Altri morti sul lavoro. Strage di Stato

Mattarella chiede che “sia fatta piena luce”. E che doveva chiedere: che sia fatto pieno buio? La strage e l'ulteriore tragedia nel mondo del lavoro ci impongono la più grande solidarietà di classe nei confronti di questi proletari (e dei loro cari) ancora una volta sacrificati sull'altare del Dio profitto.

Ci riferiamo alla strage avvenuta ieri alle 14.30 nella centrale idroelettrica di Bargi (nel bacino artificiale di Suviana, nell'Appennino Bolognese) di Enel Green Power in cui, a seguito di una tremenda esplosione di un trasformatore, hanno perso la vita in 3 della squadra di operai impegnati nei lavori di messa in opera dei nuovi impianti; altri 5 sono gravissimi e 4 sono dispersi.

Una vera strage di Stato, infatti Enel Green Power, è una partecipata, appunto, dello Stato, mica dell'ultimo dei brambilla. La “centrale maledetta”, come la chiama La Stampa, il giornale dei padroni per antonomasia. Sì perché, senza vergogna, ci ricorda che già un secolo fa nella costruzione della diga progettata, guarda un po', dalle Ferrovie dello Stato, persero la vita 13 operai e gli infortuni erano il pane quotidiano. Ma soprattutto nella costruzione delle dighe era la normalità: il prezzo da pagare ai padroni, il prezzo da pagare alla società capitalista, sulle cui fondamenta ha scritto a caratteri cubitali che l'unica cosa sacra in questo pianeta è il Dio denaro.

E, quasi schermendosi, se la pigliano ora con la montagna, ora con la diga, ora col treno ora con l'altoforno, ora, ora, ora: è sempre colpa dell'accidenti, è sempre colpa dell'uomo invisibile; che invece è lì di fronte al proletariato di fronte alla classe dei produttori che si staglia in tutta la sua abominevole forma: il capitalismo. Altro che maledetta centrale, altro che maledetta diga: maledetto è il capitale e la borghesia unico assassino di questi morti! Maledetti voi al servizio dei padroni, zerbini e lecchini di cotanti stragisti.

Non sono passati neanche due mesi dall'altra strage nella costruzione del supermercato dell'Esselunga a Firenze; e come non ricordarsi degli altri 5 morti di Brandizzo, nel torinese, travolti dal treno?

E poi ti ritrovi tutti i filistei “sconvolti”, disperati”; tutte le istituzioni, le sentinelle, le guardie dei loro privilegi, dei loro lussi, borghesi, che, un minuto prima del loro falso cordoglio, annaffiano coi migliori vini, e coi migliori divani (docent Meloni, Salvini e compagnia cantante), la loro disperazione (?!). Magari facendosi un karaoke per rilassarsi dopo i gravosi compiti cui sono chiamati.

Le morti del proletariato sono lo scendiletto dei padroni, il loro tappeto rosso. La classe operaia non può fare accordi con la classe capitalista corrotta e assassina, di cui peraltro le guerre in giro per il mondo non ne sono che la cruda riprova. Questi accordi li lasciamo al sindacato cinghia di trasmissione della borghesia nelle file del proletariato. A noi spetta solo il ribaltamento rivoluzionario di questa infame società.

P.C.Int – Battaglia comunista

Mercoledì, April 10, 2024