Direttori e dirigenti scolastici contro gli studenti(Avezzano)

Spunto preso da un articolo di cronaca di una occupazione smantellata dal direttore che minacciava senza indugi di chiamare la digos locale dopo un ora di occupazione di una scuola superiore ad Avezzano (Aquila)

Direttori e dirigenti... possiamo farli felici da un lato e smettere di occupare gli spazi della cultura borghese, lasciarli vuoti vista l'incapacità dei rettori e direttori di mediare e stare dalla parte degli studenti nei momenti di difficoltà. Spostiamo le nostre proteste nelle strade e nei quartieri proletari, lasciamo i crumiri e i riformisti bambolotti della democrazia parlamentare nelle scuole a marcire, organizziamoci con i professori precari, il personale di servizio e non solo. Quando anche i genitori si uniscono ai cortei ai quali partecipano i propri figli, vuol dire che anch'essi si stanno rendendo conto della gravità della situazione ponendosi la domanda alla quale i loro figli da tempo cercano risposta: a chi veniamo affidati, di chi devono fidarsi i nostri genitori e di chi no(quale è il problema, no di certo i professori, sicuramente invece le istituzioni scolastiche e universitarie) cosa vuol dire crescere educati e con l'istruzione dello stesso sistema che non fa altro che reprimere con le denunce, le botte e la galera chi manifesta per la propria dignità di studente, di lavoratore o di futuro sfruttato. E' quando ci si accorge di queste cose che il padronato inizia ad avere realmente paura delle proteste, quando ci si accorge che la crisi non è più solamente dei mercati, ma che da economica si sta trasformando in crisi sociale, cioè in crisi reale, degli individui proletari che in prima persona riconoscono di essere vittima di dinamiche sociali che nei momenti di crisi si abbattono solamente sulle classi meno abbienti e più sfruttate della società. Quello che interessa noi giovani internazionlisti è di far converegere queste lotte su di un unico piano, di unirci in quanto studenti figli di proletari ai lavoratori sfruttati dal capitalismo sull'unico terreno nel quale abbiamo una chance di muoverci e farci valere:la lotta di classe nella prospettiva di una crisi che non può essere risolta che con l'abbattimento del capitalismo e delle sue istituzioni scolastiche e politiche.

Smettiamola di barricarci nelle scuole e nelle università e con i cumuli di macerie barricchiamoci nelle strade!!!

R.

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