100 mila posti per il sud, una vittoria di Pirro

Il punto più significativo del “pacchetto Treu” è l’iniquo lavoro interinale o in affitto, il quale nel tempo avrà l’effetto di rendere maggiormente precario e incerto il rapporto tra forza lavoro e imprese. Situazione che in modo molto evidente si va delineando dappertutto nei paesi avanzati. Nel gioco delle parti tra governo e Rifondazione comunista si è stabilito il principio del tu dai una cosa a me ed io ne do una a te, con il risultato finale che comunque sia la classe operaia resta fregata, ma allo stesso tempo le parti in campo possono sbandierare il compromesso in modo tale da salvare le apparenze.

Il governo facendo vedere alla borghesia che è in grado di attaccare il mondo del lavoro senza suscitare grandi reazioni, anzi mantenendo sostanzialmente la pace sociale. Rifondazione invece sostenendo che senza di loro sarebbe stato peggio, spacciandosi quindi per il vero partito dei lavoratori. Tentando allo stesso tempo di salvaguardare l’immagine complessiva di una sinistra che si differenzia dalla destra per una minore aggressività pur soddisfacendo le esigenze del capitale. Facendone ingoiare le conseguenze al proletariato in modo fraudolento.

In cambio del lavoro in affitto, Bertinotti ha ottenuto100 mila posti temporanei e fasulli per il sud, inneggiando all’accordo nella recente manifestazione per l’occupazione di Napoli con lo slogan “pochi, maledetti e subito”. Ma vediamo di che cosa si tratta. Il provvedimento riguarda i giovani tra i 21 e i 32 anni iscritti nelle liste di collocamento da almeno tre anni, essi dovranno svolgere un tirocinio retribuito in aziende pubbliche o private oppure essere inseriti nei lavori di pubblica utilità presso le amministrazioni locali. Tutto ciò per un’indennità di 800 mila lire mensili per la durata di un anno, il finanziamento sarà di mille miliardi totalmente a carico dello stato. Le imprese e le amministrazioni non hanno nessun obbligo di assunzione al termine del periodo di tirocinio.

Pds e Rifondazione vogliono darsi la patente di progressisti con questa presa in giro. Sappiamo che andrà a finire con un nulla di fatto, come ci insegna l’esperienza dei 1200 disoccupati dei corsi di formazione di Napoli, i quali si sono ritrovati nuovamente a spasso dopo un anno. In questo caso con l’aggravante che le imprese oltre che sbarazzarsi tranquillamente della manodopera, potranno utilizzarla gratis senza cacciare una lira.

Il difetto di fondo che ha sempre contraddistinto la socialdemocrazia è di volere illudere il proletariato facendogli balenare l’idea della possibilità di aggiustare i guasti prodotti dal capitalismo. Ovvero pretendere che il percorso imboccato dal sistema nelle sue crisi storiche, fermo restando l’attuale modo di produzione, sia in grado di preservare i precedenti livelli di vita dei lavoratori, quando è evidente che è sempre avvenuto l’opposto, e non poteva che essere così.

Ma tale vizio di origine, soprattutto in Rifondazione visto che il Pds oramai può essere considerato alla stessa stregua di un qualsiasi partito liberale, non può essere interpretato come una semplice ingenuità. È passata troppa acqua sotto i ponti per non vedere che sulle spalle della classe operaia si sono costruite rendite di posizione e carriere politiche. Il riformismo ben inserito nelle logiche parlamentari e di potere, può anche sbraitare contro le ineguaglianze e le ingiustizie, però mai potrà additare nel capitalismo la macchina mostruosa da abbattere, perché esso è la coscienza critica della conservazione.

cg

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.