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Home ›Sciopero dei tranvieri bolognesi
Giovedì 15 marzo, i tranvieri bolognesi, per opporsi alla decisione di TPER (la nuova azienda che gestisce il servizio bus su Bologna e provincia) di svendere ai privati alcune linee extraurbane ed esternalizzare così una parte del servizio, con conseguente esubero di posti e peggioramento delle condizioni salariali e di lavoro degli autisti, hanno scioperato.
Lo hanno fatto bene, scavalcando tutti i sindacati, come avevano già fatto, come categoria e a livello nazionale, alla fine del 2003. All'epoca era per il mancato rinnovo del contratto nazionale, ora per la difesa dei posti di lavoro, un segno dei tempi di crisi che viviamo, ma con le stesse modalità: senza preavviso e bloccando tutti i depositi dalle 6 di mattina fino alle 9.30, quando hanno iniziato ad essere precettati.
Alle 11 di mattina gli autisti precettati hanno ripreso a lavorare, ma il loro sciopero si è sentito, ha creato il giusto disturbo all'economia, l'inevitabile disagio - moltissimi sono stati infatti i casi di lavoratori di tutti i settori che non sono arrivati al lavoro o ci sono arrivati con un notevole ritardo. Questo disagio, però era ed è necessario per far sentire alla controparte la propria forza come lavoratori e per riuscire alla fine a piegarla. La rabbia momentanea da parte di chi senza alcun preavviso non vede arrivare l'autobus è comprensibile, ma, come abbiamo già fatto dieci anni fa, non possiamo che solidarizzare con gli autisti che stanno indicando a tutti i lavoratori il modo giusto di scioperare. Agli altri lavoratori che hanno subito il disagio, non possiamo dire altro che invece di arrabbiarsi con gli autisti dovrebbero prendere lo spunto per fare allo stesso modo nel loro settore ed unirsi alla lotta degli autisti.
E' previsto un altro sciopero di categoria per venerdì 22 marzo, ma questa volta dovrebbe essere fatto rispettando le fasce orarie ed è comunque stato indetto con largo preavviso, ma va ad intrecciarsi con lo sciopero di un'altra categoria di lavoratori che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere molto combattivi: i facchini della logistica. Venerdì 22 marzo a Bologna lo sciopero dei facchini della logistica, attraverso il blocco merci in tutti i grandi magazzini della distribuzione dove il Sicobas, che lo ha indetto, è presente, avrà uno dei maggiori punti di incontro, per tutti coloro che lo vogliono sostenere, ad Anzola Emilia davanti alla sede di Coop adriatica. Questa è stata il teatro di una dura lotta dei facchini a cui abbiamo dato la nostra solidarietà attiva, sia come come organizzazione che come lavoratori, tentando, a volte riuscendoci, di dare corpo alla cosa più difficile: fare solidarizzare lavoratori di altri settori, ma vicini ad Anzola, con i facchini.
Ora cogliamo l'occasione per complimentarci sia con gli autisti che con i facchini della logistica per la loro capacità di lottare, ma ad entrambi diciamo di non fare l'errore di chiudersi nelle strettoie delle proprie vertenze di categoria nonché delle rispettive organizzazioni sindacali e caldamente suggeriamo l'unione anche fisica di queste due categorie venerdì prossimo: magari proprio ad Anzola sarebbe bello vedere arrivare un autobus carico di autisti solidali a sostenere il picchetto dei facchini...
Noi ci saremo, come saremo e siamo stati al fianco di altri operai in lotta per la difesa del posto o del salario, per dire però a tutti che fino a che non si scavalcano le barriere sindacali e categoriali, anche le rare e magre “conquiste” che, eventualmente, si riescono ad ottenere in tempo di crisi - lottando settore per settore, ingabbiati dalla logica sindacale - rischiano di essere vanificate ancor più velocemente.
La strada, certo difficile da percorrere, ma che non ha alternative, è una sola: l'unione dei lavoratori in lotta di tutte le categorie, oltre e contro la logica sindacale, per dare gambe e fiato all'organizzazione rivoluzionaria, l'unica capace di indirizzare il giusto odio di classe che, qui e là, sta venendo fuori con la crisi, in struttura permanente per cancellare il sistema in che ci sta inghiottendo... il capitalismo ha fatto il suo tempo, alziamoci!
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