LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Gli attentati alla moschea sciita di Samarra,in Iraq, stanno segnando una svolta importante nel Paese modellato dall'imperialismo americano: la guerra civile,tra etnie diverse e fedi musulmane concorrenti, si va tramutando in guerra civile di classe per l'insorgenza di vasti sentimenti antiimperialistici americani, tra gli sciiti, e per l'ostilità che si affaccia ,nelle loro file, contro le autorità "Quisling", come quella dell'ayatollah Al Sistani. Vedo possibilità di avvio di nuove lotte che non si svolgerebbero più tanto sul terreno religioso/etnico, bensì su quello di una crescente lotta di classe che potrebbe riportare in primo piano i lavoratori sfruttati arabi dell'Iraq. Ma la situazione non è circoscritta al solo Paese mesopotamico, dato che le manifestazioni di piazza da Bengasi,all'Egitto, all'Iran e tra i palestinesi,nonchè tra le forze politiche interne israeliane (vedi le difficoltà interne del Prime Minister Olmet e lo spostamento di forze a favore della Destra sionista),rivelano il diradarsi delle nebbie ideologiche di tipo religioso nella battaglia dei popoli lavoratori arabi e la crescente ostilità verso i governi moderati e filo-imperialisti della costellazione medio-orientale. Il movimento operaio arabo salirà alla ribalta per dare il segnale rivoluzionario a tutto il movimento proletario mondiale? Qual è il vostro punto di vista,signori "internazionalisti"?
Blasco
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Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
A me pare che la strategia dell'imperialismo americano per evitare una sonora sconfitta in Iraq sia quella di far sprofondare il paese nel caos di una guerra civile. Non so se il gioco gli riuscirà,ma certo attentati come quello di Samarra sono solo a vantaggio degli USA,non il contario...
Ho anche io molta fiducia nel movimento operaio arabo,e credo che nessuno possa avere dubbi sulla "crescente ostilità verso i governi moderati e filo-imperialisti della costellazione medio-orientale";ma il "diradarsi delle nebbie ideologiche di tipo religioso" quello per ora non lo vedo.
In assenza di partiti rivoluzionari le masse del medioriente stanno incanalando la loro rabbia nel fondamentalismo,un terreno del tutto perdente(anche perchè divide i lavoratori su basi religiose).
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Niente affatto! Dalla sollevazione sciita contro i governanti al comando di Al Sistani che vogliono lo "status quo" e, quindi, la realizzazione dei piani americani per l'Iraq riformato in funzione del loro dominio imperialistico, non è quest'ultimo che ne trarrebbe i maggiori benefici, ma semmai al Quaeda o l'Iran di Amadinejad...Siamo logici,per favore! E poi, da uno scontro interno tra etnie e gruppi religiosi, si indeboliscono sia il governo Quisling dell'Iraq che le truppe di occupazione americano-inglesi-italiani,e questo crea possibilità di iniziativa per il movimento operaio iracheno e gli altri lavoratori che non resterebbero passivi ,se la classe operaia irachena scendesse in campo... Bisogna vedere dinamicamente gli eventi e non fissarli come i fotogrammi del fotografo...Occorrono gli occhi del cineasta che sviluppa la pellicola nel movimento delle immagini anzichè quelli della fissità e imbalsamazione dei fatti attraverso l'atto fotografico! Questo insegna la politica rivoluzionaria marxista! Saluti,blasco.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
indubbiamente può esserci una crescita del movimento operaio,ma ricordiamo che è difficile che in breve cessino le lotte religiose,dato che in quei paesi la rabbia è stata finora incanalata in parte da movimenti islamici molto forti.prima che siano sconfitti,ne passerà di tempo!
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Io ho molta fiducia nel movimento operaio arabo,ma dobbiamo metterci in testa che imperialismo e fondamentalismo islamico non hanno strategie così diverse in medioriente,e che i lavoratori devono spezzare le reni ad entrambi. Al qaeda mira a dividere Sciiti e Sunniti su basi religiose,esattamente il contrario di quello che dovrebbero fare i rivoluzionari,se fossero presenti in Iraq.
