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Home ›Kappler era allo stadio (sul caso Almasri)
Il 27 gennaio, com’è consuetudine ogni anno, i nostrani politici d’ogni ministero e d’ogni partito si sono riuniti per gridare a gran voce la solita frase: “Mai più.”
Questo “Mai più” dovrebbe servire a ricordare gli orrori dei campi di sterminio nei quali ogni veste d’umanità venne estirpata alle vittime ridotte a poco più che cadaveri viventi.
“Mai più” viene detto alle cerimonie per ricordare le fosse Ardeatine, il rastrellamento del ghetto di Roma, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema e tutte le altre innumerevoli atrocità commesse dal regime nazista con l’aiuto dei repubblichini.
Come ha affermato Mattarella di ritorno dalla visita al campo di Auschwitz:
“Sono di ritorno da Auschwitz dove ho partecipato […] alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi. Luogo di morte per antonomasia, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abominio di cui è capace l’essere umano quando abbandona il diritto, la tolleranza, il rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie. Vi abbiamo vissuto ieri un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi. Un evento che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza.”(1)
Fu l’abbandono del diritto e del rispetto a causare ogni miseria. L’analisi termina qui e come sempre si decreta che ad essere la cagione d’ogni miseria storica sia il diavolo presente nel cor d’ogni uomo.
Ma allora quale potrà mai essere la cura, un rimedio a questo male che ha portato l’umanità a questo scempio, a questa negazione di se stessa? Una giornata di discorsi e un’ora di educazione civica nelle scuole in cui viene detto agli studenti d’essere più tolleranti. Il resto è lasciato alla bontà dell’anima dei cittadini. Tralasciando le grandi analisi e le grandi soluzioni che vengono proposte, viene spesso detto che queste barbarie hanno avuto fine grazie alla maraviglia d’ogni maraviglia ovvero la nostra Costituzione, che ha sparso la Buona Novella della libertà e dell’uguaglianza in tutta la nazione a partire dal 1948.
Sempre riprendendo Mattarella:
“Le vostre vicende (dei sopravvissuti ai lager, ndr) sono incise, indimenticabili, nella storia della nostra Repubblica. La sofferenza vostra e dei vostri cari, così come il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili. In luogo della predicazione della guerra d’aggressione, la Costituzione prevede la pace e la collaborazione internazionale. Al posto della discriminazione e della persecuzione, la Costituzione promuove l’eguaglianza e la giustizia. In luogo dell’oppressione, la libertà. Invece dell’indottrinamento e della propaganda che manipola la realtà sino alla menzogna, il confronto e il pluralismo. Al contrario della fede cieca e dell’obbedienza incondizionata, la Costituzione prevede la democrazia, la partecipazione, le garanzie e i controlli. Oggi questi principi, di umanità, di giustizia, di democrazia, di buon senso risaltano ancor di più nel loro valore”.(2)
Pare che l’anno 1948 abbia messo fine ad ogni alternativa per l’umanità. La strada giusta è la democrazia; su questo non c’è più da discutere. Viene sempre ricordato che a liberare mezza Europa furono proprio le democratiche Inghilterra e America. Prontamente, però, si scorda di ricordare che questa liberazione avvenne dopo una spartizione pattuita con i non troppo democratici stalinisti.
Ma quello era un sacrificio necessario, come lo erano i bombardamenti, i campi di internamento per i cittadini giapponesi in America, Hiroshima e Nagasaki e la carestia del Bengala sotto dominio Inglese. “La democrazia doveva trionfare ad ogni costo!”, viene ripetuto.
Dunque, ottant’anni dopo questa “sfortunata tragedia”, dopo tutti questi “sacrifici”, cosa fanno i presunti difensori della Costituzione e d’ogni diritto? Cosa fanno per ricordare e impedire che si riverifichino le atrocità commesse nei campi di sterminio nazisti?
Lasciano che Kappler vada allo stadio e poi gli offrono un volo per casa.
