La Lega Nord ripercorre la strada del nazismo

Abbiamo recentemente parlato (1) del caso di Eluana Englaro e di come il governo abbia spudoratamente tentato di usare un terribile dramma privato come grimaldello per aprire la porta a quella svolta autoritaria e fascista, perseguita da tempo dagli ambienti massonici ad esso vicini.

Degnissima compagna di merende di e su questo letamaio, è la Lega Nord, per certi aspetti l’erede più diretto del nazionalsocialismo storico.

Come il nazismo, esprime le paure di certi settori “popolari” nei confronti della “globalizzazione” e della “crisi”: piccoli borghesi, padroncini (anche non tanto piccoli), operai che non riescono a ritrovare la prospettiva di “un altro mondo possibile” (il comunismo) ripiegati su se stessi, storditi dalla propaganda più becera e da una quotidiana inoculazione di porcheria televisiva. In sostanza, l’esemplificazione di quella che poteva sembrare solo una cinica battuta di Marx, quando invece era (ed è) solo un’amara constatazione: la classe operaia o è rivoluzionaria o non è nulla, destinata a subire lo sfruttamento economico-sociale e il dominio ideologico della borghesia, tutt’al più a scimmiottarne i comportamenti. Solo quando si mette sul terreno della lotta di classe rompe con questa soggezione a tutto campo...

La Lega Nord, come il NSDAP (partito operaio nazionalsocialista) indica non nel capitalismo in sé, ma nel grande capitale multinazionale (vedi FIAT) la causa delle difficoltà degli operai e dei padroncini (legati ai grandi come l’impiccato alla trave), indica in maniera ossessiva negli immigrati la fonte di ogni barbarie sociale, così some i nazisti indicavano ossessivamente nell’ebreo il responsabile di tutte le sciagure. Prendiamo un qualunque numero del Volkischer Beobachter (organo del NSDAP) del 1930, ’31, ’32..., sostituiamo la parola “jude” con quella di immigrato (islamico, rumeno...) e avremo un qualunque numero de “La Padania”.

Niente panchine per gli ebrei nei parchi pubblici: niente panchine per gli immigrati. Leggi atte a rendere la vita impossibile agli ebrei: leggi atte a rendere la vita impossibile agli immigrati. Prigione e ghetti per gli ebrei: prigione e ghetti per gli immigrati.

L’ultimo odioso “capolavoro” è il pacchetto sull’immigrazione varato in questo periodo, che, tra le tante infamie, sollecita i medici a denunciare gli immigrati senza permesso di soggiorno bisognosi di cure. Infame, perché va contro i più elementari principi di umanità (anche questo è normale nel capitalismo), ma pure stupido, perché potrebbe favorire il diffondersi di malattie: non si può escludere che il timore di essere denunciati dopo una visita in ambulatorio o al pronto soccorso trattenga il portatore di una malattia infettiva dal presentarsi a un medico, con conseguenze facilmente prevedibili.

D’altra parte, il terrore, anche se può sembrare un’inutile crudeltà, ha sempre uno scopo, non tanto da parte degli ottusi e storditi dalla propaganda e dalle proprie paure irrazionali (questa è solo bruta massa di manovra), ma di chi li usa: imporre il potere del ricatto, costringere a subire le condizioni da schiavo a cui, spesso, gli immigrati sono costretti.

Agli ottusi di cui sopra, invece, viene data l'illusione di essere qualcuno e di contare qualcosa, facendoli giocare a guardie e ladri: ci sarebbe da ridere, se non facessero piangere.

PS - Proprio oggi, 20 febbraio, il governo ha dato il via libera alle “ronde”, solo che queste devono essere costituite da ex poliziotti, ex carabinieri, ex militari con tanto di imprimatur prefettizio. Proprio un bell'ambientino, 'sto paese...

(1) leftcom.org