Blasco,io cerco di essere logico,e non vedo in che modo una guerra civile tra Sciiti e Sunniti potrebbe mettere in difficoltà il governo fantoccio, o gli Al-sistani del caso (per non parlare del capitalismo).
Tu parli di "sollevazione sciita contro i governanti al comando di Al Sistani",ma questa al momento non c'è! O per meglio dire,c'è se consideriamo tale la resistenza Iraqena,che è sia Sciita che Sunnita,ma rappresenta settori della popolazione che hanno già rotto col governo fantoccio e i suoi manutengoli.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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di certo è un segnale importante però nn sono ancora sicuro in quale direzione.Non so come la lotta di classe possa esserne avvantaggiata - dietro ci vedo la pesante ombra di Iran,Siria,Arabia,intelligence alleate.
Di certo mostra tutta la stupidità della propaganda sullo "scontro di civiltà" tra "noi" e "loro": i musulmani si massacrano anche tra loro "fratelli" senza tanti problemi, come d'altronde hanno fatto spesso nella storia ( e, in ciò , nn c'è molta differenza coi cristiani ).
Propaganda borghese che merita di essere smascherata e derisa.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Infatti, No Nick! Secondo me, purtroppo, la classe è ancora assente dallo scenario medio-orientale. Intendo la classe cosciente di se, e che agisce unita per difendere i propri interessi. Perchè la classe proletaria in sè è invece protagonista - suo malgrado - in quanto carne da macello per i vari fronti borghesi, arabo o statunitense, sunnita o sciita che siano.
Volevo poi ricordare a tutti che l'imperialismo non va confuso con la politica di uno stato o uno schieramento, contrapposta in questo caso al fondamentalismo, al terrorismo, o al fronte di resistenza iracheno. Dovremmo invece considerare l'imperialismo come fase suprema del capitalismo, entro cui tutti gli stati e tutti i settori della borghesia sono costretti ad agire, volenti o nolenti. Non mi è chiaro se tutti qui sono d'accordo.
Finchè il proletariato non irromperà sulla scena per difendere i suoi propri interessi, a mio parere dovremmo definire tutte le posizioni in campo "imperialiste".
Saluti.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Il movimento proletario iraqueno è in marcia per le seguenti ragioni: 1) l'opposizione al capo imam Al Sistani di cui vengono criticati gli appelli di contenimento ed appeasement contro le stragi perpretate ai danni della popolazione civile dai terroristi di Al Quaeda e di quelli sunniti,che è l'etnia cui appartiene Saddam Hussein, nemico storico degli sciiti;2) gli slogan delle masse sciite contro gli imperialisti americani di essere la causa del terrorismo in Iraq e quindi delle stragi causate a scapito della popolazione sciita;3)i tentativi del governo provvisorio di Talebani di evitare lo scontro tra sunniti e sciiti ordinando il coprifuoco,per timore che l'allargamento degli scontri,crei una situazione di guerra civile generalizzata che sfugga al loro controllo e a quello dei loro protettori americani;4)le milizie sciite di Al Sadr che si sono poste a guardiani delle moschee sciite allo scopo di fronteggiare altri attacchi da parte dei sunniti rivendicando l'obbiettivo del ritiro americano dall'Iraq,quindi in funzione antiamericana e, anche, come" longa manus" degli sciiti dell'Iran;5) la perdita a vista d'occhio dell'autorità del grande imam Sistani che ha praticamente sostenuto l'appoggio al piano "democratico" dell'imperialismo americano che si va sfaldando ormai...6) i timori dell'Amm.ne americana e di quella degi alleati europei che si dicono disponibili a finanziare la ricostruzione della moschea di Al Hadi,distrutta, per non perdere l'influenza sugli sciiti mediante Al Sistani;7) indebolimento del Piano di stabilizzazione dell'Iraq di marca statunitense, che libera energie nuove nello scacchiere iracheno,dal