Il Kappler in questione si chiama Osama al-Najeem, nome di battaglia “Almasri”, membro della milizia islamica “Forze Speciali di Deterrenza” (SDF) e dal 2015 direttore del carcere di Mitiga, in Libia. La struttura è diventata un carcere a partire dal 2012 anno in cui le SDF, che avevano già avuto un ruolo attivo nella lotta al regime di Gheddafi, occupano la base aerea. La prigione di Mitiga, nel periodo 2015-2024 era, secondo ciò che si legge nel mandato di cattura della Corte dell’Aia, il più grande centro di detenzione della Libia occidentale, le cui porte sono state varcate da 5140 prigionieri.(3)
Che tipo di prigionieri sono detenuti nel carcere di Mitiga?
A rispondere è sempre il mandato della Corte Penale Internazionale:
“Mentre alcuni detenuti possono essere stati imprigionati su basi legali, le informazioni pervenute alla Camera dimostrano che molti non lo erano. Le SDF/RADA incarceravano individui per motivi religiosi (come ad esempio essere cristiani o atei ); per le percepite violazioni all’ Ideologia religiosa delle SDF/RADA (es. sospettato di 'comportamento immorale’, omosessualità ); il loro presunto sostegno o affiliazione all’LNA o all'ISIS; con lo
scopo della coercizione; o una combinazione di alcuni di questi motivi. A volte, i detenuti non sono stati informati del motivo della loro detenzione o sono stati oggetto di accuse che non hanno capito o che erano incoerenti.”(4)
In poche parole, chiunque non fosse gradito alla milizia, civili e non, veniva trascinato a Mitiga senza processo. E a quali condizioni sono soggetti i prigionieri del carcere? Citando sempre il mandato di cattura:
“La maggioranza (della Corte,ndr) osserva inoltre che le condizioni di detenzione nella prigione di Mitiga erano terribili. Come spiegato di seguito, le SDF/RADA sottoponevano sistematicamente i detenuti ad un iniziale periodo di brutale interrogatorio e tortura, progettato per estrarre informazioni, costringere alla sottomissione fisica e mentale, e per punirli. Successivamente, le SDF/RADA trasferivano i detenuti in una stanza in cui venivano sottoposti a denudamento e a perquisizioni delle cavità. Una volta che erano posti in stato di arresto , i detenuti venivano tenuti in piccole unità in isolamento, in celle sovraffollate e in spazi così piccoli che i prigionieri erano costretti a darsi il turno per sdraiarsi e dormire.
Le celle erano sporche, contaminate e senza sufficiente ventilazione. In generale, le condizioni igieniche erano deplorevoli e alle donne era negata la cura di base per le mestruazioni.
Ai detenuti non era permesso di muoversi o di fare esercizio fisico, erano malnutriti e disidratati.
Molti di loro si sono ammalati e alcuni sono morti.[...]”(5)
Il documento degli orrori prosegue elencando i tipi di torture utilizzate:
“La violenza è stata esercitata per mezzo di percosse ( effettuate con un tubo di plastica
noto come 'PPR', pugni, bastoni), colpi di arma da fuoco, elettrocuzione, l'uso di posizioni di stress
(come 'balanco', e 'falqa') e di confinamento in una scatola di metallo.”(6)
Dato che il documento non specifica in cosa consistano il Balanco e la Falqa le definizioni sono le seguenti:
Falqa: il colpire le piante dei piedi mentre il prigioniero è sdraiato e legato a un tavolo.
Balanco: il legare le braccia dietro la schiena della vittima che viene poi sospesa al soffitto per i polsi tramite l’uso di una puleggia.
I motivi di queste torture?
