Solidarietà di classe

Dall'ultimo numero di “programma comunista” (2/'21) apprendiamo che cinque compagni (di cui due di Programma) sono stati condannati in primo grado dal tribunale di Bologna per “violenza privata”. In che cosa consiste la “violenza” per l'organo giudiziario? Nell'aver partecipato, in maniera del tutto pacifica, al blocco in entrata/uscita durante le lotte che i facchini del SiCobas condussero contro la Coop 3.0 di Anzola-Bologna, nel maggio del 2013, in specie contro il licenziamento di tre operai combattivi, punto di riferimento dei loro compagni di lavoro.

Un'altra prova, se mai ce ne fosse bisogno, che la “giustizia” borghese, quando si tratta di intimidire e colpire le espressioni della lotta di classe proletaria ha una memoria da elefante. Non da ultimo per ricordare, in via preventiva, che o la classe lavoratrice si rassegna a giocare con il mazzo truccato imposto dalla borghesia (e dai suoi fiancheggiatori sindacali) oppure i manganelli, i gas lacrimogeni, le leggi repressive (ma democratiche, per carità!) ci mettono poco ad entrare in azione. Tanto per stare sul sicuro, le ultime leggi promosse dal Salvini fu ministro, hanno inasprito le pene per chi lotta apertamente contro il capitale e la sua società: non si sa mai cosa possa uscire dal cilindro di un proletariato pesantemente attaccato, impoverito e umiliato da ben prima della pandemia.

Le nostre posizioni sul SiCobas e sul bordighismo sono note, ma questo non ci impedisce di dare la nostra solidarietà piena a chi, lottando sul terreno di classe, è colpito dalla repressione borghese.

Lunedì, May 3, 2021