cui caos la classe operaia non può non prendere l'iniziativa di lotta;8) l'intensità della lotta che scivola verso la guerra civile generalizzata, è ilmotore della presa di coscienza di avanguardie di massa irachene che possono portare a una insurrezione spontanea contro i fragili poteri messi in piedi dai generali e strateghi "neocon" americani in questi ultimi mesi per mettere sotto controllo la polveriera Iraq.Sono l' intensità e l'estensione della lotta ,i fattori che spingeranno alla mobilitazione insurrezionale(spontanea) le masse lavoratrici sciite,sunnite e curde. Resta,però, sempre mancante la presenza del partito rivoluzionario per dare l'assalto al potere statale :questa è la grande tragedia, ma nessuno deve assumere posizioni di impotenza di fronte al movimento insurrezionale spontaneo che si va delineando,come fa l'ineffabile mic, da buon fatalista, che ragiona così:" non essendoci il partito,tutto resta nell'alveo della matrice imperialista,qualsiasi movimento delle masse è segnato in partenza,e non esiste,anche nel suo svolgimento come processo "in sè": il movimento di classe,in una parola, non si connoterebbe come tale,in quanto manca la testa pensante del partito".Come se le rivoluzioni non fossero generate dalle classi,ma dai partiti. Si confonde il movimento insurrezionale spontaneo (l' "in sè") con l'insurrezione cosciente (il "per sè") diretta ed organizzata dal partito per prendere il Potere statale.Si confonde lo scatenamento delle rivoluzioni con la garanzia del successo (questo sì determinato dalla presenza del Partito rivoluzionario). La cultura marxista che non sa vedere le differenze dentro gli eventi storici,è semplicemente incultura, immaturità del fattore soggettivo, fatalismo rivoluzionario...e infantilismo estremistico! Di notte...tutte le vacche sono nere! Bisogna ancora formare i quadri che dirigano le rivoluzioni...lo spettacolo presente (delle presunte avanguardie) è soltanto deprimente! Saluti Blasco.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Blasco, avanguardia di se stesso, arriva sul nostro forum, ci chiama signori "internazionalisti" (fra virgolette), dice che siamo infantili, estremisti e fatilisti, e poi ci regala il suo papiro sui motivi per cui in Iraq il proletariato è... in marcia.
Mentre esplodono le moschee e i proletari irakeni si ammazzano fra di loro perché un è sciita e l'altro è sunnita.
Uff. Quanta pazienza che ci vuole.
Quando dei presunti comunisti confondono le barbarie dell'imperialismo con una situazione preinsurrezionale... beh, tutto questo è davvero deprimente.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Se il controllo di al Sistani e quello delle milizie di al Sadr (che controlla circa 2 milioni di proletari della zona orientale di Bagdad) salta, allora vedremo la rivoluzione in marcia in Iraq! Tutto dipende dalla divaricazione della popolazione sciita dall'oppio religioso degli imam sciiti,alleati dell'imperialismo americano. C'è un'altra trappola alla messa in marcia della rivoluzione: l'incanalamento antiamericano e in funzione di un'alleanza tra sciiti e sunniti da parte del radicale al Sadr, strumento della politica degli ayatollah iraniani, per mettere in difficoltà la politica di riassetto americano nella regione, in seguito al conflitto aperto tra il regime di Ahmadinejiad e gli Usa in combutta con il sionismo di Israele....La situazione è davvero incandescente! Saluti,blasco.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Si,ma se il controllo del clero Sciita salta perchè gli Sciiti desiderano simpaticamente annientare i Sunniti non c'è certo da stare sereni.
Anzi è quello che Bush desidera ardentemente.
Certo,una sollevazione contro i marines e contro il governo fantoccio aprirebbe a scenari inediti.
Il punto è capire cosa sta succedendo realmente in quel paese,perchè la stampa borghese non fornisce abbastanza elementi,al momento...