“La violenza è stata inflitta al fine di ottenere una confessione, con fini coercitivi, per l’ottenimento di informazioni su altri potenziali obiettivi, come castigo e talvolta per l’intrattenimento ed il divertimento delle guardie.[...]”(7)
Le 42 pagine continuano e arrivano a descrivere gli atti più abietti commessi nel carcere tra cui spiccano stupri e violenze sessuali su minori: la vittima più giovane di queste barbarie aveva 5 anni.(8)
Nel carcere era comune anche la resa in schiavitù dei prigionieri, con casi di compra-vendita di esseri umani. Anche in questo caso i bambini non erano risparmiati. La vittima più giovane aveva nove anni. Erano resi in schiavitù specialmente i migranti provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, costretti al lavoro forzato o alla partecipazione in tornei di combattimento organizzati dalle guardie. (9)
Ma magari il povero Osama “Almasri” Nejeem non ne sapeva niente! Forse tutto ciò avveniva mentre egli era preso dai suoi viaggi in Europa durante i quali andava a vedere le sue squadre del cuore.
Anche qui il mandato dell’Aia è chiaro come il sole:
“In relazione all'intento e alla conoscenza del signor Njeem, ai sensi dell'articolo 30 dello Statuto, il materiale presentato dall'accusa stabilisce motivi ragionevoli per credere che il signor Njeem abbia contribuito intenzionalmente a maltrattare, torturare e uccidere i detenuti nella prigione di Mitiga, che comprendeva, tra l'altro, l’ordinare o il partecipare a specifici atti criminali in questo contesto. Oltre a partecipare egli stesso alla condotta illecita, ha anche dato l'ordine di commettere atti che necessariamente erano criminali poiché non poteva esistere alcuna giustificazione per, inter alia, la violenza sessuale o la tortura dei detenuti. In qualità di direttore, il signor Njeem non solo era a conoscenza delle problematiche condizioni della detenzione ma, lasciandole in vigore per un periodo prolungato, aveva necessariamente coscienza che le condizioni esistessero e che i detenuti ne fossero danneggiati. Egli era a conoscenza degli atti criminali commessi contro i detenuti o, quando questi fossero commessi in momenti in cui non era presente, egli aveva l’intento di farli verificare e sapeva che si sarebbero verificati nel corso ordinario degli eventi.”(10)
Ma com’è possibile questo scempio? Com’è possibile che un criminale di guerra, degno del titolo di Lagerkommandant, sia stato lasciato lasciato in libertà e addirittura riportato a casa con un volo di stato?
In questo caso, la risposta è sottintesa ma ben comprensibile e si trova anch’essa nelle prime pagine del mandato di arresto:
“Il materiale fornito indica che durante il periodo di tempo rilevante per la condotta contestata, le SDF/RADA erano affiliate al GNA (Governo di accordo nazionale,ndr). Nel 2016, il GNA ha riconosciuto le SDF/RADA e nell'ottobre 2017 ha riconosciuto la prigione di Mitiga come il Principale Istituto per la Correzione e la riabilitazione di Tripoli. Nel maggio 2018, le SDF/RADA sono stato formalmente rinominate in “Dispositivo di deterrenza per la lotta contro il crimine organizzato e il terrorismo”("DACOT") sotto il ministero dell'interno.”(11)
La milizia islamica era incorporata nel Governo di Accordo nazionale, divenuto poi nel 2021 il Governo di Unità nazionale, guidato da Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh. Il governo di Unità nazionale è attualmente l’unico governo internazionalmente riconosciuto in Libia avente il sostegno della Farnesina, di Bruxelles, di Washington e dell’ONU. I rapporti tra il GNA ed il governo Italiano sono sempre stati amichevoli e in un comunicato stampa del 2016 la Farnesina non esitava nel definire il GNA come un baluardo contro il terrorismo islamico.(12)
Anche qui le lacrime di coccodrillo e l'ipocrisia delle opposizioni sono messe in piena mostra. Ogni governo, a partire dal 2015, ha sostenuto il GNA. Anche in questo caso di documenti, rassegne stampa e testi parlamentari se ne trovano a centinaia e in ognuno di essi viene sempre ribadito il sostegno al governo di Accordo Nazionale. Un esempio di questo sostegno lo si può vedere negli sforzi fatti dai governi di Italia, America e Gran Bretagna tramite le riunioni di Londra del 31 ottobre 2016 e di Roma del 17 dicembre dello stesso anno. Queste riunioni avevano come obiettivo far sì che la Banca Nazionale Libica e la National Oil Corporation, entrambe vicine al governo rivale di Haftar, consegnassero i fondi necessari al pagamento degli stipendi dei burocrati dell’alleato Al-Sarraj. Questo accordo viene raggiunto e nel dicembre del 2016: viene consentito al governo di Tripoli di accedere ai 7 miliardi di euro di riserva valutaria della Banca centrale libica in modo da poter finanziare i servizi essenziali, tra cui i salari dei dipendenti pubblici.(13) Il governo di Tripoli avrà sicuramente ringraziato il governo Italiano per avergli permesso di strappare gli assegni ai suoi Abdul Raouf Kara, capo delle SDF, e ai suoi sottoposti Almasri.
