Sud Corea: omicidi sociali alla Ssangyong

Due anni fa la Ssangyong annunciò il licenziamento di 1000 operai. Gli operai occuparono la loro fabbrica per 77 giorni, ma alla fine dovettero soccombere ad un assalto massiccio dell'esercito e della polizia. Molti militanti sono stati incarcerati e/o licenziati. 462 operai sono stati sospesi senza retribuzione per un anno, ma l'azienda sostiene di non poterli reintegrare.

In questi due anni 5 operai si sono suicidati e 5 sono morti per complicazioni cardio-vascolari, dall’attacco di cuore all'emorragia cerebrale, legati al forte stress. Nel febbraio 2011, un operaio sospeso senza salario è morto per attacco cardiaco. Sotto il peso dei licenziamenti, sua moglie si era uccisa nell'aprile 2010. Avevano due bambini e il conto in banca a zero. Più della metà degli scioperanti della Ssangyong soffrono di sindrome post-traumatica da stress e l’80% sono affetti da grave depressione; quasi tutti hanno vissuto un deterioramento nelle relazioni familiari, assieme al taglio del 74% del loro salario.

L. Goldner, via ponsinmor.info