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
sono convinto che anche se ci fosse un'autentica sollevazione proletaria vedremmo i vari Al-Sadr,Sistani,clerici sunniti alleati coi marines x soffocarla :x.
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tra l'altro nel' 91 successe qualcosa di analogo con l'esperienza dei Consigli Iracheni
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Concordo in pieno con No Nick.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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No nick,io parlavo di rivoluzioni (insurrezioni spontanee di massa suscitate dalla volontà della classe rivoluzionaria di mettere fine a un sistema di potere politico-militare), non di sommosse...che possono essere represse con misure poliziesche-militari. Oggi,Cossiga sollecitava il governo berlusconi a ritirare subito le truppe,per metterle al riparo da una guerra civile nella quale potrebbero essere travolte! Una situazione rivoluzionaria può essere bloccata solo dopo che si è esaurita tutta la fase di svolgimento del processo,attraverso una dissoluzione interna delle classi politiche che la "guidano"..non verso i suoi reali obiettivi,ma verso sentieri che li demoralizzino e fanno loro perdere la fiducia verso le direzioni improprie. Nella fase di scatenamento dell'insurrezione spontanea, nessuna forza sarebbe in grado di contrastarne l'impeto...e sai perchè? Perchè la rivoluzione è la rivolta delle forze produttive,con in testa la massa operaia, contro il sistema di relazione di classe il cui esercizio del potere resta inceppato proprio a causa della ribellione delle leggi di funzionamento economico-sociale che non rispondono più ai vecchi comandi! Il tuo ,Nick, è un concetto meschino, quasi da sbirro,della rivoluzione...Blasco!
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Qui il ruolo del provocatore, e quindi dello SBIRRO, caro Blasco, ce l'hai tu e nessun altro.
Modera le parole o vai gentilmente a delirare da un'altra parte.
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
premesso che la tua analisi è anche interessante x alcuni aspetti voglio però sottolineare che un ipotetica,auspicabile insurrezione proletaria IN IRAQ sono convinto sia repressa come dico sopra. Poi ho detto REPRESSA (e non SCONFITTA ) xchè nn credo proprio che gli altri ne prendano semplicemente atto ritirandosi - anzi è una eventualità già prevista dagli analisti militari.
Altra cosa è se essa si estende a TUTTA L'AREA MEDIORIENTALE, cosa che tra l'altro avrebbe pesanti ripercussioni da noi e in Usa.
p.s. grazie x lo sbirro - questa mi mancava :shock:
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Allora avresti dovuto esprimerti più correttamente, scrivendo "prevedo dei tentativi di ..repressione". Se scrivi "repressa",riferendoti all'insurrezione spontanea, s'intende che questa viene soffocata,domata dalla forza,vinta...non si scappa! La colpa non è mia,ma tua circa il modo di esprimerti! Prendo atto del tuo ulteriore chiarimento...ma ti ribadisco(e se vai a rileggerti quanto ho scritto non puoi che concordare con me) che io non ti ho dato dello "sbirro", ma che tu ragioni "come gli sbirri" che non fanno distinzione tra insurrezioni e ..sommosse! Una cosa che può anche accadere a tipi come gek, ma giammai dovrebbe succedere a una "testa fina" come la tua o la mia...Ti saluto! Blasco!
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Blasco fammi capire...tu sostieni che le insurrezioni non possono mai essere represse,mentre le sommosse si?
Forse ho frainteso.
Perchè la storia è piena di insurrezioni represse nel sangue.
