Solidarietà a Marco, operaio Fiat

Marco, operaio in cassa integrazione della Fiat di Pomigliano è stato raggiunto da un “avviso di garanzia”. L’accusa è di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e si riferisce alla protesta promossa allora - 15 giugno - dal “Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat”, fuori i cancelli della fabbrica, ingresso uno, contro il piano Marchionne e il “sabato di recupero”, contro il perenne stato di cassa integrazione, per il reintegro di tutti i lavoratori a Pomigliano con salario pieno, compresi gli operai del “reparto confino di Nola e lavoratori della Ergom.

In quella occasione Marco venne più volte intimidito dalle forze dell’ordine, con minacce verbali. Venne poi colpito e mandato in ospedale. Dopo il danno la beffa: oggi è accusato di aggressione ai danni di un vicequestore

Abbiamo conosciuto Marco nel 2008, durante i picchetti fuori la fabbrica, organizzati allora dai lavoratori contro l’esternalizzazione al reparto confino di Nola di 316 operai “scomodi”. Non è solo un operaio molto combattivo ma anche un compagno leale, disposto da sempre ad ascoltare i consigli e anche le riflessioni “critiche”, fatte da noi sempre con l’intendo di rafforzare la capacità organizzativa dei lavoratori, di stimolare la riflessione politica in senso rivoluzionario.

Marco è stato sempre protagoniste in Fiat, sempre ribelle, nonostante minacce e repressione. Ascoltando i sui interventi fuori la fabbrica ci si rende conto di quanta stima gode da parte di altri operai. Forse è sopratutto di questo che lo Stato ha timore.

Come abbiamo potuto costatare anche il 27 settembre, ad oggi gli operai Fiat e dell’indotto – occupati e cassaintegrati – non hanno mostrato reali segni di vitalità, fatta eccezione per pochi lavoratori del reparto di Nola. La lotta da parte degli operai a Pomigliano – nonostante l’impegno generoso negli anni recenti da parte di questi operai di Nola – non è partita.

La lotta può partire dal momento in cui ci sarà una gran parte degli operai di fabbrica e cassaintegrati pronta a combatterla. Le condizioni all’interno della fabbrica sono a dir poco disumane e molti lavoratori vivono in uno stato di perenne cassa integrazione e incertezza. Attualmente gli “ammortizzatori sociali”, le promesse dei sindacati confederali, le finte lotte di Fiom e Slai Cobas, sono riusciti a gestire il malcontento, ma la situazione non è detto che resti sempre così calma. Marco ha la capacità di colpire la sensibilità dei suoi colleghi, di stimolarli, trascinarli, quindi continuerà ad essere visto dalla Fiat e dallo Stato come un personaggio “scomodo”, da reprimere, da intimidire.

Noi non possiamo fare altro che esprimere la nostra solidarietà a questo compagno, colpito, ancora una volta, dalla repressione dello Stato borghese.

Battaglia Comunista – Partito Comunista internazionalista, Napoli
Giovedì, October 3, 2013