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Home ›"Strizzare fino all’ultima goccia”: la guerra del Labour contro i disabili
Pubblichiamo questo articolo dell'organizzazione sorella CWO sul sistema sanitario-assistenziale in Gran Bretagna; chi legge, troverà molte analogie con il disastrato sanitario sanitario italiano e per ovvie ragione: la borghesia, agente del capitale, persegue ovunque gli stessi obiettivi, spinta dalla stessa crisi del ciclo di accumulazione
Nel settembre dello scorso anno, Keir Starmer ha rassicurato il giornale The Observer che il suo governo non stava "percorrendo la strada dell'austerità". Ora il cancelliere ha annunciato, nella Dichiarazione di Primavera, tagli per diversi miliardi di sterline ai Pagamenti di Indipendenza Personale (PIP) e alla parte relativa alla disabilità del Credito Universale (UC). Si stima che questi tagli colpiranno milioni di famiglie nel Regno Unito che attualmente ricevono qualche forma di indennità per disabilità e potrebbero comportare per alcune persone la perdita di circa 9.000 sterline annue. È previsto che le modifiche al processo di valutazione di idoneità per questi benefici colpiranno più duramente coloro che hanno disabilità fisiche, come mal di schiena, artrite e malattie cardiovascolari, e disabilità mentali come ansia e depressione. Le critiche a questa politica sono state ampie, comprese quelle provenienti dalle retrovie del partito di governo. Molti esponenti laburisti sono sconcertati dal fatto che abbiano adottato la politica dei loro rivali, il partito Conservatore ed il partito Liberal Democratico, e non solo l'abbiano mantenuta nonostante le sue conseguenze disastrose, ma l'abbiano addirittura espansa.
Quindi, perché i laburisti lo stanno facendo? È perché, come dicono i loro detrattori, essi sono "crudeli”? O è il caso, come afferma il governo, che non abbiano scelta e che stiano facendo ciò che deve essere fatto per "pareggiare i conti"? In un certo senso, entrambi stanno dicendo qualcosa di vero, anche se mancano del contesto più ampio del sottostante declino dell'intero sistema capitalistico che li spinge a fare scelte sempre più barbariche.
L'austerità è stata la politica di punta della coalizione Conservatrice-Liberal Democratica che è salita al potere dopo lo scoppio della bolla speculativa nota come il crollo finanziario globale del 2008. Per proteggere l'industria finanziaria del paese dalle perdite, il governo ha acquistato enormi quantità di titoli finanziari in fallimento (o debito per te e me). L'altro lato di questa generosità verso i banchieri sono stati enormi tagli ai servizi pubblici, principalmente ai sussidi, istruzione e assistenza per l’infanzia, e al Servizio Sanitario Nazionale (NHS). Sono stati condotti vari studi per valutare l'impatto che l'austerità ha avuto. I risultati hanno evidenziato che l'austerità è stata responsabile di migliaia di morti e di un calo dell'aspettativa di vita. Il NHS è stato particolarmente messo a dura prova. Ci sono state diverse criticità in molte strutture ospedaliere, tutte verificatisi in un contesto di da un'estrema carenza di personale e del suo turnover. Quando il Coronavirus ha colpito il Regno Unito, la nazione era in una posizione particolarmente sfavorevole per rispondere. Uno Stato salassato ha faticato a rispondere e migliaia sono morti mentre i profitti dei medici privati aumentavano. Durante la pandemia, la Gran Bretagna ha avuto costantemente un tasso di mortalità più elevato rispetto ad altri paesi europei. E mentre tutti i paesi hanno registrato enormi aumenti delle percentuali di persone impossibilitate al lavoro a causa di malattie croniche, il Regno Unito è stato l’unico nel non vedere quella cifra diminuire gradualmente da allora.