Forse ho una visione da sbirro della storia :wink:
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Caro Pietro,
l'ho spiegato nei posting precedenti...le insurrezioni spontanee sono le rivoluzioni nella Storia, sono le situazioni rivoluzionarie,come il febbraio '17 nella Russia zarista, o come la rivoluzione dei soviet del 1905,che non si concluse perchè erano immature le condizioni soggettive (Partito,maturità dei quadri,politica internazionale etc.). Una situazione pre-rivoluzionaria,come quella irachenq,dopo l'attentato di Samarra, potrebbe trasformarsi in situazione rivoluzionaria sempre di tipo spontaneo. Se non accade,ciò dipenderà,(restando sempre sul terreno dell' "in sè",della spontaneità),dal fatto che non si è formato ancora un numero esteso di avanguardie di massa(differenti dai quadri di partito:perchè esse si formano sulla base della diretta esperienza con gli eventi che li investono) capaci di raggiungere quella massa critica che produce la situazione rivoluzionaria. Ma qual è questa massa critica? Essa dipende ,non solo dalla presenza di avanguardie nate nel seno del movimento rivoluzionario,ma anche dal rapporto di forze, dalle iniziative politiche delle forze dominanti,dall'esitazione e opportunismo degli organismi politici dell'opposizione che frenano(soprattutto appoggiando e sollecitando l'impiego di mezzi militari) l'espansione verso la "massa critica" che produce l'insurrezione spontanea! Però, una volta prodottasi, quest'ultima (la situazione rivoluzionaria) non può essere repressa da nessuna forza al mondo,così come non si possono frenare i terremoti naturali una volta che si sono scatenati. Bisognerà aspettare ,allora, che l'effervescenza rivoluzionaria si "sbollisca",prima di potere intervenire per riprendere in mano la situazione,stabilendo il "regno dell'Ordine"..Così accadde,nel 1905,quando solo nel dicembre di quell'anno,il movimento rivoluzionario infilò la fase discendente e i suoi maggiori rappresentanti,tra cui Trotsky,presidente del Soviet di Pietroburgo,vennero arrestati dalla forza repressiva zarista...Chi,invece, ragiona in termini polizieschi(da "sbirro"),pensando che un'insurrezione,una volta prodottasi,possa essere repressa con la forza di polizia o militare,non sa quello che dice e,soprattutto, non ha chiaro che cosa sia un processo rivoluzionario. Tutto qui...non credo però sia il tuo caso..ciao Blasco!
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L'unica cosa che mi viene da pensare leggendo le robe di Blasco, è che abbia preso dell'LSD e ci sia rimasto dentro: non trovo altra spiegazione per le sue elucubrazioni anti-marxiste o, più semplicemente, da "acido".
saluti,
Smirnov
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Il fatto è che Blasco, come lui stesso dice, ha la testa fina. Più che fina direi fine. Così fine che... a ben guardare non c'è proprio.
Bruciata dagli acidi, forse. O dalla megalomania, che a volte è un "trip" anche peggiore.
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blasco,correggimi se sbaglio,ma tu credi possibile una rivoluzione anche se non guidata da un'organizzazione rivoluzionaria?
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Assolutamente no, caro Che! La rivoluzione senza la teoria e la pratica delle avanguardie comuniste organizzate in partito,non può mai tradursi in realtà, in forza storica pratica materiale che apre al nuovo ordine socialista.Su questo non ci piove...Io mi riferivo, nei miei interventi, all'insorgenza delle condizioni favorevoli per l'avvento di una situazione rivoluzionaria,ossia: l'insurrezone spontanea delle masse lavoratrici guidate dal proletariato. Raggiunta questa circostanza,diventa insostituibile la funzione e l'azione del partito rivoluzionario,del suo programma ,della sua politica rivoluzionaria per conquistare la fiducia delle masse al fine di guidarli verso la conquista del potere statale che rimpiazzi i parlamenti borghesi con i soviet degli operai e degli altri lavoratori. Questo insegna la Storia,fino a questo momento! E tali principi non sono stati messi in discussione da nessuna delle le esperienze storiche a noi vicine,compreso quelle dell'ultimo Dopoguerra sino ad oggi! Blasco!
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Sono d'accordo,ma il punto è:qualcuno vede questa possibilità alle porte in Iraq?
