Socialismo o collasso sociale!

Volantino della Communist Workers’ Organisation, membro della TCI

Il surriscaldamento globale è una minaccia a lungo termine per la vita della terra. Ma si tratta solamente dell’aspetto oggi più in vista della più generale degradazione ecologica del pianeta in atto. L’origine di tale distruzione dell’ambiente sta là dove dove opera il sistema capitalista. La sua implacabile sete di profitto lo conduce alla ricerca di una crescita continua. Come ha giustamente suggerito Marx: “il capitalismo deve espandersi o morire”. La contraddizione opera laddove il sistema ha necessità di avere una crescita infinita, mentre le risorse del pianeta sono finite.

Perciò, da un lato la natura è trattata come una risorsa da sfruttare brutalmente, e dall’altra come come una pattumiera nella quale scaricare inesauribili quantità di rifiuti tossici.

Nonostante altre società prima della nostra abbiano danneggiato l’ambiente locale, a discapito del pianeta, l’attuale livello di degradazione è di un ordine completamente differente: è globale e colpisce tutti.

Noi oggi consumiamo o esauriamo in un anno un quarto delle risorse naturali oltre quelle che l’ecosistema terrestre è capace di rigenerare. Già intere comunità nel mondo, dagli abitanti delle isole del pacifico, agli abitanti della tundra artica, hanno iniziato a perdere le loro case e i loro mezzi di sussistenza. I gruppi di ambientalisti come Greenpeace hanno fatto un grande lavoro nel pubblicizzare questi disastri, ma hanno avuto meno successo nel fare qualcosa per affrontarli.

Gli Accordi sul Clima di Parigi sono stati una farsa, un’aspirina per curare un’appendicite. I gruppi ambientalisti hanno fallito per decadi a causa del loro cercare di persuadere i signori del capitalismo ad abbandonare la loro sete di profitto.

I capitalisti inizieranno ad occuparsi seriamente della problematica ambientale solo quando questa inizierà a danneggiare i loro profitti. Questo accadrà, quando le riserve ecologiche saranno esaurite e quando sarà così troppo tardi per fare qualsiasi altra cosa. Ù

L’intero sistema di produzione basato sul lavoro salariato e i bisogni del capitale deve essere rimpiazzato con un sistema nel quale si produca per i bisogni umani. Noi chiamiamo questo sistema comunismo, o socialismo (ma niente ha a che vedere con la mostruosità del capitalismo di stato che fu l’unione sovietica). Tutti i tentativi mai concretizzatisi di convertire aspetti del capitalismo in socialismo, lasciandone però intatte le fondamenta capitaliste, si sono rivelati solo solo vane aspirazioni: pretendere che possano risolvere i nostri problemi è puro auto-inganno.

Una più alta forma di società deve essere creata, una società nella quale il libero sviluppo di ognuno sia la condizione per il libero sviluppo di tutti. Tale società si differenzierà dal capitalismo in una miriade di modi, ma la differenza principale sarà nel fatto di essere una società senza Stato, senza moneta, dove l’umanità parteciperà in massa alla pianificazione e alla gestione della società. Sarà una società senza lavoro salariato e senza produzione di merci. Senza classi.

Tanto sul fronte ambientale quanto su quello sociale, il mondo intero è chiamato a scegliere: rovina della civiltà o costruzione di un mondo comunista.

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Domenica, March 24, 2019