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Home ›Lotte operaie nel mondo
Corea
Firmato l'accordo tra governo e sindacati: gli oltre 5.000 operai dell'energia, che erano entrati in sciopero il 25 febbraio per opporsi ai piani governativi di privatizzare le 5 centrali elettriche della KEPCO, sono tornati al lavoro. Lo sciopero é durato 38 giorni, nonostante la repressione del governo e le minacce di licenziamento.
L'accordo raggiunto presenta numerose ambiguità, e lascia di fatto via libera alle privatizzazioni. Inoltre i dirigenti della KEPCO hanno già annunciato che "bisognerà accertare le responsabilità civili e penali" relative alle agitazioni e che un "adeguato" numero di lavoratori sarà punito. Secondo la KEPCO, circa 600 dipendenti saranno licenziati per il loro ruolo avuto nello sciopero. Oltre 340 operai sono già stati lasciati a casa.
Di fronte ad una sconfitta e ad un voltafaccia criminale talmente evidente, alcuni sindacalisti hanno avuto la faccia tosta di sostenere che "lo sciopero dei lavoratori delle centrali elettriche é riuscito, portando all'attenzione della gente la vendita delle imprese pubbliche".
Già in precedenza i sindacati avevano boicottato in vari modi lo sciopero: dopo sole 48 ore dal suo inizio é stato ritagliato un accordo separato per i lavoratori di gas e ferrovie; una votazione per lo sciopero di 3.700 operai nelle altre centrali elettriche é stata cancellata; alle numerose promesse di estendere la lotta ad altri settori é seguito uno sciopero di sole 48 ore alla Kia e alla Hyundai.
India
La decisione dei sindacati di interrompere lo sciopero, che nello stato meridionale del Kerala durava da 32 giorni e aveva visto la partecipazione di oltre mezzo milione di impiegati statali e insegnanti, ha lasciato mano libera al governo regionale per portare avanti le annunciate misure di austerità. Tra queste figurano la riduzione di pensioni e altri sussidi, licenziamenti di massa nelle imprese statali non profittevoli, chiusura di numerose scuole ritenute "anti-economiche". Si prevede la perdita di circa 60.000 posti di lavoro e la chiusura di 1.200 scuole. Durante lo sciopero sono stati arrestati più di 650 lavoratori, molti accusati di non aver assicurato il "mantenimento dei servizi essenziali".
Circa 18.000 lavoratori della Bihar State Electric Board hanno iniziato il 23 aprile uno sciopero ad oltranza per il pagamento di pensioni e salari arretrati e contro i piani di privatizzazione della società elettrica.
Intanto il 16 aprile più di 10 milioni di lavoratori hanno scioperato in tutta l'India contro una riforma delle leggi sul lavoro che dovrebbe rendere (guarda caso) più semplici i licenziamenti.
Cina
Gli operai di una fabbrica di automobili di Pechino hanno bloccato il traffico di una delle vie principali della città, reclamando il pagamento di anni di pensioni e sussidi arretrati. Un altro blocco del traffico é avvenuto nella provincia sud-occidentale di Guizhou, mentre un migliaio di operai presidiava l'ingresso di una acciaieria in fallimento. Nella regione nord-occidentale di Lanzhou centinaia di operai del settore chimico in protesta sono stati manganellati dalla polizia.
Il mese scorso decine di migliaia di metalmeccanici e petrolchimici erano scesi in piazza nelle province settentrionali di Liaoyang e Daqing per gli stessi motivi. Dopo 5 settimane di agitazioni ed alcuni arresti, la situazione sembra tornata sotto il controllo delle autorità, anche perché la regione è interessata da pesanti piogge e nevicate. Gli arrestati sono stati accusati di "riunione e dimostrazione illegali ", reatiper i quali è prevista una pena fino a 5 anni di carcere.
A Dongguan una decina di operai sono rimasti feriti in scontri con le guardie di sicurezza della fabbrica di giocattoli dove lavoravano. Gli scontri sono avvenuti quando 1.500-2.000 operai si sono affollati davanti ai cancelli chiedendo il pagamento dei salari loro dovuti. La Shuie Electronics, che era posseduta da una società di Honk Kong e produceva giocattoli per multinazionali come Mattel, MGA Entertainment e Wal-Mart, é ormai in bancarotta e da febbraio ha smesso di pagare i salari. La maggior parte dei lavoratori veniva da regioni rurali e lavorava per 19 ore al giorno,7 giorni alla settimana, per meno di 20 centesimi all'ora.