A me pare che la guerra civile religiosa faccia comodo solo alla casa bianca,non vedo in che modo posso aiutare la causa Irakena...
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
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Vedi,caro Pietro, nel momento in cui,tra le masse sciite, dopo la distruzione della moschea di Samarra, si è imposto con forza ed evidenza il sentimento anti-americano(leggi:antimperialistico),la possibilità di uno sbocco in una insurrezione spontanea (leggi:situazione rivoluzionaria),in Iraq, è presente più che mai...Tu mi dirai: " ma dove sono i segni di una tale eventualità?"...Se leggessi attentamente ciò che ho cercato di indicare, non avresti ragione di restare stupito come' Ciaula che scopre la luna..."! Le ragioni stanno nella non ottemperanza agli appelli alla calma lanciati dall'ipnotizzatore degli sciiti,Al Sistani; dalle grida ,durante le manifestazioni di massa,tipo "morte agli americani"; dall'atteggiamento preso dalle milizie del Mahadi,comandate da Al Sadr( più vicino agli ayatolah iraniani che ad al Sistani) di lanciare la parola d'ordine di unità tra "Sunniti e Sciiti" per cacciare i soldati americani dal Paese; dalla formazione spontanea di milizie sciite che si sono lanciate contro l'etnia sunnita e le loro moschee,a dispetto dei richiami alla calma di Sistani e del governo provvisorio di Talabani.Inoltre, traballa il processo di "democratizzazione" imperialistica portato avanti dall'Amm.ne Bush. Tu mi dirai"...si,ma a tutto vantaggio dei fondamentalisti di Al Quaeda!".Chi ti dice che questo sia lo sbocco finale? Se dovesse nascere un movimento rivoluzionario,in Iraq,guidato dal movimento operaio e dagli strati più diseredati della sua popolazione,ciò è più probabile che avvenga a partire dalle file sciite,anzichè da quelle sunnite. La ragione sta nel fatto che, i lavoratori sciiti, hanno scelto e sperimentato già la "democrazia" imperialistica, ma essi più che alle assemblee istituzionali,guardano alla democrazia operaia:la libertà di associarsi,di scioperare ,di avere sindacati e partiti dentro cui organizzarsi ed è proprio questa democrazia che essi si vedono sfuggire di mano con la "matanza" diaria di lavoratori ,donne,bambini appartenenti alla loro etnia,senza che gli eserciti imperialisti e il Governo provvisorio siano capaci di assicurare la vita di questa popolazione. E poi,l'estendersi della guerra civile! Quest'ultima non è un frutto dei conflitti religiosi (sarebbe ridicolo che dei marxisti sputassero una sentenza così idealistica!),ma è espressione della lotta di classe,la più aperta e acuta...Certo, oggi essa si esprime ancora dentro i limiti segnati dai vari interessi delle frazioni borghesi dentro la popolazione araba( waabbiti,sunniti,sciiti,curdi etc.), una guerra civile interborghese, ma ho detto:"si esprime"....,in realtà, il motore di essa sono le contraddizioni classiste ,all'interno,di quest'area e verso l'imperialismo predatore internazionale. Onde,ciò che oggi è nascosto,sta sullo sfondo scuro del tragico scenario iracheno, prima o poi deve spostarsi in primo piano, e allora,la guerra civile (che è la forma più alta della lotta di classe) diventerà tale ,non solo nella forma( conflitti armati sotto le maschere etniche, religiose etc..),ma anche nel concetto,nella sostanza...Spero di essere stato chiaro anche verso certi "zucconi" che,nel forum,da veri stalinisti,mi lanciano accuse di "antimarxismo"...senza che nessuno abbia levato una parola a mia difesa! Saluti,Blasco!
