Considerazioni e verifiche sulla caduta del saggio medio del profitto. Libro di Fabio Damen.
Stampato senza fini di lucro, nel giugno 2020. Distribuzione ad offerta libera. Costo di produzione e distribuzione del volume € 15.00.
i giornali,oggi la repubblica,parlano già del 56 ungherese e citano i dissidenti del pci come giolitti nessun accenno a chi solidarizava con i rivoltosi da1 punto di vista marxista e alla differenza fra nagi(spero di aver scritto bene il nome)e consigli operai.cè stato 1 articolo sull ultimo prometeo spero ci sarranno altre iniziative
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Ungheria
Ungheria
Sono stato a Budapest la settimana scorsa e mi sono accorto che i liberali hanno santificato Nagy in nome del popolo come fosse l'essenzialità di tutto quel processo rivoluzionario( che comunque non reputano come tale ).Finche la rivoluzione non sarà proletaria tutto tornerà come prima, rinforzata inoltre da un fantomatico processo storico.Il solito punto di vista borghese...
Rivolunzio
quella dei consigli era
quella dei consigli era tendenzialmente proletaria ma confusa e divisa
Sono convinto che sia stata
Sono convinto che sia stata una rivoluzione proletaria. Mancava "solo" l'avanguardia internazionalista. Basta riguardarsi il bellissimo articolo di Loto su Prometeo.
saluti
Rivolunzio
non sono sicuro che
non sono sicuro che
non sono sicuro che l'insurrezione operaia di Budapest,nell'ottobre 1956,avesse creato una situazione rivoluzionaria spontanea in cui,di fatto, la classe operaia si fosse impadronita del potere a livello di società politica.Certo si videro i consigli e la milizia operaia armata che fece resistenza all'esercito, però senza riuscire a ribalare a suo favore i rapporti di forza, militari e politici, nell'ambito della società civile.Fu certamente una situazione pre-rivoluzionaria che gli operai tentarono di trasformare in rivoluzionaria, però,non avendo attratto l'esercito nazionale (nella sua maggioranza) e neppure quello del Cominform che si era attestato fuori di Budapest, in attesa di intervenire per reprimere, la situazione non sfociò mai in una situazione pienamente rivoluzionaria.Difatti:se il movimento operaio non riesce a trarre a sè i soldati e ad assorbirli sotto la direzione dei Soviet, non si è entrati a pieno titolo nella situazione rivoluzionaria caratterizzata dall'insurrezione spontanea vittoriosa delle masse di operai contadini e soldati,come nel febbraio del 1917. Se ci fosse stato il partito rivoluzionario,questo si sarebbe preoccupato di organizzare l'agitazione presso i soldati ungheresi e quelli russi per allinearli al movimento rivoluzionario. Non vorrei apparire riduttivo,circa il grande evento di quell'anno,ma credo che sia fondamentale saper caratterizzare le fasi di un processo rivoluzionario per non correre il rischio di scivolare nel romanticismo rivoluzionario. Saluti,duccio
Hai pienamente ragione
Hai pienamente ragione duccio, siamo stati riduttivi.Effettivamente la situazione era potenzialmente rivoluzionaria, il motivo l'hai detto.
Non so se hai letto l'articolo su prometeo, comunque li è specificato meglio.
Non escluderei il fatto che alcuni fossero anche "innebriati" dal presunto mondo libero e "acciecati" dal sempre presunto socialismo.
molte delle loro richieste non coincidevano con quelle di Nagy...
Il termine esatto potrebbe essere "insurrezzione proletaria"(che si sà non vuol dire comunista, pur con tutti i suoi pregi).
Saluti
Rivolunzio
duccio sono completamente
duccio sono completamente daccordo con te è quello che intendevo con confusione.non è mai stata1 rivoluzione propio per la mancanza di unaguida cera1 certa forza militare non dimenticare che i combattimenti finirono credo nel 1959