You are here
Home ›Considerazioni di classe sul voto a Pomigliano
Quali considerazioni fare, da un punto di vista di classe, sulla vicenda, non conclusa, di Pomigliano?
Il primo dato che balza agli occhi è che non c''è stato il plebiscito che la FIAT si aspettava. Questo è un dato sicuramente positivo, perché ha dimostrato che una parte non piccola degli operai, pur messa di fronte a un ricatto odioso, ha trovato il coraggio di respingerlo. Infatti, se si escludono i capetti e gli impiegati, gli operai per oltre il 40% hanno votato no. Oltre a salvaguardare almeno la propria dignità di operai e di essere umani, potenzialmente è una dichiarazione di disponibilità a lotte ben più incisive.
Ma se questo è un aspetto, l'unico aspetto, sicuramente positivo, su tutto il resto rimangono pesantissime ombre.
L'accordo farà da apripista, da punto di riferimento per il capitalismo italiano; Sacconi - in rappresentanza del governo, che ha sempre tifato per la FIAT, al di là delle reali divergenze e dei finti attacchi ad uso dei padroncini leghisti, stretti nella morsa della crisi - ha detto che l'accordo porta le “relazioni industriali” nella modernità, quando, invece, riconduce i rapporti tra capitale e lavoro indietro di sessanta, cento o duecento anni.
C'è da aggiungere che il referendum rimane comunque uno strumento estraneo alla lotta di classe, un falso strumento, tanto più che le votazioni, se mai, dovrebbero avvenire prima degli accordi, per sottoporli alla valutazione preventiva da parte dell'assemblea dei lavoratori, non dopo. Anche per questo, il percorso vero rimane quello della lotta di classe aperta, con scioperi, picchettaggi e tutte le forme di lotta di massa che la classe operaia ritiene utile per colpire davvero gli interessi padronali; non circoscritti a uno stabilimento solo, ma estesi almeno agli altri stabilimenti del gruppo FIAT, per non dire all'intera categoria dei metalmeccanici. Invece, la FIOM non ha fatto niente di tutto questo e, anzi, si è sempre detta disponibile ad accettare una politica di sacrifici - per gli operai - in cambio dei presunti investimenti.
La FIOM ha indubbiamente accresciuto il proprio prestigio, ma questo non fa chiarezza tra la classe operaia sul ruolo della FIOM e del sindacalismo: al contrario, genera solo più confusione. Infatti, la Fiom - per non dire poi della CGIL nazionale - ha sostanzialmente accettato i sacrifici richiesti da Marchionne (primi fra tutti l'aumento dei turni), ma non l'incrinatura al diritto di sciopero. Inoltre, si è ben guardata dall'indire uno sciopero che coinvolgesse, se non tutti i metalmeccanici, come sarebbe stato logico (da un punto di vista di classe), almeno gli stabilimenti Fiat da Torino a Termini Imerese, passando per Melfi. Invece, ha lasciato che l'esperienza di Pomigliano venisse sterilizzata all'interno del falso problema del referendum. Per questo occorre ribadire che l'unica risposta è la lotta: contro il piano Fiat, contro le compatibilità tanto care ai sindacati, contro il sistema economico che queste compatibilità crea e rende sempre più strette, contro ogni forma di ricatto economico e sociale. Di ricatto in ricatto si chiede al proletariato italiano di avvicinarsi ai salari dell'est europeo - se non peggio - ma con i prezzi dei beni di prima necessità a livello occidentale.
Innescato questo meccanismo non c'è mai fine al ribasso dei salari, allo smantellamento delle Stato sociale, alla disoccupazione e alla flessibilità, come la stessa disponibilità della FIOM ad accettare, o a non respingere pregiudizialmente, gran parte del micidiale (per gli operai) piano Marchionne dimostra una volta di più. Ci si potrebbe persino spingere nella “fantapolitica” (?) e ipotizzare che la FIAT, in seguito all'esito inaspettato del referendum, ritiri le parti più indigeste del Piano, tanto da permettere così alla FIOM di mettere la propria firma su tutto il resto.
A parte questa incursione nel regno del possibile, rimane il dato di fondo che se non si va oltre le gabbie della logica sindacale, la classe operaia, il mondo del lavoro salariato è per forze di cose destinato a subire colpi su colpi senza nemmeno poter abbozzare una risposta efficace all'attacco congiunto di padroni e governi.
CBInizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and Autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.