L'aumento della parte della popolazione economicamente inattiva a di malattie croniche sta seriamente preoccupando la classe dirigente britannica. Rachel Reeves (cancelliere dello scacchiere del nuovo governo) ha dichiarato specificamente che desidera "un piano serio per riportare i malati cronici […] al lavoro". A differenza delle persone disoccupate, che sono definite "in cerca attiva di un lavoro" (categoria in cui rientrano coloro che hanno fatto domanda per un lavoro nell'ultima quindicina di giorni), le persone economicamente inattive sono gli individui adulti che non prevedono di essere occupati nel breve termine. Questo include pensionati, studenti e genitori casalinghi (per lo più madri), così come coloro che non possono lavorare a causa di disabilità e quelli che preferirebbero lavorare piuttosto che dover fare affidamento sull'UC, ma hanno smesso di cercare a causa della mancanza di prospettive. Mentre il tasso di disoccupazione oscilla generalmente attorno al 4% della popolazione adulta del Regno Unito (circa 1,5 milioni di persone), la percentuale di persone economicamente inattive è circa il 22% (circa 9,2 milioni di persone). Di quel gruppo, quasi un terzo (circa 2,7 milioni) ha malattie croniche, una cifra che è aumentata di 700.000 individui dalla pandemia.
Queste persone economicamente inattive sono considerate un giogo sulle statistiche dell produttività del Regno Unito, che sono in stagnazione dal 2008 e stanno rimanendo indietro rispetto agli altri paesi del G7. (1) Questa paura di scivolare indietro rispetto ad altre nazioni è alla base della speranza del governo britannico che nell’essere "spietato" e "riportando le persone al lavoro", possa risolvere il famoso "puzzle della produttività" del Regno Unito. Anche se i capitalisti potrebbero difficilmente accettare che il lavoro sia la fonte di tutto il valore, possono facilmente apprezzare che costringere i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro sempre peggiori fornisce loro una forza lavoro più compiacente dalla quale possono trarre maggior profitto.
La realtà è che questo metodo di compensare il calo del tasso di profitto aumentando lo sfruttamento del lavoro potrebbe non essere praticabile. I lavoratori in Gran Bretagna non sono certamente sovra-retribuiti. I salari sono stagnanti da decenni. E tutti i dati indicano che il sovraccarico di lavoro potrebbe già essere la fonte dei problemi di produttività. I giorni persi a causa di malattie legate al lavoro sono elevati. Il peggioramento delle condizioni di lavoro e il costringere le persone che già hanno infortuni causati dall’impiego a tornare al lavoro probabilmente non farà altro che aggravare la situazione.
Un altro bastone fra le ruote a questo metodo, sta nel fatto che non ci sono posti di lavoro a cui le persone possano tornare. Le offerte di lavoro sono poche e l'economia del Regno Unito è in bilico sopra la soglia di recessione. Il piano del Labour si basa sulla speranza che le loro riforme (non solo per il welfare, ma anche per la pianificazione e la regolamentazione finanziaria) "riavviino" la crescita. Un insider ha così descritto la giustificazione del partito per i tagli: "sarà difficile nei primi anni, ma alla fine ne raccoglieremo i benefici". Questo risultato sembra improbabile, poiché le riforme pianificate sono la stessa vecchia ortodossia economica sostenuta dai governi sin dagli anni '70. I piani del Labour prevedono più privatizzazioni, più sussidi alle aziende private e deregolamentazione finanziaria.
Le modifiche dei regolamenti finanziari hanno come obiettivo l’incentivazione degli investimenti. Esse includono: promuovere la consolidazione dei fondi pensione, dare al capo della Financial Services Authority un "mandato focalizzato sulla crescita" (cioè chiudere un occhio sui comportamenti rischiosi) e utilizzare un nuovo Fondo Nazionale per la Ricchezza per "attrarre" investimenti dal settore privato per industrie come energia e tecnologia. Queste misure comportano nel loro insieme un ridimensionamento della dottrina del "rischio pubblico e beneficio privato" che ha caratterizzato questo periodo più recente del capitalismo. Infatti, il cancelliere ha recentemente incontrato dirigenti di società di investimento globali e ha acconsentito alle loro richieste di tagli fiscali(2). Questo fa parte di un modello di strette relazioni con giganti finanziari come Blackrock, considerati essenziali per gli investimenti nel Regno Unito in settori come energia e tecnologia. (3) Tutto ciò nonostante l’atroce storia di coinvolgere la finanza privata nella fornitura di servizi pubblici, come la costruzione e la manutenzione di scuole e ospedali, che ha assunto forme sempre più predatrici.
