Stella a cinque punte e "barbe finte" - Servizi segreti e BR secondo Giorgio Galli

È uscito nelle librerie "Piombo rosso" di Giorgio Galli, edito da Baldini Castoldi al prezzo di 16,80 euro. In 460 pagine l'autore descrive e analizza la storia della lotta armata in Italia, e in particolare quella delle Brigate Rosse, dal 1970 a oggi.

La tesi di fondo espressa in questo libro è la strumentalizzazione del terrorismo rosso da parte dei servizi segreti, che in più occasioni avrebbero avuto la possibilità di eliminare alla radice le formazioni dedite alla lotta armata, e che invece le lasciarono sopravvivere, sotto controllo, fino a quando lo si ritenne utile per la stabilizzazione sociale e politica. Questo varrebbe innanzitutto per le Brigate Rosse, rimaste in piedi per ben trent'anni, fino ai giorni nostri, nonostante siano state ridotte varie volte a un pugno di uomini allo sbando.

Le 150 pagine finali sono dedicate all'improvviso rispuntare delle BR nel 1999, con l'omicidio d'Antona, dopo oltre dieci anni di vuoto. In quarta di copertina si dice: com'è possibile che poche decine di irriducibili mal organizzati, peraltro già noti da tempo ai servizi, abbiano potuto assassinare D'Antona e poi Biagi, lasciato senza scorta malgrado le minacce risapute? (...) Sempre e solo all'arbitrio del caso si deve una lunga scia di morti strane e 'suicidi' (come quello del perito informatico che aveva scoperto la provenienza della mail di rivendicazione dell'omicidio D'Antona)? Bisogna credere alla inettitudine dei guardiani della 'sicurezza democratica', oppure è lecito pensare che certi uomini-chiave sanno quando agire o lasciar fare secondo una propria logica di potere interna alle istituzioni? "

Alla luce di tutti i dati di fatto emersi, a cui bisogna aggiungere una massa altrettanto consistente di indizi e di "stranezze" che Galli, come gi altri studiosi (De Lutiis, Tranfaglia, ecc.), hanno messo in evidenza, lo zampino dei servizi segreti in tutte le torbide trame anti-operaie d'Italia, tra le quali rientra a pieno titolo la strumentalizzazione delle BR, secondo noi è un fatto certo.

Dissentiamo invece da Galli sulla valutazione complessiva dei servizi segreti e sul loro rapporto con la società che li esprime.

I servizi di sicurezza - scrive l'autore a pagina 255 - in Italia come altrove, sono diventati uno Stato nello Stato per una dicotomia implicita nella democrazia rappresentativa, dicotomia che questa può controllare ma non eliminare, perché non è eliminabile la contraddizione tra il potere come 'casa di vetro' e la gestione della sicurezza, che non può essere tale.

In realtà, la "casa di vetro" di cui parla Galli, che sarebbe la trasparenza dei meccanismi democratici, non è altro che uno specchietto per le allodole dietro cui si nasconde il vero potere, quello borghese, quello gestito dietro le quinte dagli uomini-chiave della classe dominante insieme ai cosiddetti "gestori della sicurezza". Altro che democrazia rappresentativa: la storia passata e recente del capitalismo ci dimostra che sotto la forma democratica della società borghese si cela un regime classista altamente gerarchizzato, che ha fatto della trama una delle sue armi predilette.

GS

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.