Bisognerebbe ricordare al PD, che oggi si dichiara dalla parte dei torturati, che fu il governo Gentiloni a firmare gli accordi bilaterali con il GNA con i quali l’Italia si impegnava a dare sostegno ai tagliagole libici. Riprendendo il testo del Memorandum Italia-Libia del 2017, all’articolo 1 sez. c si legge che :
“La parte italiana si impegna a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l'immigrazione clandestina, e che sono rappresentati dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera del Ministero della Difesa, e dagli organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell'Interno.” (14) ( lo stesso ministero dell’Interno responsabile per la gestione delle SDF, ndr )
Se si volesse andare più a fondo, e mostrare anche qui l’immane ipocrisia del riformismo, basterebbe chiedere ai signori del PD: perché nei loro 5 anni di governo non hanno abolito l’infame legge Bossi-Fini, la quale rendeva necessario un impiego per richiedere il permesso di soggiorno, consegnando di fatto l’arma del ricatto ai datori di lavoro, che poterono, e possono tutt’ora, dare salari infimi ai lavoratori immigrati? Perché in cinque anni di governo non hanno introdotto l'odiernamente lodato Ius Soli?
Lo stesso si potrebbe chiedere al signor Conte, che pare aver dimenticato con quale partito si alleò per andare la prima volta al governo, oggi intento a gridare alla “complicità morale” della premier (15). Che strabiliante caso di amnesia! L’ex premier non si ricorda di aver preso parte a quattro missioni in territorio libico, come testimonia il Dossier parlamentare n° 67 sulla partecipazione italiana alle missioni in Libia.
In questo testo si può trovare scritto che:
“In relazione a tali missioni il Governo ha programmato per l'anno 2019 un impiego massimo di unità di personale pari a 426 e spese per circa 56,3 milioni di euro .
Con riguardo agli ulteriori assetti i mezzi terrestri a disposizione sono pari a 136, mentre i mezzi navali sono 2. Si segnala, inoltre, la presenza di un'unità navale, stanziata di massima a Tripoli, dedicata all'assistenza tecnica alla marina e della guardia costiera libica e ricompresa tra le 6 unità a disposizione dell'operazione denominata "Mare sicuro" nell'area del Mediterraneo centrale.”(16)
La missione più importante in numero di finanziamenti e di mezzi era la Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia il cui obiettivo era:
“[…] assistere il Governo di Accordo nazionale libico attraverso lo svolgimento di una serie di compiti (assistenza e supporto sanitario; attività di missione sostegno a carattere umanitario e a fini dì prevenzione sanitaria; attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative libiche, in Italia e in Libia; attività per il ripristino dell'efficienza dei principali assetti terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, funzionali allo sviluppo della capacità libica di controllo del territorio e al supporto per il contrasto dell'immigrazione illegale; ricognizioni in territorio libico per la
determinazione delle attività di supporto da svolgere; garantire un'adeguata cornice di sicurezza al personale impiegato nello svolgimento delle attività in Libia).”(17)
Al leader dei Cinque Stelle si potrebbe dire ciò che disse un personaggio del Decameron di Boccaccio in una famosa novella: Madonna, se Iddio v’aiuti, annodatevi la cuffia, e poscia dite ciò che voi volete.
