Ci stanno preparando al peggio

Il generale Masiello, capo di stato maggiore dell'esercito italiano, ci fa sapere che, visto che la priorità è la corsa ad armarsi in vista di un escalation militare su scala globale, ci dobbiamo scordare l'economia così come è intesa in tempi di pace. Per rendere il concetto, fa anche l'esempio del suo nipotino: anche a lui come nonno piacerebbe che gli fossero garantite cure sanitarie, dovute a lui come a tutti i bambini, ma...

Ma (aggiungiamo noi), se il primo posto spetta alla Santa Madre Italia Patria Nostra, sviluppando fino alle estreme conseguenze la logica del discorso, per quanto lo riguarda, il nipotino potrebbe anche morire di poliomielite (fermi tutti, per quella c'è il vaccino, era solo un esempio. Tra l'altro i soldi per quel vaccino sono stati potenzialmente sottratti alle spese militari). Così, per dire.

Il "nostro" generale usa termini come "salto culturale", come a dire che questa della guerra e dei sacrifici che i proletari devono immolare sul suo altare è un'ottica nella quale tutti prima o poi bisognerà che ci caliamo.

L'altro termine che questi signori usano per pararsi il culo è "approccio ideologico". Quando si parla di solito di temi che rappresentano dei tabù che gli esponenti della classe dominante vorrebbero sfatare (abbiamo dei ribelli al potere e non lo sapevamo), loro stessi dicono sempre che non si deve avere un approccio ideologico al problema. Ad esempio, se vogliono difendere un'opera pubblica inutile come il ponte di Messina o vogliono difendere la produzione di energie da combustibili fossili per non mettere in discussione gli interessi delle compagnie petrolifere, chi non è d'accordo con loro ha torto, perché avrebbe un approccio ideologico al problema. Che tradotto dal "melonese" (ma non solo) si dice: è un comunista di merda.

Ci stanno preparando, se qualcuno non l'avesse capito. Sanno anche loro che nessuno li può fermare, nemmeno la diplomazia da loro stessi istituita per lavarsi le coscienze, e oggi, di sicuro non la lotta di classe, che c'è sempre eh, alla faccia di chi sostiene il contrario, ma il problema è che la sta vincendo il capitale contro il lavoro, anche perché quest'ultimo, per svariate ragioni, è scarsamente reattivo alle legnate della borghesia.

Però su una cosa, parole sue, ha ragione. Scordatevi gli apericena. Sarebbe bello davvero, ma non nel senso che intende lui: noi , se mai, vorremmo vederli svuotarsi per riempire le assemblee, le piazze e le strade di lotta.

Ci stanno preparando, al peggio.

La Vespa rossa

PS In ogni caso, auguriamo vita lunga e felice al nipotino, che da grande potrebbe anche pensarla diversamente dal nonno, e anche questo è un augurio sentito.

Lunedì, December 30, 2024