2013-07-01 - Nuovo governo, nuove batoste

BCinforma - Newsletter del P.C. Internazionalista (Battaglia Comunista)

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La coperta corta del capitalismo italiano

Il traballante governo italiano sotto l'ecumenica direzione di Letta annaspa disperatamente su tutti i fronti caldi dell'economia e delle emergenze sociali, tra cui la disoccupazione giovanile. Pressato dalla sua stessa maggioranza, il presidente (a termine) del consiglio emana decreti e propone "soluzioni" che si contraddicono a vicenda.

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Fiat di Pomigliano: sfruttamento, repressione e sceneggiate della FIOM

L'attuazione del piano Marchionne parti` proprio dallo stabilimento di Pomigliano (NA). Sono passati ormai tre anni e la promessa di far rientrare tutti i lavoratori in fabbrica non e` stata, ovviamente, mantenuta. Ovviamente, perche` con la produzione della sola Panda e con l'aumento dei ritmi di lavoro previsti dal Piano una parte della forza-lavoro sarebbe risultata per il Capitale inevitabilmente "superflua".

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Proteste in Brasile

Anche all'interno dei BRIC si cominciano a vedere i segni della crisi e dello sgretolamento sociale

Fatte le debite differenze, i successi economici e politici di Chavez e Lula si sono essenzialmente basati su due fattori. Il primo sulla abbondanza di materie prime strategiche come il petrolio e, nel caso del Brasile, anche di miniere di ferro. Il secondo sulla possibilita` di spendere le briciole di simili rendite a favore di un elettorato di riferimento che garantisse il potere in salsa populista, contrabbandata per socialismo, o qualcosa di simile. La crisi internazionale ha pero` mostrato la corda di queste esperienze, legate a forme diverse di capitalismo di Stato, nonostante le privatizzazioni operate in Brasile sotto la presidenza di Dilma Rousseff.

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Nuovo governo, nuove batoste

Salvarsi dal baratro, buttandovi il proletariato

E cosi` l'Italia non e` piu` in castigo, puo` tornare a sedersi - ma con cautela - tra i banchi delle nazioni virtuose. La "maestra" UE ha abolito la procedura per deficit eccessivo che aveva aperto nel 2009 a carico del "nostro Paese", benche` l'allora capo (comico) di quella specie di Corte dei Miracoli chiamata governo sfoderasse il suo sorriso piu` smagliante per rassicurarci sull'eccellente stato di salute dell'economia nazionale.

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Manifestazioni in Turchia - Alcune considerazioni a caldo

Lasciamo alle cronache giornalistiche la "spiegazione per immagini" delle presunte cause delle rivolte di questi giorni in Turchia. La storia della distruzione del Gezi park per far posto ad un ipermercato, ad una moschea e a un parcheggio, quale causa prima della manifestazione di protesta a Istambul e della brutale repressione della polizia di Stato, chiamata nelle strade gia` dopo il secondo giorno di scontri, e` soltanto risibile. Tutto e` partito da li`, certo, da piazza Taksim dove verdeggia il parco, ma le ragioni che hanno messo in piazza, decine di migliaia prima, milioni di manifestanti poi, in tutte le maggiori citta` turche, merita ben altra spiegazione.

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Il disastro delle fabbriche in Bangladesh

Per il capitale, le vite degli operai sono sacrificabili

Con monotona e tragica regolarita`, le notizie di "incidenti" mortali nelle fabbriche tessili del Bangladesh catturano brevemente l'occhio dei media di tutto il mondo. Di solito e` la storia di lavoratori che vengono uccisi o feriti in un orrendo incendio della loro fabbrica. La scala delle morti e delle lesioni, tipicamente, non e` solo il risultato di norme di sicurezza permissive da "Terzo Mondo", ma la conseguenza diretta della pratica di bloccare le uscite di sicurezza, chiudendo i lavoratori all'interno dell'edificio, senza lasciare loro alcuna via di scampo. Cosi` e` successo lo scorso dicembre, quando almeno 117 lavoratori morirono nell'incendio di una fabbrica alla periferia di Dhaka. Anche se la scala delle morti evoco` delle proteste, il fuoco in se` non era nulla di insolito.

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Battaglia Comunista #06-07

  • Nuovo governo, nuove batoste
  • Crolla l'illusione della scheda
  • Manifestazioni in Turchia
  • Il disastro delle fabbriche in Bangladesh
  • Roma vota il sindaco: il PCL invita a votare Rifondazione
  • L'illusione del sindacato di classe
  • Andreotti e la sporca storia dell'Italia repubblicana
  • Critica al Coordinamento No Austerity e al sindacalismo radicale
  • Resoconto della manifestazione contro il carcere duro

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