Bologna: resoconto di un'assemblea studenti-lavoratori al Copernico

Dopo averci provato il 29 dicembre ed essersi trovati la polizia ad attenderli davanti alla scuola, il liceo scientifico Copernico, gli studenti delle scuole superiori di Bologna si sono riuniti in assemblea e hanno rioccupato il 3 gennaio. Lo hanno fatto con le scuole chiuse, dopo l’approvazione del ddl Gelmini, a volere rimarcare che una generazione di futuri precari, sfruttati o disoccupati senza futuro, non può fermarsi al movimento contro una riforma, né all’ambito studentesco.

Hanno capito che le conseguenze della crisi internazionale hanno scatenato una reazione analoga in molti paesi, non solo europei, da parte di giovani proletari e studenti, ma che pure il mondo del lavoro e in particolare quello operaio devono essere coinvolti nella comune lotta contro il sistema che ovunque sta producendo sempre più miseria, precarietà, sfruttamento e guerre.

Hanno deciso di dare vita ad assemblee tematiche di approfondimento su vari argomenti, invitando nella scuola chiunque fosse utile alla loro formazione di individui coscienti e non di automi obbedienti, come li vorrebbero la scuola e la società. Il 4 gennaio in particolare hanno invitato a parlare della situazione del mondo del lavoro tutte le realtà che sul territorio bolognese si muovono per lottare contro lo sfruttamento operaio e l’arroganza padronale.

C’era la FIOM e c’era pure il segretario provinciale che per la verità ha detto molto poco, ma c’erano anche alcuni delegati operai della FIOM a cui è toccata la difesa d’ufficio del loro sindacato dalle nostre accuse di non avere fatto niente in questi anni per contrastare la precarietà nel mondo operaio, per difendere la salute e la dignità degli operai nei luoghi di lavoro, firmando ogni schifezza contrattuale che padronato e governi di turno gli hanno proposto in questi ultimi anni, almeno fino al 2008. Poi, causa l’acuirsi della crisi, il maggior gruppo industriale italiano capeggiato da Marchionne ha di fatto escluso la FIOM e chiunque volesse ancora fare da mediatore degli interessi padronali nella classe operaia, con l’intenzione dichiarata di volere eliminare ogni ostacolo ai suoi piani di supersfruttamento e ai suoi ricatti. La FIOM quindi per non scomparire ha ripreso a dipingersi come sindacato conflittuale, pur continuando, al di là della buona fede di molti suoi iscritti e di alcuni delegati, a non esserlo affatto.

Per quanto ci riguarda abbiamo sottolineato l’importanza di unire le lotte studentesche a quelle operaie, ma anche la necessità di farlo senza il filtro sindacale, con l’incontro diretto tra lavoratori e studenti in lotta, per fare sì che il sano germe dell’autorganizzazione si espanda, oltre che nel mondo studentesco, anche in quello del lavoro dove, se si vuole fare sul serio contro i padroni, bisogna necessariamente dare vita a forme di lotta molto più radicali degli scioperi annunciati con mesi di anticipo e recuperati, in termini economici, dalle imprese con un po’ di straordinari.

Per fare questo i sindacati non servono, ci vuole innanzitutto più coscienza anticapitalista e autorganizzazione diffusa tra i lavoratori, oltre che tra gli studenti, per superare le divisioni categoriali imposte dalla logica sindacale… la vicina Francia può insegnarci qualcosa.

Bravi dunque gli studenti che hanno occupato il Copernico ad avere permesso questo confronto che è servito a chiarire chi sta nel sistema e chi lo vuole combattere, avanti così!

Lavoratori internazionalisti di Bologna

Da Amici di Spartaco #22