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Home ›Epidemie, crisi e fascismo - Frutti marci del capitalismo!
Mai come oggi, sia per le persone che per l’ambiente, il capitalismo mostra la sua dannosità. La classe sociale che detiene il vero potere nella società, i padroni, mira a una e una sola cosa: il profitto.
È per massimizzare il profitto che danno vita allo sfruttamento intensivo di donne e uomini nei luoghi di lavoro, e all’estensione della condizione di precarietà, miseria e sfruttamento nelle periferie urbane, sempre più malsane ed inquinate.
È per massimizzare il profitto che, ugualmente, i padroni danno vita ad allevamenti intensivi di bestiame, alla coltivazione intensiva della terra, avvelenandola con pesticidi, antibiotici, producendo OGM... ed è per il profitto che devastano le ultime foreste primordiali, fino alla caccia di animali selvatici venduti a peso d’oro.
Sono questi fenomeni, frutti marci del sistema, a costituire le premesse materiali per l’attuale diffusione del virus. Non è un caso che proprio tra le fabbriche e i quartieri dormitorio del lombardo-veneto (la zona più inquinata d’Europa) il covid-19 abbia mietuto il maggior numero di vittime. Sono padroni italiani ad aver intascato i profitti prodotti dagli operai, molti non italiani, di quelle fabbriche: noi sfruttati siamo una classe internazionale, da sempre migrante e meticcia!
Per i padroni la nostra salute conta poco: durante il Lock-down milioni di operai hanno continuato a lavorare e ad ammalarsi, senza adeguati DPI, come il personale sanitario. “A lavorare!!” tuonava Confindustria.
La crisi, che già c’era prima del covid, ora si intensifica, e con essa si intensificheranno disoccupazione e disagio sociale. La crisi è un altro frutto marcio del capitalismo: l’altra faccia della ricchezza che loro accumulano, sulla nostra pelle.
Mai come oggi è stato evidente che il capitalismo deve essere superato!
I veri responsabili di questa situazione, i padroni (industriali, capitalisti, mafiosi, dirigenti...) sono invece ancora lì a tirare i fili e a fare affari, come se nulla fosse. I loro servi, i politicanti più o meno democratici, li giustificano e li difendono, sempre.
“Il nazionalismo dei grandi signori giova ai grandi signori.
Il nazionalismo della povera gente giova anch’esso ai grandi signori” dice il poeta.
La retorica nazionalista dell’Italia che si rialzerà e degli italiani che stanno tutti sulla stessa barca serve solo a nascondere il fatto che la crisi è un prodotto del loro sistema che viene fatto pagare a caro prezzo a noi lavoratori, precari, disoccupati, italiani e non, serve a impedire e reprimere la sacrosanta lotta di classe e favorisce i fascisti: servi violenti sempre pronti a difendere il padrone italiano.
È il padrone italiano, i più ricchi della città che li finanziano e li proteggono (loro e i loro loschi giri) affinché aizzino l’odio contro i poveracci, non italiani, che non si possono difendere, permettendo ai veri responsabili di questo sfacelo di continuare a nascondersi dietro al tricolore.
Così loro, i fascisti di Ostia, durante il lockdown, con la scusa di facciata di aiutare delle famiglie italiane in difficoltà abitativa, hanno occupato uno spazio di proprietà dell’aeronautica militare, in via delle baleniere: la legge non è uguale per tutti, sta dalla parte dei padroni e dei loro fedeli servitori.
Questi nemici dei lavoratori prima hanno nascosto di aver sbattuto fuori i disgraziati, colpevoli di non essere italiani, che là avevano trovato riparo e poi hanno taciuto i loro intenti reali: creare un centro di aggregazione fascista nel nostro quartiere. Di fronte a questo gesto arrogante e sfacciato i servi, ma di sinistra, i democratici, fingono di fare gli anti-fascisti e, sempre pronti a calare le braghe elemosinando qualche voto, mettono su un inutile fronte antifascista "sociale", disarmato nella debolezza di forze e, ancor prima, nell’assenza di prospettive politiche chiare e lungimiranti, che vadano oltre il problema immediato.
Noi che facciamo? Perché il vero problema siamo noi, lavoratori, precari, disoccupati, italiani e non, uomini e donne, che ancora permettiamo ai padroncini locali di sfruttarci per i pochi spicci del lavoro nero, che ancora continuiamo a credere nei discorsi falsi dei democratici, quando l’unico vero discorso da fare è quello dell’unità della nostra classe contro tutti i questi frutti marci: sfruttamento, padroni e servi nazionalisti, contro il capitalismo. Per noi esiste solo l'interesse proletario da organizzare e contrapporre come alternativa a questo sistema e a qualsiasi faccia esso assuma.
Se anche tu non sei un frutto marcio del capitalismo, unisciti a noi!
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