Dalle opposizioni si passa al governo che, continuando sulla scia dei governi precedenti, fa tutto il possibile per riempire le tasche dei boia libici per limitare il flusso migratorio.
Questi rapporti economici intrattenuti con il Governo di Unità Nazionale Libico non sono nascosti, anzi, sono ostentati come trionfo dell’eccellente Piano Mattei.
Nel maggio del 2024, il ministro delle Imprese Urso si era recato di persona a Tripoli per un incontro “finalizzato alla promozione di iniziative di collaborazione economica e industriale nei settori energetico, delle materie prime critiche e della tecnologia green._” come si legge dal comunicato stampa del MIMIT. Più precisamente si parla di “materie prime critiche” con un commento del ministro Urso che recita:
(le materie prime critiche,ndr) “…rappresentano la nuova frontiera dell’industria e su cui Italia e Libia vogliono impegnarsi nello sviluppo di uno specifico contesto industriale. Il nostro Paese è pronto a mettere a disposizione il suo know-how ingegneristico e imprenditoriale per avviare sinergie che possano guardare ad accordi di collaborazione win-win, volti all’estrazione e alla lavorazione in Libia, a beneficio di entrambe le nazioni e in piena coerenza con la legge sulle materie prime critiche italiana che approderà tra poche settimane in Consiglio dei Ministri”(18)
Pochi mesi dopo, nell’ottobre del 2024, viene celebrata la partecipazione della premier al Business Forum Italia-Libia,il primo in dieci anni, grazie al quale sono state riaperte le rotte aeree dirette Roma-Tripoli, gestite da ITA Airways, che atterreranno proprio all'aeroporto di Mitiga, la base degli orrori.
Oltre alle rotte aeree sono stati siglati accordi anche per le rotte via terra con la firma di una “letter of acceptance” tra Emsaad Ras Ejdair Motorway Authority (Erma) e il gruppo Todini per i lotti 4.2 e 4.3 dell'Autostrada Costiera Libica.(19) A dire il vero, quest'ultimo non è proprio un traguardo di questo governo, dato che la proposta di far costruire a ditte italiane autostrade in Libia risale al Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione firmato da Italia e Libia a Bengasi il 30 agosto del 2008, in cui veniva affidata la realizzazione di progetti infrastrutturali di base, per un importo complessivo di 5 miliardi di dollari.(20) Se si volesse essere ancora più precisi, l’attuale progetto venne riavviato a partire dal 2021, sotto il governo Draghi (21). Anche questa è un’ulteriore conferma di come ad esser becero sia tutto il circo della politica parlamentare, nessuno escluso.
Oltre agli accordi economici il governo Italiano non ha mai nascosto il suo sostegno alla guardia costiera libica e al Direttorato per la lotta all’Immigrazione Clandestina (DCIM), il cui compito è quello di riportare gli immigrati nelle varie Mitiga presenti in Libia. L’attuale dirigente del DCIM, Mohamed al-Khoja, viene anch’egli dal mondo delle milizie islamiche e ha ricoperto il ruolo di direttore del lager di Tariq al-Sikka, dove le condizioni non differiscono troppo da quelle di Mitiga.
Il signor Al-Khoja, grazie alla sua promozione, oggi gestisce ben quindici di questi campi di concentramento.(22)
Tuttavia l’insulto più grande arriva dal governo italiano che, oltre al lodare il lavoro delle sanguinarie milizie in uniforme, loda anche i presunti effetti positivi di queste istituzioni nel limitare il traffico di esseri umani.
