Condizioni e lotte operaie nel mondo

Lettonia

Il 13 gennaio il parlamento lettone (Saejma) è stato letteralmente assaltato dalla folla. I dimostranti, tra cui molti giovani, hanno lanciato oggetti, pietre, uova, petardi, urlando proteste contro la classe politica al potere. La repressione da parte della polizia è stata tanto puntuale quanto violenta, con l'uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Ne sono scaturiti quindi episodi di guerriglia urbana, con negozi assaltati e automezzi ribaltati e incendiati in tutto il centro storico, la cosiddetta “Riga vecchia”. Il bilancio finale è stato di 126 dimostranti arrestati e 8 mandati in ospedale. La manifestazione, in origine del tutto pacifica, era una risposta alla crisi globale e al suo grave impatto in Lettonia. Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente concesso un prestito di 7,5 miliardi di euro a condizione di tagliare pesantemente le spese sociali, il che sta peggiorando in modo drammatico le conseguenze della crisi sulla popolazione. Il primo ministro, Ivars Godmanis, il 20 febbraio ha rassegnato le dimissioni sciogliendo un esecutivo ormai completamente screditato. Dopo quello islandese, il governo lettone è il secondo a cadere in Europa, vittima delle proteste e della crisi finanziaria internazionale.

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Guadalupa

Si è conclusa il 20 febbraio la protesta in Guadalupa contro disoccupazione, caro vita e recessione. Sull'isola caraibica, dipartimento d'Oltremare della Francia, lo sciopero generale era stato proclamato oltre un mese prima e si era trasformato nel tempo in tumulti sempre più violenti. Dopo gli scontri di piazza del 18 febbraio - in cui almeno un sindacalista ha perso la vita e diverse altre persone sono rimaste ferite - colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nella notte contro poliziotti e gendarmi giunti dalla madrepatria per ripristinare l'ordine pubblico, per la prima volta coinvolti direttamente nei disordini. Si sono registrati anche ulteriori episodi di incendi dolosi e di saccheggi, e quattro manifestanti sono stati arrestati. Alla fine, pare che il governo centrale abbia dovuto cedere alle principali richieste dei manifestanti. Ma bisognerà avere ben presente che la crisi economica permane nelle Antille francesi come nel resto del mondo, e il capitale non tarderà ad approfittare di un eventuale assopimento della lotta per tornare all’attacco.

Cina

74 minatori sono morti e decine di altri risultano dispersi a seguito di un'esplosione di grisou in una miniera della provincia settentrionale cinese dello Shanxi, avvenuta il 22 febbraio. In quel momento nella miniera - che ha una capacità produttiva annuale di cinque milioni di tonnellate di carbone - al lavoro c'erano 436 minatori. Il grisou è un nemico subdolo, in quanto inodore e incolore, e causa di numerosi e terribili incidenti minerari. Solo nelle miniere cinesi, molte delle quali non rispettano neanche le più elementari norme di sicurezza, si sono contate l'anno scorso circa 3.000 vittime, secondo i dati ufficiali. Ma fonti indipendenti ritengono questo un numero molto inferiore alla realtà.

Kenya

Almeno 111 persone, tra cui molti bambini, sono morte mentre stavano raccogliendo la benzina che fuoriusciva da un’autocisterna ribaltatasi in un incidente. La dinamica non è chiara, ma pare che il fuoco sia stato appiccato per vendetta, dopo che dei poliziotti avevano chiesto denaro per permettere alla gente di prendere la benzina.

Russia

Il numero dei disoccupati è cresciuto di 300mila unità nel solo mese di gennaio. Secondo i dati ufficiali, il tasso di disoccupazione in Russia era arrivato all'8,1% per cento alla fine di gennaio, rispetto al 7,7 per cento della fine del mese di dicembre. Dall'estate scorsa, il numero dei senza lavoro è cresciuto di oltre 2 milioni di unità.

Usa

Il numero di disoccupati sotto sussidio di disoccupazione è balzato a livelli record sfiorando i cinque milioni di unità negli Stati Uniti. Secondo dati del Dipartimento del Lavoro, il numero di persone che percepisce il sussidio è salito di 170mila unita nella settimana terminata lo scorso 7 febbraio, un livello mai raggiunto almeno dal 1967, data d'inizio delle serie storiche. La crisi della GM e del settore auto minaccia di far esplodere una situazione già grave.

Giappone

Nissan si appresta a ridurre l’organico di 20mila unità entro marzo del 2010, dopo aver ammesso che l’impatto della crisi è superiore alle aspettative. Un taglio che rappresenta l’8,5% del personale Nissan - che conta 215 mila dipendenti - e che verrà attuato principalmente con il taglio delle assunzioni, l’eliminazione dei contratti a termine e gli incentivi alle uscite e ai pensionamenti.

A seguito delle nuove stime su fatturato e bilancio 2008-09, che prevedono un rosso di 4,2 miliardi di dollari, Panasonic annuncia il taglio di 15mila posti di lavoro a livello complessivo e la chiusura di 27 impianti per contrastare gli effetti della crisi.

Unione Europea

Negli ultimi quattro mesi in Europa si sono persi 130mila posti di lavoro nell’edilizia e nel settore industriale (soprattutto auto). Nel corso dell’ultimo anno la produzione nei due settori ha registrato un crollo pari a 150 miliardi di euro.

Italia

Operai della Fiat di Pomigliano in questura - Il 5 febbraio sei persone sono state portate presso il Commissariato di Polizia di Acerra, identificate e denunciate per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Si tratta di sei manifestanti che si trovavano nel gruppo di operai della Fiat Avio di Pomigliano d'Arco che in mattinata avevano occupato la carreggiata dell'autostrada A1 all'imbocco della Nola-Villa Literno. Gli operai, oltre 500, avevano protestato per l'incertezza sul futuro della loro posizione all'interno dell'azienda di Pomigliano d'Arco. La carreggiata dell'autostrada è stata sgomberata con una carica della polizia, in cui sono rimasti feriti anche due agenti.

Cariche contro gli operai Innse - Dopo gli operai di Pomigliano, il 10 febbraio le manganellate si sono abbattute sugli operai della Innse. Prima dell'alba i carabinieri in tenuta antisommossa - accompagnati da padron Genta - si sono presentati ai cancelli della Innse, occupata da oltre 9 mesi dagli operai. Una ruspa seguita da un ingente schieramento di carabinieri ha rimosso una barricata, con l'intento di partare via i macchinari. Nelle cariche successive diversi operai sono rimasti contusi.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.