Per la protesta dell'11 giugno - 17:30 in p.le Corridoni - contro i progetti di speculazione nell'Oltretorrente di Parma

Trent’anni di individualismo sfrenato hanno fatto terra bruciata di quel senso di comunità che una volta era il cuore pulsante di tanti quartieri popolari.

“Ognuno per sé e dio per tutti”, ecco il veleno ideologico attraverso cui la classe dominante è riuscita a neutralizzare qualunque ribellione collettiva e ogni residuo di coscienza di classe fra chi, in questi anni, ha pagato e continua a pagare il prezzo della crisi capitalista: gli operai, i lavoratori dipendenti, i precari…

Che fare? Da dove ricominciare per riuscire a mettere in discussione una società che per un numero sempre crescente di persone offre solo privazioni, incertezze e sfruttamento?

Innanzitutto dai luoghi di lavoro, dove il conflitto fra chi detiene ricchezze e poteri e chi vive solo della propria forza-lavoro è aperto, costante, feroce.

Ma bisogna ripartire anche dai quartieri, ossia dai luoghi dove i proletari, italiani e immigrati, vivono gli uni accanto agli altri ma, a parte rare eccezioni, si ignorano, quando non si odiano perché intossicati dal leghismo e da altro fango razzista.

Ripartiamo da qui allora! Ripartiamo dall’Oltretorrente! Da circa un anno in borgo San Giuseppe 5 batte un cuore rosso e si chiama Circolo comunista “Guido Torricelli”, un nuovo spazio dove incontrarsi, confrontarsi e ricominciare a discutere di lotta di classe e alternativa al capitalismo.

Per chi non sopporta più affaristi padroni politicanti, è arrivato il momento di lottare!