Altre bugie per un altro massacro

L'attacco è arrivato, i missili piovono su Baghdad (??Parma è il mondo??)

Da giorni diverse delegazioni presso le Nazioni Unite criticavano i metodi e i contenuti stessi dei controlli della Unscom sui presunti armamenti irakeni. Al di là di quello che i cosiddetti ispettori hanno trovato, o avrebbero o non avrebbero potuto trovare - è chiaro che il vero obiettivo dell'attacco americano non è affatto il presunto armamento del regime iracheno con mezzi di distruzione di massa.

D'altra parte, se in due anni e mezzo di ispezioni non hanno trovato nulla è assolutamente sfacciato, oltre che ovviamente criminale, colpire coi missili (mezzi di distruzione di massa quant'altri mai) una città, con la scusa che Saddam vuole nascondere le sue armi.

In realtà siamo di fronte a una ennesima prova di forza degli Stati Uniti a fronte di tutti i suoi concorrenti (Europa e Giappone in testa) per affermare la intangibilità della egemonia nordamericana sulla gestione degli approvvigionamenti petroliferi.

Qualunque sia il possibile risultato dell'attacco - per i briganti imperialisti americani sono aperte due diverse opzioni - gli Usa vogliono sbattere in faccia ai briganti concorrenti giapponesi ed europei che il petrolio deve rimanere sotto il loro controllo.

Che Clinton abbia precipitato l'attacco in funzione di una cosiddetta politica interna, per salvarsi dall'impeachment o meno conta poco: di fatto tutti i poteri forti degli Usa sono allineati sulla medesima linea di difesa degli interessi imperialistici nazionali e se non fosse stato Clinton avrebbe potuto essere un altro presidente "democratico" o un "repubblicano".

Significativamente Francia, Germania e Russia si sono dichiarate, con accenti diversi, più o meno edulcorati, contrarie a questo attacco. Sanno benissimo che l'egemonia americana sul petrolio gioca contro gli interessi europei, russi e giapponesi ed hanno la forza politica, se non certo militare, per opporsi.

Che il governo italiano continui a tenere ipocritamente il piede in due staffe, con una neutralità che dietro la diplomazia cela l'ignavia, non deve stupire: la borghesia italiana è da sempre stracciona e cialtrona.

Ma che la cosiddetta opposizione chieda al governo di schierarsi con... le Nazioni Unite nella condanna dell'attacco dimostra che essa è legata ali interessi imperialistici europei e nulla di più.

Si guardano bene i cosiddetti sinistri italiani dal dire la verità e richiamare la classe operaia alla sua identità e autonomia politica dal capitale.

E la verità è che ancora il sangue della popolazione civile, dei proletari e dei 'più esposti' deve colare sugli altari degli interessi di questo o quel fronte imperialista; ancora è sull'egemonia del petrolio che si gioca una orrenda partita fra giganti in cui il diabolico Saddam svolge il ruolo di umile pedina e le masse proletarie irachene, già oppresse localmente dal regime di Saddam, sono chiamate a pagare tutti con le loro vite.

La verità è che sintantoché il proletariato mondiale soggiace in silenzio sotto gli attacchi del capitale al salario, alla occupazione e alle sue condizioni di vita, i capitalisti potranno giocare tutte le loro partite e far combattere (ai proletari stessi) le loro guerre.

Schierarsi. Ma con chi? Con il proletariato e le sue prospettive anticapitaliste.

È sempre più urgente una ripresa di iniziativa di classe operaia.

È sempre più urgente la rinascita dell'organizzazione rivoluzionaria contro il capitale, contro le sue guerre, per una produzione a misura dell'uomo e dei suoi bisogni.

Gli internazionalisti chiamano le avanguardie più coscienti della classe alla riacquisizione del patrimonio teorico e politico della sinistra comunista e a rafforzare le file dell'organizzazione tesa a riportare il programma rivoluzionario alla testa delle masse proletarie.

PCInt