La situazione del NHS è la più grave. Per cominciare, la sua infrastruttura sta letteralmente cadendo a pezzi, con "un arretrato di manutenzione di oltre 11,6 miliardi di sterline". Ci sono incredibili arretrati per l'assistenza comunitaria e i rinvii per la salute mentale. Negli ospedali, circa 1 paziente su 10 aspetta più di 12 ore prima di ricevere cure in Pronto Soccorso. Questi arretrati nelle visite ai pazienti "hanno contribuito a ulteriori 14.000 morti all'anno secondo il Royal College of Emergency Medicine". Questa situazione è aggravata da salari bassi e sovraccarico di lavoro. La scarsa retribuzione comporta difficoltà per gli amministratori ospedalieri, i quali faticano a riempire i posti dei turni. Di conseguenza, il personale rimanente è sovraccarico di lavoro e probabilmente dovrà prendere più tempo libero per riprendersi. Un'inchiesta condotta sullo stato del NHS ha scoperto che ogni infermiere e ostetrica del NHS perde un mese di lavoro all'anno a causa di malattie professionali. L'autore dell'inchiesta ha dichiarato che le condizioni di lavoro devono migliorare "non solo per migliorare il morale del personale, ma anche la produttività”. (5)
Per ridurre i tempi di attesa e colmare le carenze di personale del Sistema Sanitario sarebbero probabilmente necessari investimenti aggiuntivi di miliardi di sterline all'anno. Tuttavia, il Segretario alla Salute laburista ha dichiarato “niente soldi senza riforme”. È più probabile che di fatto la dichiarazione si tramuterà in "niente soldi, solo riforme" e che queste riforme avverranno a beneficio degli stessi interessi economici che finanziano il Partito Laburista. Elencati nei loro registri di finanziamento pubblicamente disponibili si trovano lobbisti della sanità, agenzie di reclutamento del settore privato e dirigenti di capitali privati con grandi partecipazioni in aziende sanitarie. John Armitage, un gestore di fondi speculativi che ha dato al segretario alla salute quasi 100.000 sterline, detiene quasi 500 milioni di dollari in azioni della United Healthcare, il gigante della sanità statunitense che è stato nelle prime pagine all'inizio di quest'anno dopo che il suo CEO è stato ucciso nel centro di New York da un giustiziere infuriato per i metodi che l'azienda utilizza per negare assistenza sanitaria ai suoi clienti.(6) Un altro amico del partito è il vice capo di un gruppo che rappresenta i capitalisti nel settore sanitario europeo, che ha dichiarato al Financial Times:
"Tutti concordano sul fatto che il partito laburista sia il migliore in materia di salute; sono gli unici di cui ci si fida per attuare riforme e lavorare in modo intelligente con il settore indipendente. Tutto ciò che sento è che daranno una spinta agli investimenti del settore privato in modo molto più proattivo di quanto i Tories siano stati in grado di fare”. (7)
Il triste e inevitabile punto d’arrivo della privatizzazione nel NHS può essere intravisto nelle case di cura residenziali britanniche, che sono già state in gran parte vendute al settore privato. Da quando hanno subito la privatizzazione, i livelli di personale e la qualità del servizio sono andati a peggiorare, poiché i salari per gli assistenti sociali sono stati mantenuti più bassi possibile. Una grande fetta dei lavoratori nel settore sono immigrati arrivati di recente che sono soggetti ad abusi e disprezzati da parte dei loro padroni. In tutto il sistema di assistenza sociale, quasi un quarto dei lavoratori è assunto con contratti a zero ore, e molti sono pagati al di sotto del salario minimo a causa della definizione data dai padroni sul tempo di viaggio tra i luoghi di lavoro definito come tempo personale dei lavoratori. Di conseguenza, il turnover del personale nel settore dell'assistenza è molto elevato. Nonostante forniscano servizi scadenti e siano in enormi debiti, molte catene di case di cura continuano a distribuire dividendi ai loro investitori privati. Si stima che almeno il 10% del denaro nell'industria dell'assistenza venga estratto come profitto. (8) Eppure è proprio questo modello fallimentare che Labour crede possa salvare il resto del NHS, nonostante tutte le prove che vanno a confermare che questo sistema di finanziamento privato divori qualsiasi attività su cui riesca a metter mano.