Esplosioni avvenute in due miniere di carbone della Cina settentrionale hanno causato 31 morti e più di 40 feriti, nel giorno stesso in cui il governo annunciava la chiusura di numerose miniere "non sicure". Forte é il sospetto che la "insicurezza" delle miniere sia dovuta in gran parte al bisogno di tenere bassi i costi in un settore in evidente crisi di profitti. Dopo le ultime chiusure, in Cina resteranno aperte 15.000 miniere, contro le 82.000 del 1997. L'anno scorso sono morti sul lavoro più di 7.000 minatori,5.600 in miniere di carbone. Nel complesso, gli incidenti sul lavoro denunciati nei primi 10 mesi del 2001 sono aumentati del 27%, arrivando a contarne 940.000, nei quali sono morti 116.800 lavoratori
Indonesia
Mille lavoratori della Truba Raya, che produce scarpe Fila, hanno manifestato per ottenere una paga mensile di 60 dollari, il minimo legale, contro gli attuali 42 dollari. L'azienda afferma di non poter concedere l'aumento a causa di un presunto calo della domanda del 50%, che però gli operai non hanno notato: "gli straordinari - essi dicono - sono pretesi in ogni momento e spesso si lavora anche di domenica per soddisfare gli ordini".
Vita dura in Indonesia anche per i lavoratori Nike e Adidas. Con una paga base di circa 56 dollari al mese (2 dollari al giorno), la sopravvivenza dipende dagli straordinari che si riescono a fare. Il recente aumento di salario non ha coperto neanche i rincari dei prodotti alimentari. Spesso, specie se si hanno figli, bisogna indebitarsi per soddisfare anche i bisogni primari. Le umiliazioni e gli insulti sono all'ordine del giorno, come pure gli incidenti sul lavoro: dalle malattie respiratorie associate all'inalazione di vapori tossici, alle dita tranciate nelle macchine tagliatrici. La partecipazione ad assemblee o azioni di protesta ha già in passato portato a licenziamenti, carcerazioni e persino minacce fisiche
Argentina
La polizia ha sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperdere le manifestazioni avvenute in molte province, dove migliaia di lavoratori statali reclamavano con rabbia mesi di salari arretrati. Scontri violenti hanno avuto luogo nella città settentrionale di Jujuy ed in quella meridionale di Rawson, come pure nelle regioni di Chaco e Buenos Aires. Nella regione di San Juan i lavoratori statali hanno appiccato il fuoco alle porte del parlamento locale e hanno occupato parecchi edifici governativi, minacciando di continuare le proteste finché non avessero ricevuto i salari di dicembre e gennaio.
Il governo sta intanto pensando alla conversione dei risparmi e dei conti correnti, bloccati da quattro mesi, in buoni del tesoro, ripetendo la strategia usata durante la crisi del 1989. Date le condizioni dell'economia argentina, questo significherebbe per molti lavoratori non rivedere mai più i propri risparmi
Francia
I lavoratori del trasporto pubblico di Lione continuano lo sciopero per l'aumento del salario. Il 9 aprile,21esimo giorno di sciopero, ha circolato solo il 41% dei bus. Il giorno prima, su pressione del sindacato, era stato sciolto il picchetto presso il deposito dei bus, che per 4 giorni aveva bloccato completamente la circolazione dei bus e danneggiato quella di metro e tram. A causa del picchetto,62 lavoratori sono stati chiamati in giudizio per "attacco alla libertà di lavorare"
Nuova Zelanda
Gli insegnanti di più di 55 scuole secondarie di Auckland e della regione di Canterbury hanno iniziato il nuovo trimestre in sciopero contro il governo, guidato dalla Labour Alliance, e contro il loro sindacato di categoria, il PPTA. Le due parti avevano sottoscritto un accordo per il rinnovo del contratto, anche se questo era già stato respinto dai lavoratori in una votazione nazionale.
MicBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #5
Maggio 2002
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