Battuta d'arresto per le mobilitazioni di Pomigliano

Ieri (23/4) assemblea al primo e secondo turno, la presenza complessiva è stata inferiore alle 1000 unità. I sindacati non hanno affisso in fabbrica nemmeno i comunicati, al fine boicottare questa assemblea. All'assemblea hanno fatto di tutto per dividere ulteriormente gli operai.

  1. Continuano a sostenere che gli operai hanno paura di lottare, gli unici a lottare sarebbero i delegati ed i sindacalisti etc.
  2. Non propongono nessuna iniziativa pratica di mobilitazione (sempre con la scusa che gli operai non vogliono perdere salario etc.).
  3. Tutti i sindacati - di base e non - sono allineati con questa posizione.

Lo Slai Cobas boicotta le iniziative di lotta portando avanti la vertenza legale e basta. Rdb, Flmu, Cub continuano a prendere tempo. Tutti questi sindacati, da quando è iniziata la lotta, non hanno proclamato nemmeno un'ora di sciopero. Questo è il dato reale e concreto, l'unico. Hanno fatto solo una cosa, fin dall'inizio: seminare divisioni, paura e demoralizzazione.

Le loro più grandi preoccupazioni sono state:

  1. Eliminare il comitato operaio spontaneo e reintrodurre le bandiere sindacali, rilanciando quindi la divisione tra parrocchie all'interno del corpo operaio. Non è un caso, infatti, che la forza operaia sia stata rotta proprio il giorno in cui le merdose bandiere sindacali sono riapparse, spezzando l'unità operaia e permettendo agli sbirri di fare il loro sporco lavoro.
  2. Far togliere i picchetti quanto prima e prendere tempo.

L'unica presenza classista è quella del gruppo operaio che utilizza il Cobas come copertura/strumento, pur non riconoscendosi nella sua linea sindacale. Sono questi gli unici ad aver continuato a proclamare sciopero su sciopero, garantendo la copertura sindacale a chi aderiva.

La frammentazione condotta dal sindacato, però ha fatto il suo gioco. Ai cancelli non c'è stata la forza sufficiente per dare il via alla nuova tornata di lotte. Mentre stamattina alle 4.30, 2 camionette con 20 celerini ognuna erano pronti ai cancelli per intimidire i lavoratori ed intervenire in caso di blocchi.

Nonostante una guerra impari ed in isolamento, questi operai più combattivi stanno, di fatto, superando le logiche parrocchiali e di delega del sindacato. Una nuova generazione di militanti operai sta crescendo. A loro tutta la nostra solidarietà, appoggio, stima. Contro le divisioni ed i tatticismi sindacali, per un nuovo movimento operaio.

Mentre già si dice che una volta (il 5 maggio!!!) che questi operai saranno a Nola partiranno altre 400 lettere per una nuova esternalizzazione, i sindacati non trovano di meglio da fare che convocare una nuova assemblea per stabilire un nuovo percorso di lotta. Lunedì... Tutti crediamo che faranno saltare anche questa nuova assemblea, facendo passare tempo senza indire lotte, fino al fatidico 5 maggio.

La nostra posizione è una ed univoca: le assemblee devono essere partecipate e gestite dai lavoratori in quanto tali, non dai sindacati e sindacalisti. Bisogna recuperare lo spirito del comitato operaio - senza bandiere sindacali - che ha dato vita al grande sciopero (100%) del 10 e 11 aprile ed al successivo blocco delle merci. Bisogna formare su saldi principi classisti ed internazionalisti questa nuova generazione di militanti operai.