Può sembrare contraddittorio per il governo essere così negligente con la salute della forza lavoro nazionale. Tuttavia, vale la pena ricordare che le politiche di welfare sono in definitiva finanziate dal plusvalore che altrimenti apparirebbe nei conti bancari dei capitalisti. Lo Stato sociale può ritardare la lotta di classe e facilitare la riproduzione della forza lavoro, ma va direttamente contro la tendenza pauperizzante del capitalismo che consiste nel massimizzare i tassi di profitto. Man mano che i dirigenti considerano sempre più inaccettabile questo peso sui loro tassi di profitto in calo, il sistema di welfare diventa un obiettivo attraente da cui il governo può recuperare valore, poiché i suoi benefici non influiscono immediatamente sui profitti. Qualsiasi beneficio a lungo termine viene sacrificato dallo Stato alle richieste a breve termine di tagli, risparmi ed efficienze avanzate dai suoi clienti grandi gruppi capitalistici. La vendita di beni statali a società private è un'intensificazione di questo processo, attraverso il quale il governo ottiene fondi liberandosi dalla necessità di imporre ulteriori tasse nel breve termine, mentre allo stesso tempo i capitalisti ottengono un'altra “industria” da cui estrarre profitti.
Le stesse vecchie soluzioni porteranno a condizioni di lavoro peggiori, salari più bassi e servizi pubblici di peggiore qualità. L'unico ambito in cui il governo sta rompendo con la tradizione recente è un massiccio aumento della spesa militare. Liz Kendall, Segretaria di Stato per il Lavoro e le Pensioni, ha persino ipotizzato che entrare nell'esercito sia un rimedio per la disoccupazione giovanile (proprio i giovani, secondo i nuovi piani, non potranno richiedere i benefici per disabilità dell'UC fino all'età di 22 anni). Il messaggio è chiaro: sia sul fronte interno che all'estero, il Partito Laburista si aspetta che tu distrugga il tuo corpo, ti ammali e persino dia la tua vita per i profitti della classe dominante.
L'unica speranza di resistere a questo declino può venire dall'organizzazione dei lavoratori. L'ondata di scioperi dei lavoratori del settore sanitario durante il 2022 ed il 2023 è una buona indicazione di ciò che è possibile, ma queste manifestazioni sono state ostacolate sia dalla struttura sindacale, che ha separato i lavoratori all'interno dello stesso settore, sia dalla leadership sindacale, che ha ostacolato l'azione e ha accettato accordi ben al di sotto di quanto richiesto inizialmente. I lavoratori del settore sanitario e dell'istruzione sono tra chi più chiaramente si trova in prima linea nella crisi di riproduzione sociale di cui questi tagli rappresentano l'ultima novità. Dunque ha senso concentrarsi su di loro come soggetti di lotta. Tuttavia, questi ultimi tagli sono anche l'ultimo di una serie di attacchi alla classe lavoratrice in senso più generale, non solo a coloro che hanno un’occupazione, ma a tutti coloro che sono disoccupati e sottoccupati che compongono l'esercito di riserva della forza lavoro e a coloro che sono disabili a causa del sistema stesso. La lotta è quindi giustamente quella dell'intera classe e su questa base dovrebbe essere organizzata.
-JS
Communist Workers’ Organisation
27 Marzo 2025
Note:
Fonte dell’immagine: Vertigogen (CC BY-NC-SA 2.0), flickr.com
1) Questo è vero sia quando misurato come prodotto in rapporto al capitale investito sia quando misurato come prodotto in rapporto al tempo lavorato.
2) reuters.com
4) Per altri articoli in cui abbiamo trattato i fallimenti delle iniziative di finanziamento privato nel Regno Unito vedi leftcom.org e leftcom.org
5) ft.com
7) ft.com
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