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a parte le mie carenze lessicali :wink: ... io parlo come mangio e non sono assolutamente una "testa fina":wink:
ripeto che in via di ipotesi non mi sento di escludere nulla a priori neppure un'eventuale insurrezione proletaria in Iraq come "risultato non voluto" dell'azione altrui - però al momento mi pare lontana e non vedo come i proletari o sottoproletari irreggimentati nell'esercito delMahdi e simili( che obbediscono ad una fedeltà tribale prima che religiosa) possano diventare i soldati dell'insurrezione scavalcando Al-Sadr &Soci( se nn ho frainteso il tuo pensiero, cosa sempre possibile)
Io li vedo piuttosto come guardiani degli impianti, delle città etc. Come lo sono i Guardiani della Rivoluzione nel vicino Iran.
Le poche notizie che arrivano - o almeno che conosco io - dicono che in 3 anni il proletariato iracheno ha condotto molti scioperi e lotte seppur tutte di difesa x sopravvivere letteralmente, pagando anche alti prezzi in termini di repressione che avviene ed è avvenuta x opera di tutti i contendenti; Marines,Carabinieri ( battaglia dei ponti a Nassiria...)e combattenti della resitenza irachena in tutte le salse.
Differente è se si muovono gli embrionali organismi proletari, consigli o assemblee di lavoratori di cui qualcosa circola in rete
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il punto è che certamente il reale motivo che spinge le masse irachene a lottare è la condizione di sfruttamento a cui sono sottoposti:quasi ogni ribellione ha avuto come motivazione,segreta o meno,quella dello sfruttamento.il problema è che non credo che le masse irachene aquistino presto una coscienza rivoluzionaria,visto che le organizzazioni socialiste al suo interno sono ancora piuttosto deboli e contano poche adesioni,in favore invece dei movimenti controrivoluzionari che guardano con simpatia al governo di ahmadinejad.speriamo che abbia ragione tu,blasco,e si abbia una svolta rivoluzionaria,ma ciò richiederebbe un brusco cambiamento delle coscienze proletarie,cosa non facile
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Con l'accrescimento del grado di contraddizione tra le masse lavoratrici irachene, si estendono e si intensificano le lotte sul terreno sociale e politico.Le leggi dialettiche insegnano che la lotta, il conflitto tra classi e gruppi è alla base del movimento in avanti sia sul piano organizzativo che su quello coscienziale del movimento rivoluzionario.Poi,è d'obbligo, che per avere successo ci vuole la presenza del partito operaio rivoluzionario! Ma vediamo come si prospettano le cose in Iraq e in tutto il M.O. La vera lotta che si svolge in quest'area,non è tra differenti etnie e fedi religiose,più o meno eretiche all'interno dell'Islam (questa è solo il fenomeno, la scorza esterna!), bensì è quella che trascina in un vortice le forze interborghesi arabe e quelle imperialistiche dentro questo scacchiere, ossia: la lotta tra le classi dominanti tradizionali,retrive, legate alla concezione komeinista della sharia, e quelle che spingono per attuare una secolarizzazione (che finora ha assunto le forme del baathismo o del nasserimo nazionalistico, o alla Ataturk).Tali tentativi di secolarizzazione miravano a laicizzare e a modernizzare il mondo arabo ,dopo secoli di stagnazione(almeno da Solimano IV) in seguito al dominio ottomano, crollato con la Prima grande Guerra. L'imperialismo anglo-francese-americano si è reso responsabile,poi, di avere allacciato legami stretti e interessati con le monarchie feudali arabe e le altre cricche dominanti di carattere "rentier", allettandole con l'appannagio di rendite petrolifere sostanziose che hanno accresciuto la corruzione interna delle "èlite",lasciando le classi basse in uno stato di arretramento culturale e istituzionale con istituti giuridici e statali da pre-capitalismo industriale.Questo sistema di alleanze orbitanti sui centri finanziari internazionali e dei grandi Trust industriali