I fascisti difendono i padroni strumentalizzando l’emergenza abitativa

Durante il lockdown, mentre in tutto il paese milioni di persone potevano uscire di casa solo per andare a farsi sfruttare sui luoghi di lavoro, ad Ostia Casapound si permetteva di occupare una struttura abbandonata. Mentre si rischiava la denuncia per il solo fatto di aver messo un piede fuori casa, i fascisti di Ostia potevano scorrazzare liberamente ed indisturbati per il quartiere. Cavalcando disagio e difficoltà economiche i fascisti mettevano in opera il loro piano: costituire uno spazio di aggregazione nazionalista e razzista sul litorale. Ennesima dimostrazione di come per i fascisti la legge non vale, anzi, la legge difende i fascisti. E difende i fascisti nella misura in cui i fascisti difendono il sistema sociale esistente. Sventolando il tricolore e dividendoci in italiani e stranieri, i fascisti nascondo i veri responsabili della pandemia e della crisi economica. Il sistema sociale che i fascisti difendono si basa sullo sfruttamento del lavoro salariato di donne e uomini, sulla predazione e devastazione ambientale che diviene terreno fertile per la propagazione di virus e pandemie. La pandemia ci ha dimostrato con estrema chiarezza che la legge è un arma nelle mani del nemico: La classe padronale (industriali, imprenditori, ecc). La classe dei padroni si è fatta le leggi su misura pur di continuare a sfruttare lavoratrici e lavoratori e produrre profitti. Fregandosene della pandemia e della salute collettiva. La pandemia ci ha mostrato con evidenza che il vero virus sociale è il capitalismo e chi lo difende!

Sfruttamento, precarietà, disoccupazione, emergenza abitativa, povertà ed inquinamento sono problemi che non scompariranno neanche nel caso riuscissimo a cacciare i fascisti. Per tale ragione è necessario legare la lotta contro i fascisti (servi dichiarati dei padroni) alla più generale lotta al sistema dei padroni. Perché finché sarà in vigore la legge dei padroni noi non saremo mai liberi.

Il problema non è di che nazionalità sei, il problema è se sfrutti il lavoro altrui o sei sfruttato. Il problema non è nazionale ma di classe sociale. La contrapposizione non è tra italiani e stranieri ma tra padroni e lavoratori, sfruttatori e sfruttati. Per tale ragione non possiamo fare a meno di denunciare come servi del nemico anche quelle forze politiche democratiche e antifasciste, che sempre dietro al tricolore, alimentano la falsa contrapposizione fascismo/democrazia.

Se i fascisti hanno sempre più spazio, riuscendo ad aggregare anche membri della nostra classe, è perché noi compagne/i abbiamo smesso di propagandare ed organizzare sul territorio una reale alternativa alla società di oggi. Un’alternativa che non metta in discussione solo le contraddizioni più palesi ma che ponga in discussione l’intera struttura sociale, economica e politica. Proprio in relazione a ciò, invitiamo tutte e tutti coloro che sentono tale mancanza, proletari e proletarie, compagne e compagni, a rilanciare sul territorio una presenza politica organizzata che sia: classista, internazionalista e rivoluzionaria. Una presenza politica dichiaratamente proletaria ed anticapitalista che sappia intercettare il malessere diffuso e dirigerlo contro il sistema sociale che ne è la causa. La crisi crea degli spazi. Fascisti e democratici li riempiono a modo loro. Noi dobbiamo riempirli a modo nostro: Rilanciando una forte prospettiva di classe contro ed oltre il capitalismo.

Combattere il fascismo significa combattere il sistema che lo genera!

Domenica, May 31, 2020