Come ha ribadito la premier a giugno 2023:
«[l’Italia] rimane determinata a confermare il suo costante impegno a supporto delle autorità libiche, nella gestione dei flussi migratori e nell'assistenza alle comunità locali attraverso i progetti del Fondo Migrazioni».(23)
Sfortunatamente per la premier, le autorità libiche sono le migliori amiche dei trafficanti o, spesso, sono addirittura esse stesse ad essere i trafficanti a cui ella aveva dichiarato una “guerra globale” in più occasioni (ad esempio pochi giorni dopo la Strage di Cutro).(23) La più recente di queste dichiarazioni “belliche” è stata fatta in un trionfale discorso al Palazzo di Vetro.(25)
Paradossalmente, è proprio un rapporto del Palazzo di Vetro a denudare il pomposo discorso e mettere in mostra la ignuda e sudicia verità. Il rapporto ONU della Missione indipendente di accertamento dei fatti in Libia, richiesta dal Consiglio per i diritti umani nella sua risoluzione 50/23, racconta una storia più veritiera. Oltre a ribadire ciò che ormai pare essere ignoto solo ai nostri governanti su quello che accade nei lager libici, una parte del rapporto è dedicata alla corruzione delle istituzioni libiche a cui importa più difendere le proprie tasche piuttosto che i confini Italiani. Il rapporto infatti afferma:
“Il carattere continuo, sistematico e diffuso dei crimini documentati dalla missione suggerisce fortemente che il personale e i funzionari del Direttorato per la lotta all’Immigrazione Clandestina, a tutti i livelli, siano coinvolti. Inoltre, la missione ha trovato ragionevoli motivi per ritenere che alti funzionari della guardia costiera libica, dell'Apparato di sostegno alla stabilità e del Direttorato per la lotta all’Immigrazione Clandestina abbiano agito in collusione con trafficanti e contrabbandieri, che sarebbero collegati a gruppi di miliziani, nel contesto dell'intercettazione e della privazione della libertà dei migranti. La missione ha anche trovato motivi ragionevoli per credere che le guardie hanno chiesto e ricevuto il pagamento per il rilascio dei migranti. Il traffico di esseri umani, la schiavitù, il lavoro forzato, l'incarcerazione, l'estorsione e il contrabbando generano entrate significative per individui, gruppi e istituzioni statali.”(26)
Ecco la verità: la signora premier vorrebbe muover guerra ai suoi stessi stipendiati!
Di testimonianze, di rapporti, di inchieste su quello che avviene nei campi libici ne esistono a centinaia. Nessun politico borghese può ripetere in buona fede le stesse menzogne che vennero dette ottant’anni fa davanti alla Corte di Norimberga. Non possono dire “non lo sapevamo” o “ ne eravamo tenuti all’oscuro”. Mitiga funzionava a pieno ritmo mentre gli accordi che davano (e danno) milioni di euro a trafficanti e torturatori in uniforme venivano siglati da ogni primo ministro che l’Italia abbia avuto nell’ultimo decennio.
Ancora una volta si ha la riprova di come ogni ideologia, dal riformismo fino al più becero sciovinismo, sia solo uno strumento per portare avanti gli interessi del capitale.
Proletari; Questa è la democrazia borghese!
Il boia Almasri è stato liberato non per errore, ma bensì perché è un impiegato statale del governo italiano, ottimo nello svolgere il lavoro sporco assegnatogli dall’imperialismo tricolore nella barbara gestione dei migranti!
I signori burocrati possono piangere quanto vogliono il 27 gennaio, ma la realtà va oltre alle volontariamente semplicistiche analisi proposte.
Il problema fondamentale non risiede nel cuore umano, ma piuttosto nella difesa degli interessi delle classi dominanti.
Finché vi saranno degli interessi imperialisti da difendere essi saranno difesi da qualsiasi modello di stato, autoritario o democratico che esso si dica, e con qualsiasi mezzo, inclusi i più barbari e sanguinari.
