Bagnoli: i sindacati chiedono l'aiuto della polizia per proteggersi dai lavoratori

Volantino distribuito oggi ai cancelli della Fiat

È bene far emergere quello che i media hanno sottaciuto sulla contestazione avvenuta il Primo Maggio alla Città della Scienza di Bagnoli nei confronti di CGIL-CISL-UIL. Ancor prima degli episodi di “violenza” ripresi in diretta dalla RAI, un gruppo di lavoratori del “Comitato cassaintegrati e licenziati Fiat di Pomigliano” e dell'Irisbus avevano chiesto, in maniera pacifica, di intervenire per spiegare alla “platea” le loro drammatiche condizioni. Sono gli stessi lavoratori che, senza bandiere sindacali, il giorno precedente avevano promosso una manifestazione fuori dai cancelli della fabbrica a Pomigliano e il relativo blocco della produzione.

Ovviamente i sindacati non vogliono far sapere che ci sono lavoratori che cercano di organizzarsi proprio superando le stesse strutture sindacali, indicando non percorsi di “lotta” simbolici ma il blocco della produzione, lo sciopero vero, “selvaggio”, come strumento per contrapporsi alla classe padronale.

Questo Primo Maggio la polizia, strumento servile della borghesia, ha protetto i sindacati impedendo ai lavoratori di intervenire al “concerto”. Tuttavia questi hanno avuto modo di far emergere quanto avevano da dire improvvisando interventi al megafono, condivisi anche dagli spettatori rimasti al concerto (ormai interrotto). Gli organizzatori del concerto hanno, inoltre, tentato di far ripartire la musica per coprire gli interventi dei lavoratori ma la platea ha urlato e fischiato solidarizzando con i lavoratori stessi. Questo i media non lo diranno, mentre sono proprio questi episodi che noi intendiamo far emergere.

Episodi come questo del Primo Maggio, ma sopratutto il tentato blocco della produzione del giorno prima, evidenziano l'enorme potenzialità del proletariato. I lavoratori Fiat di Nola, che stiamo avendo il piacere di vedere in azione, sono lavoratori che da diversi anni lottano con costanza per non farsi soffocare dagli assurdi soprusi borghesi.

Noi, da comunisti, speriamo che questi episodi di lotta continuino e che in futuro “contagino” tutti i settori lavorativi, ad iniziare ovviamente dagli operai dell'impianto di Pomigliano e della Ergom. Le lotte, gli scioperi, le assemblee, i picchetti, devono essere organizzati dai lavoratori stessi. Oltre i sindacati e alla loro logica di mediazione, i lavoratori dovranno in futuro superare le barriere categoriali e nazionali, perché la classe proletaria è una classe unica!

Noi internazionalisti cercheremo sempre di dare sostegno a chi si pone sul terreno del reale scontro di classe e allo stesso tempo agiremo per far crescere in queste lotte la necessità di costruire l'alternativa comunista alla barbarie verso la quale i capitalismo ci sta dirigendo. Abbiamo infatti bisogno di una società completamente diversa dove i mezzi di produzione e distribuzione siano socializzati e funzionino per soddisfare i nostri bisogni, non per produrre profitti. Sappiamo quanto questo lavoro politico sia lungo e difficile. Unisciti a noi per rendere più forte ed efficace la nostra attività.

Venerdì, May 3, 2013

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In apertura di questo video si vede la protesta sotto il palco di un operaio Fiat. L'operaio viene poi allontanato con forza dalla polizia e dai funzionari sindacali. Tutto questo accade molto prima delle immagini trasmesse dai media.

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