è entrato in crisi. Ne fu segnale la "controrivoluzione" komeinista in Iran,nel'79,che fu la risposta al poderoso tentativo di"ammodernamento" ed "occidentalizzazione" portato avanti dallo Scià Reza Palhevi che venne spazzato via dai mullah.Ciò ha dimostrato che la "modernizzazione" delle società arabe-musulmane non è possibile in pieno regime capital-imperialistico e di dominio del mercato globale da parte del capitalismo finanziario internazionale. L'imperialismo internazionale ha cercato di porvi riparo,per salvare il suo dominio, cercando di sbarazzarsi di questi governi arabi,retaggio di un retrivo quanto impresentabile (in quanto non più funzionale) metodo di governo, e introducendo le "regole della democrazia imperialistica" più adatte a proseguire nell'esercizio del dominio su quelle aree in sostituzione delle fatiscenti istituzioni statali o dei regimi "laicizzati" sotto la forma di dittature sanguinarie come quelle di Saddam Hussein o dei Mubarak,oppure tipo quella dei generali algerini o dei baathisti siriani! Si tenta,ormai,di giocare la carta dell'"esportazione della democrazia imperialistica",fiore all'occhiello dei neocon americani. Ma è già troppo tardi...la "democrazia",al punto in cui è arrivato il grado di estensione del mercato mondiale e quello di centralizzazione della proprietà capitalistica, non ha più possibilità di attecchire in queste società musulmane: essa cozza con la volontà di immense plebi affamate e sfruttate cadute nella peggiore abiezione che possa toccare agli uomini,plebi che sono irresistibilmente spinte a liberarsi dai ceppi messi loro ai piedi sia dai governi moderati locali che dai loro "alleati" imperialisti! La carta della "democrazia" imperialista giocata dai loro nemici,li conduce inevitabilmente ad oltrepassare gli argini innalzati dagli strateghi imperialisti e li sospinge a rivendicare,sotto la guida del proletariato arabo, la democrazia piena...quella operaia, incompatibile anche con dei regimi parlamentari,fino a puntare su quella dei soviet...! Ma,dannazione!...non c'e' ancora il Partito,non c'e' una nuova Internazionale dei lavoratori,questo ritardo ci costerà lutti e guerre immensi.Ecco perchè bisogna lavorare alla soluzione di questo compito supremo;noi e la generazione che ci seguirà! In assenza di ciò,avranno buon gioco i fondamentalisti coi loro mullah,ulema muezzin e tutto il pretume d'Oriente e d'Occidente facendo ricadere le plebi sfruttate nella peggiore delle barbarie e con esse tutto il mondo civilizzato.Alla lunga,in assenza del partito, i vincitori reali di questa situazione storica saranno loro...e già si affacciano anche in Occidente le nuove "Giovanne d'Arco" tipo Fallaci (che non ha torto circa..la direzione di marcia degli eventi, se si restringe il suo ragionamento entro i limiti della logica imperialista),i crociati alla Goffredo di Buglione e...i più moderni "dott. Stranamore",in vista di un conflitto che non esclude anche l'impiego delle armi nucleari (Iran,Pakistan,Cina,Israele...ecc.). Sveglia compagni! Svegliamo gli animi! Instilliamo lo spirito rivoluzionario nella classe operaia di tutti i continenti! Usciamo dal lungo sonno mortale nel quale siamo impaniati! Lo dico senza retorica..credetemi! E' in gioco la civilizzazione umana...bisogna incominciare dalla formazione della dirigenza rivoluzionaria,come ci ha avvertiti il più generoso,eroico e geniale dei rivoluzionari del XX sec.: Leo Trotsky! Saluti Blasco
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Re:LA SVOLTA IN IRAQ: SI PROFILA LA GUERRA CIVILE
Ma, caro Blasco, noi del P.C.Internazionalista, con tutti i limiti dovuti alla nostra natura di settari dogmatici evangelici rivoluzionari di carta, stiamo appunto cercando di costruire il futuro partito internazionale dei proletari insieme ad altre organizzazioni comuniste sparse per il mondo.
Perché vieni a dirci che bisogna costruire il partito della rivoluzione? Noi lo sappiamo da 63 anni e lo stiamo facendo. Tu anche?