I lavoratori libici, nigeriani, somali e di ogni altra nazione hanno gli stessi interessi di quelli italiani; entrambi sono schiacciati sotto il giogo del capitale. La differenza risiede solamente nella gradazione dello sfruttamento!
Un mondo libero dalle barbarie che ci propongono i signori democratici è possibile!
Ai loro interessi borghesi vanno contrapposti quelli della nostra classe!
Ai loro partiti rappresentanti degli interessi borghesi va contrapposto il partito della nostra classe!
Alle loro politiche razziste, fatte dal sangue di migliaia di torturati e assassinati nei deserti e nel mare, bisogna rispondere con un unico grido che vada oltre ogni frontiera e ogni nazionalismo: Proletari di tutti i paesi unitevi!
Queste sono le uniche parole capaci di porre fine alle barbarie del capitale!
FONTI E BIBLIOGRAFIA
(28/1/2025), ‘Giornata Memoria, Mattarella: Auschwitz conseguenza leggi razziste emanate anche in Italia’, SkyTg24,
tg24.sky.it (consultato il 2/2/2025)
Op. cit.
18/1/2025), ‘Corrected version of the ‘Warrant of Arrest for Mr Osama Elmasry / Almasri Njeem ’dated 18 January 2025 (ICC-01/11-149-US-Exp), including Dissenting Opinion of Judge Socorro Flores Liera’, icc-cpi.int (consultato il 2/2/2025
Op. cit., p. 13, paragrafo 33.
Op. cit., p. 14-15, paragrafo 36.
Op. cit., p. 16, paragrafo 40.
Op. cit., p. 16, paragrafo 41.
Op. cit. p. 19, paragrafo 56.
Op. cit. p. 25-26, paragrafi 78 e 80.
Op. cit., p. 31, paragrafo 97
Op. cit., p. 6, paragrafo 8.
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, (1/8/2016), ‘Libya: Italian support to al Serraj’s Government of National Accord in its fight against terrorism’
esteri.it il 2/2/2025)
Angela Mattiello,(3/1/2017), Questione migratoria, questioni umanitarie, diritti umani: il Governo di accordo nazionale della Libia come partner nel governo dei flussi migratori? , p.2, senato.it (consultato il 3/2/2025),
‘Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana’, (2/2/2017), p. 2 , governo.it , , (consultato il 2/2/2025)
Maria Teresa Meli, (29/1/2025), ‘Dal Pd ad Azione, il fronte anti governo dopo il caso Almasri. Parlamento bloccato fino al 4 febbraio’ , Corriere della Sera, corriere.it, (consultato il 2/2/2025)
30/5/2019), ‘La partecipazione italiana alle missioni in Libia’, p.1, documenti.camera.it, (consultato il 2/2/2025
Op. cit. p.2
21/5/2024), ‘Piano Mattei, Urso a Tripoli firma dichiarazione Italia-Libia’,mimit.gov.it (consultato il 2/2/2025
29/10/2024), ‘Italia-Libia: otto accordi firmati in occasione del Business Forum’, Sole 24 ore, ilsole24ore.com, (consultato il 2/2/2025
Natalino Ronzitti ,(gennaio 2009), ‘Il trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione’, p.5, iai.it, (consultato il 2/2/2025)
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Fabrizio de Jorio, (21/9/2023), ‘Onu, Meloni: guerra globale ai trafficanti di esseri umani, agire senza indugi contro “la nuova schiavitù”’, Rai News, rainews.it (consultato il 3/2/2025)
20/3/2023) ,‘Report of the Independent Fact-Finding Mission on Libya’, p.8, Capitolo III, sezione B, paragrafo 44 digitallibrary.un.org (consultato il 2/2/2025
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- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
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- Antonio Gramsci
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- Bruno Maffi
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- Henryk Grossmann
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