Non abbiate paura della politica, se rivoluzionaria

Volantino per la manifestazione del 24 novembre a Roma

La politica può avere due caratteri: essere per la conservazione del Sistema nel quale viviamo – il capitalismo – o essere per il suo superamento.

La politica conservativa è sempre espressione (in maniera più o meno nascosta) degli interessi di settori della classe dominante: la borghesia. Dal nazionalismo fascista al PD-PDL e alleati, ai sindacati, alle tante organizzazioni di sinistra o (falsamente) comuniste. Tutte queste forze sono schierate per la conservazione dell'esistente e da esse bisogna prendere le distanze perché spargono veleno ideologico: negano la divisione in classi sociali della società, professano il nazionalismo, affermano che “l'uomo è cattivo” e che, quindi, “questo è l'unico mondo possibile”, dividono le lotte e seminano l'illusione che sia possibile aggiustare il Sistema, riformarlo, senza mai metterne in discussione le radici. Ma questo è, semplicemente, impossibile, è un illusione creata ad uso e consumo degli interessi di chi tutti i giorni si arricchisce sulla nostra pelle.

Queste ideologie, conservative e riformatrici, affossano il nostro futuro perché ci illudono che sia sufficiente qualche sciopero e qualche mobilitazione, magari andando poi a votare il meno peggio alle elezioni, per “uscire dalla crisi”. Tutto questo è falso. Al contrario è necessario dire chiaramente come stanno le cose, fare il possibile per elevare le coscienze politiche e per rafforzare l'organizzazione rivoluzionaria.

Il futuro che ci aspetta sarà un futuro cupo, fatto di disoccupazione, precarietà e incertezza: dalla crisi non si uscirà, se non per via rivoluzionaria.

I violenti tagli che si sono abbattuti contro la scuola pubblica sono solo un tassello di un disegno molto più grande: un attacco complessivo condotto a 360° dal capitale contro il lavoro, dalla classe dominante contro la classe sfruttata, la classe dei lavoratori: il proletariato.

Il sistema è entrato in crisi e la sua crisi la stiamo pagando tutti i giorni: ci stanno privando del presente e del futuro, stanno ricacciando condizioni di vita di adulti e ragazzi indietro di decenni.

Il problema non è chi deve pagare la crisi, ma, invece, cosa dobbiamo fare per superare il sistema che produce continuamente crisi, affamamento e guerre per la grande maggioranza della popolazione.

Le cariche del 14 novembre dimostrano come il Sistema abbia paura della nostra rabbia e della mobilitazione, ci illuminano sul ruolo dello Stato e delle forze dell'ordine come gestori degli interessi della classe dominante. Ma ribellarsi non basta. I movimenti, le occupazioni, passeranno, la crisi e la violenza di un capitalismo sempre più aggressivo no, almeno fino a che non lo rovesceremo.

Noi siamo rivoluzionari perché affermiamo che questo è, semplicemente, il peggiore dei mondi possibili, perché sappiamo che la classe dominante non cederà facilmente il suo potere e i suoi privilegi. Per questo ci impegniamo, fin da oggi, a costruire nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei territori, lo strumento politico, il partito rivoluzionario, necessario affinché la nostra classe, la classe dei lavoratori, con i loro figli, possa finalmente rovesciare il sistema dell'oppressione e dello sfruttamento.

Una diversa organizzazione economica e sociale – ossia il vero comunismo – non solo è possibile, ma è necessaria. Il socialismo è l'unica alternativa politica all'interno della quale tutti i problemi che ci affliggono potranno essere affrontati positivamente: dalla miseria alla disoccupazione, dall'inquinamento alle guerre, dall'odio razziale alla violenza della repressione.

Una scelta è davanti a tutti noi: o assecondare l'ideologia del Sistema e di chi lo difende (anche in veste “apolitica”) o schierarsi con la politica rivoluzionaria. In ogni momento della tua vita, attraverso tutto ciò che fai, che tu ne abbia coscienza o meno, tu rifletti le conseguenze di questa scelta. Noi non possiamo che invitarti ad intraprendere la scelta rivoluzionaria e, visto che solo i rivoluzionari possono praticare la politica rivoluzionaria, ti invitiamo ad organizzarti con noi. Un duro lavoro ci aspetta, ma...

È alla scelta rivoluzionaria che appartiene il futuro!

Sabato, November 24, 2012