La vera monnezza sono i padroni e i loro profitti

Crisi, precarietà e devastazioni ambientali, il capitalismo non è in grado di offrirci altro

Volantino per il corteo nazionale dell'11 dicembre a Terzigno

Viviamo in un sistema economico basato sulla divisione in classi e sulla logica del profitto. Da un lato una classe di sfruttatori - banchieri, industriale e padroni di ogni genere - dall’altro lato la classe degli sfruttati, il proletariato: operai, semplici impiegati, cassaintegrati, precari di ogni genere, pensionati. Tutto è mosso dalla necessità di valorizzazione dei capitali, ogni aspetto della nostra esistenza è subordinato alla legge del profitto, questo è il problema centrale.

È fuori da ogni dubbio che il problema dei rifiuti a Napoli e provincia coinvolge tutti, aldilà della provenienza sociale, ma è altrettanto vero che la cosiddetta “emergenza rifiuti” non è una catastrofe naturale o una maledizione, anche essa è il frutto di questo barbaro sistema economico, governato dalla classe borghese. Il problema dei rifiuti è l’evidenza della contraddizione operante tra produzione finalizzata al profitto ed ambiente. È una contraddizione strutturale, non è risolvibile nel capitalismo. C’è innanzitutto un problema di base: si produce troppa monnezza, la produzione di rifiuti è aumentata sempre di più con lo svilupparsi di questo anti-storico modo di produzione.

In queste terre poi, grazie ad una borghesia nazionale intimamente solidale con il sistema camorristico, da decenni vengono smaltiti i rifiuti tossici ed inquinanti di mezza Europa.

Chi ci parla di creare nuove discariche o di portare altrove i rifiuti, di fatto, non fa che rinviare il problema mentre si continua a farcire di monnezza il territorio. I termovalorizzatori invece, hanno bisogno di rifiuti altamente differenziati in ingresso. Se si bruciano rifiuti indifferenziati si producono tonnellate di ceneri tossiche e diossina che si disperde nell’aria per poi tornare a terra con la pioggia. Ad ogni modo, i costi degli inceneritori, in termini ambientali e di salute, sono spesso più alti di quelli dei rifiuti bruciati.

L’alternativa immediata sembra essere solo ed unicamente quella della raccolta differenziata, ma per avere una elevata differenziazione c’è bisogno di: soldi, strutture fisiche, funzionari pubblici ed organizzazione adeguate. A differenza delle declamate regioni del nord Italia ed Europa, queste condizioni non sono state create nella nostra regione in tempi di espansione economica… È difficile immaginare che si possa avviare questo circolo virtuoso oggi che la Campania - e non solo - è sull’orlo del baratro economico, ecologico e sociale.

Il problema dei rifiuti mette in evidenza la necessità di trasformare il modo di produzione, perché è la produzione che crea sempre più spazzatura (sotto le forme più varie) pur di accrescere i profitti. Diciamolo chiaramente: Non illudiamoci: l’obiettivo “rifiuti zero” e’ perseguibile solamente abbattendo il capitalismo!

La mondezza poi non è altro che una particolare manifestazione del vero problema, quello dell’inquinamento ambientale che sta appestando il pianeta intero, prodotto da un sistema che ha come unico obiettivo la produzione di merci per il profitto e non sicuramente i bisogni umani o il rispetto della natura.

Contro la riapertura della discariche, contro i termovalorizzatori, per organizzare una vera raccolta differenziata, per bonificare i territori, per organizzare la produzione in maniera ambientalmente sostenibile è necessaria una lotta che sia complessivamente contro il potere borghese, contro tutti i suoi rappresentanti, contro il sistema intero. Lottiamo per i nostri obiettivi immediati, coscienti che la completa soddisfazione del nostro bisogno potremo averla solamente rovesciando il potere borghese e superando questo sistema economico.

Il problema monnezza è figlio del capitalismo come quello della precarietà, del caro vita, dei ritmi massacranti, delle paghe da fame, del lavoro nero, dello sfruttamento e del generale peggioramento delle condizioni di vita. Non frammentiamo le lotte! Rilanciamo ovunque una prospettiva unitaria che faccia perno sulla lotta al capitalismo come istanza unificatrice per la classe intera.

Sono l’organizzazione autonoma delle lotte e l’anticapitalismo il nostro rimedio ai mali di questa società!

Per il protagonismo proletario, per la trasformazione rivoluzionaria di questa società.