare la produzione in maniera ambientalmente sostenibile è necessaria una lotta che sia complessivamente contro il potere borghese, contro tutti i suoi rappresentanti, contro il sistema intero. Lottiamo per i nostri obiettivi immediati, coscienti che la completa soddisfazione del nostro bisogno potremo averla solamente rovesciando il potere borghese ed assumendo nelle mani delle nostre assemblee l’intero processo produttivo e distributivo.

Non facciamo errori, non condanniamoci da soli ad una sconfitta demoralizzante. Il problema monnezza è figlio del capitalismo come quello della precarietà, del caro vita, dei ritmi massacranti, delle paghe da fame, del lavoro nero, dello sfruttamento e del generale peggiormento delle condizioni di vita.

Pianura, Acerra e poi Pomigliano ed in ogni dove la lotta di classe possa dispiegarsi:

Non frammentiamo le lotte!

Rilanciamo ovunque una prospettiva unitaria che faccia perno sulla lotta al capitalismo come istanza unificatrice per la classe intera.

Sono l’organizzazione e l’anticapitalismo il nostro rimedio ai mali di questa società!

I comunisti internazionalisti