Solidarietà alla Libreria Calusca e al Cox18

Il capitale attacca il mondo del lavoro e le istituzioni borghesi vogliono liquidare qualsiasi spazio indesiderato di opposizione

Volantino per la manifestazione a Milano il 28/02/2009

Il copione è sempre il medesimo, secondo le migliori tradizioni del potere: forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa, sgombero forzato e sigilli, mentre i soliti benpensanti, i "fans del pugno forte", denunciano episodi di "guerriglia urbana, zone messe a ferro e fuoco da giovani facinorosi e cani sciolti". Così è stato "liberato" il Cox18, con la Digos pronta a mettere al fresco le "teste calde" che intralcerebbero l'attuazione delle "giuste ragioni" della cittadinanza capeggiata dai legittimi custodi dell'ordine e... del "decoro". Da parte loro, leghisti e apostoli delle libertà berlusconiane insorgono contro la "vergogna di manifestazioni e cortei selvaggi, strumentalizzati da chi vuole unicamente cercare disordini e alzare la tensione". Insomma, caccia ai pericolosi estremisti che non vogliono restituire ai cittadini (sempre quelli "benpensanti") spazi abusivamente occupati.

Come afferma il leghista Salvini (ultimo nella graduatoria di presenze nelle riunioni comunali) - "Milano deve recuperare la normalità", quella che piace alla borghesia "laboriosa", che conta migliaia di locali sfitti, case di lusso disabitate, appartamenti megagalattici di centinaia di metri quadrati occupati da chi poi passeggia e fa acquisti per le vie centrali e luminose della città, siede nei salotti-bene e irride alla miseria che dilaga nelle periferie.

Proprio in questi giorni, la procura milanese ha reso noto che nelle casse di Palazzo Marino vi è un "buco" di oltre 96 milioni di euro (forse addirittura 162 milioni) versati in più agli Istituti di Credito e relativi faccendieri. Una gigantesca truffa, l’ennesima commistione tra affari e politica, ovvero l’unione di tutta la cianfrusaglia borghese sempre pronta a fare la morale e chiedere sacrifici ai proletari, per poi trafficare e sbafare indecentemente sulle loro spalle. Coinvolti funzionari di Banche, incaricati di riorganizzare il debito del Comune, e personaggi dell'amministrazione cittadina appropriatisi degli "illeciti profitti" che hanno accompagnato la truffa. In proposito, si dice che nessun Paese europeo abbia fatto un così massiccio uso di derivati come l'Italia, con Comuni, Provincie e Regioni indebitati fino al collo. Fra qualche anno se ne vedranno delle belle! Intanto, la messa all'asta dello stabile di via Conchetta (altro che appartamenti per i proletari indigenti!) rientrerebbe in una necessaria politica volta a "fare cassa" per coprire i debiti.

L'obiettivo è chiaro: cancellare - a fini di lucro comunale e privato - i pochi spazi non omologati e i centri sociali rimasti. In questo disegno rientra l’attacco anche alla Libreria Calusca, luogo di dibattiti certamente non in linea col "pensiero unico dominante". Da sottolineare, inoltre, che il centro sociale Cox18 è stato per decenni uno dei "più tranquilli" in città, ben visto dagli abitanti del quartiere, pur mantenendo sempre e orgogliosamente la propria identità.

La seguente ampia mobilitazione contro lo sgombero è sfociata nella rioccupazione dello stabile e, almeno per il momento, le istituzioni hanno fatto buon viso a cattivo gioco lasciando le cose come stanno. Però, compagni, non bisogna farsi illusioni, la crisi economica e sociale che attanaglia il capitalismo colpisce e colpirà sempre più duro i lavoratori e i proletari tutti.

La borghesia preventivamente vuole creare le condizioni del controllo sociale impedendo, e se necessario reprimere, la possibile ripresa della lotta di classe. Rispondere all’imbarbarimento sociale a cui il capitale ci sta conducendo è compito urgente. Per questo esprimiamo solidarietà alla Libreria Calusca e al Cox18, auspicando che le mobilitazioni in corso siano soltanto il punto di partenza di un più vasto e generalizzato movimento di ripresa di iniziativa politica e di lotta proletaria.